2024-02-08
Olanda in stallo: torna lo spettro Timmermans
Salta il negoziato Wilders-centrodestra. Per fermare la sinistra, ipotesi esecutivo di minoranza o urne bis.Vincere le elezioni è una cosa, riuscire a formare un governo un’altra, se si è in una monarchia parlamentare dove la Camera più importante è eletta con il sistema proporzionale. Lo dimostra il naufragio, almeno per il momento, delle consultazioni per la formazione del nuovo governo, con il partito di maggioranza relativa, il Partito per la libertà (Pvv), formazione di destra guidata da Geert Wilders, che non è riuscito a trovare una maggioranza parlamentare.Lo scorso 23 novembre, alle elezioni politiche, il Pvv ha conquistato 37 seggi su 150 della Tweede Kamer, la camera bassa olandese, quella decisiva per le sorti di un governo, ottenendo il 23,7% dei voti. I colloqui per formare una coalizione guidata da Wilders che avesse la maggioranza in Parlamento sembravano a buon punto: la coalizione doveva essere formata dal Pvv, dal Partito dei contadini (Bbb), dai Liberali di destra (Vvd) del premier uscente Mark Rutte e dal Nuovo contratto sociale (Nsc), partito di ispirazione democristiana ma con sfumature euroscettiche, fondato lo scorso agosto da Pieter Omtzigt, che alle elezioni ha ottenuto il 12,8% e 20 deputati. È stato proprio Omtzigt, nello stupore generale, a far saltare il tavolo delle trattative, rimettendo tutto in discussione e scatenando le proteste di Wilders: «I Paesi Bassi», ha scritto su X il leader del Pvv, «vogliono questo governo e Pieter Omtzigt getta la spugna anche se oggi eravamo in trattativa. Non lo capisco affatto, è una decisione incredibilmente deludente». A sua volta, la leader del Partito dei contadini, Caroline van der Plas, ha descritto il fallimento dei colloqui come una «sorpresa totale». Ma perché Omtzigt si è sfilato dal tavolo delle trattative?Secondo i media olandesi, il leader di Nuovo contratto sociale sarebbe rimasto «scioccato dai briefing confidenziali del governo sullo stato delle finanze pubbliche», che sarebbero peggiori di quanto ci si aspettasse. Omtzigt ha scritto su X che «è chiaro che Pvv e Nsc hanno aspettative finanziarie diverse. L’Nsc non vuole in nessun caso fare promesse agli olandesi, che sa in anticipo sono promesse vuote che non potranno essere mantenute durante il prossimo governo. Non si costruisce la sicurezza sociale con castelli in cielo». L’Nsc, ha poi affermato Omtzigt al programma tv di Rrl Humberto, « è ancora disponibile a negoziare un governo, ma non in questo round». Il politico centrista non ha specificato con quali partiti intenda trattare, ma ha lasciato capire che preferirebbe un esecutivo di minoranza. Un bel trappolone per Wilders, che dovrebbe varare un governo privo di una maggioranza parlamentare, ostaggio delle decisioni di Nsc, che non avrebbe ministri nell’esecutivo e quindi si terrebbe le mani libere. A questo punto, davanti agli olandesi si aprono diversi scenari. Omtzig potrebbe lasciarsi convincere a tornare al tavolo con Wilders, ma solo dopo un nuovo giro di consultazioni; lo stesso Wilders potrebbe formare un esecutivo di minoranza da lui guidato; potrebbe tornare in pista l’alleanza Laburisti-Verdi guidata da Frans Timmermans, ex commissario europeo bocciato alle elezioni; infine, si potrebbe riandare alle urne.Timmermans, per spuntarla, dovrebbe riuscire a convincere a sostenerlo non solo il Nsc, ma anche tutti i partitini che compongono la Camera bassa: un’impresa tutt’altro che semplice.Osservando questa dinamica con il bagaglio di esperienza di chi si occupa di politica italiana, verrebbe da dire che Omtzig, con i suoi 20 seggi, è l’ago della bilancia per la formazione di un governo, e che sta quindi alzando la posta in termini politici per vedere chi gli offre di più. Non solo: prima delle elezioni, Omtzig aveva più volte espresso l’auspicio di un governo tecnico, sostenuto da una grande coalizione. Il problema sollevato dal Nsc sono le finanze pubbliche: l’ex ministro del Partito laburista, Ronald Plasterk, che sta conducendo le consultazioni, aveva già sottolineato che era questo il nodo da sciogliere, dopo che, come riferito da Reuters, la Banca centrale olandese aveva affermato che il prossimo governo dovrà recuperare circa 17 miliardi di euro in tagli strutturali alla spesa. Pvv e Bbb sono meno rigoristi di Vvd e Nsc. In quest’ottica va letta la dichiarazione di Omtzig, che teme di infilarsi in una coalizione di governo che verrebbe poi, immancabilmente, messa nel mirino dell’Unione europea: non dimentichiamo che Wilders è fieramente euroscettico. I giochini di palazzo per tenerlo alla larga dalla carica di primo ministro sono però estremamente rischiosi per i suoi competitor interni: i sondaggi degli ultimi giorni rivelano che, in caso di un ritorno alle urne, il Pvv crescerebbe a dismisura, passando dal 23,7% delle ultime politiche al 32%, e ottenendo la bellezza di 50 seggi. Un dato che toglie il sonno a tutti quelli che sperano di sovvertire la volontà popolare.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.