Malgrado le profezie di sventura, i dati sono i migliori da tempo. A maggio disoccupazione sotto il 10%, il livello più basso da 7 anni. Cresce anche il numero di chi ha un lavoro. Matteo Salvini: «Tagliare le tasse è un dovere». Luigi Di Maio: «Ai chiacchieroni rispondono i fatti».
Malgrado le profezie di sventura, i dati sono i migliori da tempo. A maggio disoccupazione sotto il 10%, il livello più basso da 7 anni. Cresce anche il numero di chi ha un lavoro. Matteo Salvini: «Tagliare le tasse è un dovere». Luigi Di Maio: «Ai chiacchieroni rispondono i fatti».Apocalisse nuovamente rinviata: nonostante le martellanti profezie di sventura delle Cassandre «competenti», l'Istat ha infatti certificato che i dati occupazionali sono i migliori da molti anni. A maggio, il tasso di disoccupazione è calato, scendendo al 9,9% (-0,2% rispetto ad aprile). Ma attenzione: la notizia è che si tratta del livello più basso da 7 anni: dal febbraio 2012, questo dato era regolarmente in doppia cifra. Scendono anche le persone in cerca di occupazione (-1,9%, cioè -51.000). Questo calo interessa sia gli uomini che le donne, e investe tutte le classi anagrafiche, tranne quelle tra i 35 e i 49 anni. La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a maggio è di fatto stabile, con una leggera tendenza al ribasso. Il dato è composito: diminuzione tra gli uomini (-29.000) e aumento tra le donne (+33.000). Veniamo agli occupati. A maggio sono risultati in crescita rispetto al mese precedente (+0,3%, cioè +67.000); anche il tasso di occupazione è salito al 59% (+0,1%). Crescono molto gli uomini (+66.000), mentre restano stabili le donne. Quanto alle classi anagrafiche, sono in aumento quasi tutte le fasce di età, trainate dagli ultracinquantenni (+88.000); gli unici in calo sono i 35-49 anni (-34.000), mentre i 15-24 anni risultano stabili. L'Istat rileva un segno positivo sia tra gli indipendenti (+28.000) sia tra i dipendenti, permanenti e a termine (+39.000 nel complesso).Considerando il trimestre (marzo-maggio), si registra una crescita significativa dell'occupazione rispetto ai tre mesi precedenti (+0,5%, cioè +125.000). Sempre nel trimestre, sono cresciuti sia gli indipendenti (+0,5%, +27.000) sia i dipendenti permanenti (+0,6%, +96.000) sia, ma con cifre più contenute, i lavoratori a termine; i dati positivi investono tutte le classi anagrafiche tranne i 35-49 anni. Rispetto all'aumento degli occupati fa pendant una significativa diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-3,7%, cioè -100.000) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -37.000).Forse i dati più impressionanti per positività sono quelli considerati su base annua (specie per ciò che riguarda il calo dei disoccupati). L'occupazione risulta in salita (+0,4%, cioè +92.000) sia per gli uomini che per le donne. Quanto alle classi anagrafiche, crescono i 15-24 anni (+43.000), schizzano in alto gli ultracinquantenni (+300.000), mentre sono in discesa i dati delle fasce di età centrali. Sempre su base annuale, l'aumento riguarda in misura maggiore i dipendenti permanenti (+63.000), ma in modo interessante anche gli altri: quelli a termine (+18.000) e gli indipendenti (+12.000). Sempre nei dodici mesi, alla crescita degli occupati fa riscontro un importantissimo calo dei disoccupati (-6,9%, cioè -192.000). Comprensibilmente soddisfatti i vicepremier. Matteo Salvini sintetizza così: «Disoccupazione sotto il 10% per la prima volta dopo anni, lavoratori italiani in crescita e ai massimi storici dal 1977. Avanti così, tagliare le tasse a imprenditori, lavoratori e famiglie è un dovere morale». E Luigi Di Maio ha aggiunto: «Dopo esser stato attaccato per mesi dai partiti d'opposizione - e dai loro media di riferimento - che me ne hanno dette di tutti i colori, ridicolizzando il decreto dignità, ancora una volta sono felice di smentire questi chiacchieroni con i fatti». A onor del vero, a una prima analisi, aumentano più gli ultracinquantenni che i giovanissimi; e l'aumento riguarda non solo i permanenti, ma anche quelli a termine e gli indipendenti. Quindi, a ben vedere, potrebbe aver funzionato più l'incoraggiamento fiscale alle partite Iva che il decreto dignità. Ma il dato aggregato - oggettivamente ottimo - dà ragione a tutti, consentendo anche ai grillini, e non solo ai leghisti, di rivendicare un successo. E infatti - per dare il senso di cosa dicevano i «competenti» - vale la pena di ripescare qualche perla. A metà giugno, in occasione dello sciopero dei metalmeccanici, il segretario Fim-Cisl, Marco Bentivogli, aveva affermato: «Il governo in questa permanente campagna elettorale fa un po' come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave». L'ex presidente Inps, Tito Boeri, intervenendo venti giorni fa a una manifestazione di Repubblica, aveva - tra l'altro - sparato contro quota 100 così: «Un insulto all'aritmetica. “Facciamo uscire più persone per dare più lavoro ai giovani" è un'altra storia che si vuole far credere. Ma il mercato del lavoro non è un autobus all'ora di punta in cui si sale solo se scende qualcuno». Tutto bene, quindi, solo perché alcuni «competenti» hanno esagerato con le loro funeste previsioni? Certamente no, l'Italia ha molti problemi e la crescita resta debole. Ma questi dati occupazionali assai buoni confermano che il Paese è vivo e ha un potenziale robusto. Serve uno choc fiscale per incoraggiare tutti: imprese, famiglie e lavoratori. Occorrerebbe discutere positivamente di questo obiettivo, e sospendere i canti funebri delle solite prefiche.
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