2020-11-26
Occhio ai falsi «maghi della finanza». Il trading online non è un videogioco
Da luglio 2019, la Consob ha oscurato 335 siti di intermediari abusivi. Chi ci casca non comprende i rischi reali. Gian Paolo Bazzani, ceo di BG Saxo: «Per certe analisi servono competenze, informazioni e professionalità».Non c'è miglior momento di quello che stiamo vivendo per cercare di ingolosire ignari risparmiatori con investimenti che poi si possono rivelare una truffa. Da tempo la Consob sta cercando di mettere in guardia gli investitori sulle truffe che possono incontrare online. Per avere una idea del fenomeno, da luglio 2019, cioè da quando l'Autorità ha il potere di ordinare l'oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi, sono stati tolti dalla vista degli italiani 335 siti di trading. Certo, ciò non toglie che esistano operatori di trading seri, ma il rischio di incorrere in qualche malintenzionato di questi tempi è dietro l'angolo. Il pericolo è quello di considerare il trading alla stregua di un video gioco, dove non c'è una vera percezione del rischio e una volta persa una vita, ce n'è subito un'altra a disposizione. «Questo fenomeno di gamification ha portato i neofiti ad avvicinarsi al trading con una visione distorta della realtà e quindi dei potenziali rischi», dice spiega Gian Paolo Bazzani, ceo di BG Saxo. «“Investo tutto e a leva sulla crescita dell'indice, tanto la banca centrale inonda il mercato di liquidità e io vinco sempre", questo sembra essere il credo di alcuni piccoli trader, soprattutto nel mercato nordamericano a guardare i volumi scambiati. Un approccio pericoloso, chi è sul mercato lo sa bene. Serve capire che l'analisi degli investimenti richiede competenze, informazioni accurate, e professionalità».Sul suo sito la Consob spiega nero su bianco come riconoscere le truffe per potersi difendere al meglio. Il truffatore in genere si presenta come un grande esperto, talvolta come un «mago della finanza» che promette guadagni elevati (e con rischi molto limitati); non fornisce informazioni precise, parla con termini tecnici (spesso in inglese e per sigle) che possono confondere un investitore con poca esperienza oppure al contrario, rimanda al proprio sito, ricco di informazioni la cui correttezza è difficile da verificare. Spesso ci offre una somma da investire per «entrare nell'affare» e per guadagnare di più fa riferimento a autorizzazioni da parte dell'Autorità di vigilanza. Spesso ci invita a leggere le numerose recensioni «pilotate» e talvolta fa pressione affinché l'affare si concluda al più presto. Come deve gestire dunque il rischio chi vuole avventurarsi nel mondo del trading? Come spiega il numero uno di Bg Saxo, l'arma migliore è sempre la consapevolezza. Bisogna adottare «comportamenti consapevoli sull'uso della leva e sulla protezione del capitale. Mai investire larga parte del patrimonio su uno o pochi strumenti, mai farsi prendere dall'emotività. E a proposito di emotività: quella positiva, l'euforia, è anche peggio di quella negativa, il panico. La posizione investita va protetta da movimenti contrari, il mio obiettivo di trader deve essere quello di resistere a un'onda anomala. Se decido di lavorare con la leva, devo avere consapevolezza degli strumenti che sto usando e della posizione che ho assunto», spiega. «La leva finanziaria è un concetto simmetrico: quando la si utilizza nel trading aumenta sicuramente la possibilità di ottenere dei guadagni molto alti ma allo stesso tempo fa salire anche il rischio di andare incontro a ingenti perdite. I trader neofiti è bene che inizino con livelli bassi di leva finanziaria, in modo da imparare ad usarla per cogliere le opportunità e proteggersi dai rischi che gravano sul proprio portafoglio».Infine un ultimo consiglio. «Facciamo attenzione a chi inviamo i nostri soldi per investire nel trading online», conclude Bazzani. «Siamo proprio sicuri che la scelta migliore sia aprire una relazione di trading con un broker basato in un'isola esotica o in un Paese che non rappresenta una rinomata piazza finanziaria? In Italia siamo fortunati, ci sono broker importanti e che offrono tutti gli strumenti che un trader può decidere di utilizzare. Su questo di sicuro, l'Italia è un'eccellenza».
Il cpr di Shengjin in Albania (Getty Images)
L'ad di Eni Claudio Descalzi (Ansa)