2023-02-19
Nuovo delirio di Soros: «Raffreddiamo il Polo con un mega aerosol»
L’arzillo speculatore pensa alla Banca mondiale per «salvare l’Antartide». Ma fior di studi dicono che farebbe ancora più danni.A dispetto dei suoi «luminosi» 92 anni, George Soros coltiva ancora progetti ambiziosi. Anzi, al limite del futuribile. In un discorso di giovedì per un convegno in Germania, ha sostenuto l’idea di ricongelare l’Antartide spruzzando aria gelida nei cieli. In sostanza, si tratterebbe di mettere su un gigantesco sistema di aerosol usando anche fondi della Banca Mondiale, che secondo il finanziere dovrebbe investire più risorse per combattere il cambiamento climatico. Soros alla conquista dell’Antartide, naturalmente con lo scopo di ripararlo, diventa così la prossima sfida del banchiere ungherese, che speculando contro sterlina e lira ha messo insieme un’autentica fortuna e da qualche decennio gioca a fare il filantropo globale. Nel 1992, infatti, fu protagonista di un attacco speculativo alla lira italiana, che dovette alla fine svalutarsi e sganciarsi dal Sistema monetario europeo, non prima però che la nostra Banca centrale bruciasse tutte le riserve valutarie a sua disposizione. Insomma, uno che ha sempre avuto a buon cuore il bene dell’umanità. L’occasione per lanciare la singolare crociata bianca è stata la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, con il G7 schierato, alla vigilia della quale il miliardario ha mandato un suo discorso. Soros afferma che «spetta a noi riparare il sistema climatico danneggiato nel circolo polare artico utilizzando tecniche di geoingegneria». E lo fa ricordando che lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia «rappresenta una minaccia per la sopravvivenza della nostra civiltà» e che «i progetti di mitigazione e adattamento sono sì importanti, ma non sufficienti». L’idea del finanziere è che «prima che il cambiamento climatico arrivi a un punto critico, dobbiamo finanziare l’ingegno umano per riparare un sistema che in precedenza era stabile». Il sistema di riparazioni suggerito da Soros, già al centro di alcuni studi, prevede di creare una nebulizzazione gelida nella stratosfera per riflettere la luce del sole lontano dall’atmosfera. In sostanza, si tratta di creare artificialmente un sistema di nuvole che possano duplicare la capacità del ghiaccio di riflettere il sole. La teoria alla quale si riferisce il miliardario è quella sviluppata da David King, già abbastanza condivisa dagli scienziati del clima, secondo cui i danni alla calotta glaciale vanno riparati ricreando l’effetto albedo, ovvero il potere riflettente di ghiaccio e neve. Si tratta però di una scelta radicale, che secondo Forbes «richiederebbe ingenti investimenti e consultazioni con la popolazione indigena». Insomma, servono soldi e consenso, due cose di cui il lobbista globale Soros è ben conscio, come ha dimostrato nelle sue tante battaglie politiche. Tanto è vero che al convegno di Monaco ha indicato la strada anche dal punto di vista politico. Per lui si tratta per prima cosa di capire che l’accelerazione del cambiamento climatico «causerà migrazioni su larga scala per le quali il mondo non è preparato». Quindi serve un completo «riassetto delle nostre istituzioni finanziarie internazionali, in particolare della Banca mondiale». Insomma, sarà l’istituzione con base a Washington a dover finanziare la riconquista dell’Antartide sognata da Soros, che si conferma sempre un uomo pratico e che sa dove prendere i soldi. La stessa Forbes non nasconde il suo scetticismo sulla questione, menzionando un articolo di Nature del 2021 secondo cui l’immissione di aerosol nell’atmosfera potrebbe danneggiare lo strato di ozono e abbassare eccessivamente le temperature. Al contrario, in un articolo riguardante proprio la geoingegneria solare apparso di recente sul sito della Cnn, Raymond Pierrehumbert, professore di fisica presso l’Università di Oxford, ha evidenziato il pericolo di incorrere in conseguenze opposte. Infatti, poiché le particelle di aerosol non rimangono nell’atmosfera per più di circa un anno, la geoingegneria solare dovrebbe essere continuamente mantenuta. Se sospesa, egli ritiene vi possa essere uno «shock da interruzione», che rilascerebbe tutto il riscaldamento accumulato sul pianeta. Non secondario, inoltre, che sempre nello stesso pezzo della Cnn si riportino le parole di Frank Biermann, professore dell’Università di Utrecht, sulla necessità, per implementare un progetto del genere, di una collaborazione internazionale senza precedenti, in cui «i Paesi dovrebbero collaborare per sempre». È ogni volta suggestivo come le soluzioni ai problemi considerati prioritari dal banchiere ungherese prevedano sempre la globalizzazione del potere decisionale.Le idee, anzi la «vision» mondiale di Soros, non hanno però sempre gran fortuna. Venerdì il Sole 24 Ore ha letteralmente seppellito a pagina 15 un intervento del finanziere sotto il titolo «S’infiamma la battaglia tra società aperte e chiuse per il dominio globale». Il testo, ampiamente tagliato, era il solito viaggio tra le grandi nazioni del pianeta, con tanto di (brutte) pagelle ai vari Xi Jinping, Narendra Modi, Vladimir Putin e Recep Erdogan. Si chiudeva con l’ormai consueto lungo attacco a Donald Trump, presentato come una figura «patetica» e un «narcisista» in senso patologico. Certo che se si apre la gara dei narcisisti planetari tocca davvero rifugiarsi in Antartide.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.