2019-04-02
Nuova autopsia sull’ultrà della Juve volato nel vuoto
Ieri è stato riesumato il cadavere di Raffaello Bucci. Era stato sentito in Procura nell'indagine sui rapporti fra curva e 'ndrangheta.«Credo che l'autopsia sul cadavere di Raffaello Bucci non sia servita a niente. Era già stata fatta, ma soprattutto lui era arrivato ancora vivo in ospedale, quindi esiste una Tac che ci è utilissima. È fuor di dubbio che Bucci si sia buttato volontariamente dal cavalcavia, ci sono testimoni che lo confermano, ma dire che l'autopsia sia in grado di accertare se poco prima di farla finita abbia ricevuto qualche ceffone o delle minacce è pura fantasia. Era doveroso farla, ma penso che il problema a questo punto si sposti altrove: è soltanto una questione di indagine, per capire se fosse ricattato o sotto stress, cose che l'autopsia non potrà mai svelare». Sono le parole di Roberto Testi, il medico legale incaricato dalla Procura di Cuneo che ieri ha condotto l'autopsia sul corpo di Bucci, ultras dei Drughi della Juventus la cui salma era stata riesumata poche ore prima dal cimitero di Cuneo.Bucci era fra i protagonisti delle polemiche legate all'esposizione in curva di striscioni sulla tragedia di Superga in occasione del derby con il Torino nel febbraio 2014. Report ha reso note delle intercettazioni in cui il responsabile della sicurezza Alessandro D'Angelo, sempre difeso dal presidente Andrea Agnelli, parlava di striscioni proprio con Bucci («No ti prego, non Superga…»). Paolo Verri, avvocato di Gabriella Bernardis, ex compagna di Bucci, ieri ha commentato «Al momento c'è poco da dire: attendiamo la relazione e gli esiti dell'esame autoptico, ma sinceramente non ci aspettiamo molto. Le condizioni della salma non hanno permesso di effettuare tutti gli approfondimenti che avremmo voluto: ci sono riscontri su macrolesioni ma non era più possibile accertare la natura delle ferite più piccole».In qualche modo erano state premonitrici le parole di Lorenzo Varetto, il perito di parte che ha affiancato il dottor Testi nell'autopsia: nei giorni scorsi aveva confidato che tutto sarebbe dipeso dallo stato di conservazione del corpo. A tre anni di distanza dalla morte poteva essere difficile ipotizzare a priori se il cadavere dell'ex capo ultrà sarebbe riuscito a fornire indizi utili.Bucci si era ucciso il 7 luglio 2016, buttandosi da un cavalcavia della A6, all'altezza di Fossano, nel cuneese. Una morte inizialmente archiviata come suicidio, ma che si è tinta di giallo quasi subito: poche ore prima di farla finita, il collaboratore per i rapporti con gli ultrà della Juve era stato sentito in Procura, a Torino, come persona informata dei fatti in merito a presunti rapporti e infiltrazioni tra 'ndrangheta e tifoseria passati sotto la lente nel corso del processo Alto Piemonte.A non credere al suicidio è stata proprio Gabriella Bernardis, la sua compagna: «Non si è tolto la vita, qualcuno l'ha spinto a farlo. Non era il tipo da buttarsi giù da un ponte. L'ha fatto per salvare la cosa più preziosa che aveva, nostro figlio Fabio, minacciato di morte se lui non si fosse tolto di mezzo: sapeva troppo, era diventato scomodo».Una morte che ha un corollario di piccoli e grandi misteri: ci sono occhiali e borselli che scompaiono per poi ricomparire, amici che raccontano del terrore negli occhi di Bucci nei giorni immediatamente precedenti al tragico volo, ci sono (anzi, mancano) foto del cadavere, ci sono strani legami con i servizi segreti, un blackout del server della Procura, e soprattutto fratture che sembravano non avere nulla a che fare con la modalità scelta da Bucci per farla finita: escoriazioni e tumefazioni sulla parte sinistra del volto e un taglio all'altezza del naso che si era ipotizzato non fossero riconducibili alla caduta. Quanto è bastato per far leva sul procuratore di Cuneo Onelio Dodero, che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio disponendo la riesumazione del corpo di Bucci.«A questo punto siamo nelle mani della Procura», conclude l'avvocato Verra, «lasciamo a loro il proseguo dell'inchiesta. Abbiamo suggerito la riapertura del fascicolo e fornito nuove ipotesi e idee per ulteriori indagini, ma ovviamente sul caso c'è il massimo riserbo».
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