2023-11-23
Nove arresti per la pulizia etnica in Francia
Emmanuel Macron (Getty images)
Il giovane è stato ammazzato in un paesino per motivi razziali: quasi tutti i fermati (giunti dalle banlieue) hanno precedenti. Gli allarmi per crimine e attentati affossano il partito di Macron. Mentre Marine Le Pen vola nei sondaggi delle presidenziali.Il giorno dopo l’arresto dei presunti membri del «commando» che ha seminato caos e morte in una serata festiva organizzata in un paesino vicino a Lione, le indagini continuano. Le persone fermate sono ormai nove, tra queste figura anche il presunto autore della coltellata che ha provocato il decesso del sedicenne Thomas Perotto. I sospetti, tutti stranieri provenienti dalle banlieu, rimarranno in stato di fermo per un massimo di 96 ore. Come indicato da Laurent de Caigny, procuratore della Repubblica di Valence competente per il caso, l’aggressore è stato «formalmente designato come autore della coltellata mortale». Si tratta di un ventenne francese, con almeno tre precedenti per reati minori e residente nel centro di Romans-sur-Isère, la cittadina posta a una ventina di chilometri da Crépol, il paesino da 500 abitanti, in cui si è svolto il raid nella notte tra sabato e domenica scorsi. Il quotidiano Le Parisien ha scritto che da quando l’autore della coltellata fatale per Thomas Perotto, ha raggiunto la maggiore età, è stato condannato per ricettazione di oggetti rubati. È stato anche multato per il porto illegale di un coltello e, giusto nel settembre scorso, gli era stato vietato di girare con armi da taglio. Come ha riferito Bfm Tv, anche alcuni degli altri arrestati sono «ben noti alla giustizia soprattutto per furto, effrazioni legate a stupefacenti e rifiuto di ottemperare». Il canale d’informazione Cnews ha parlato di un’altra indicazione fornita dalla Procura di Valence, ovvero il carattere premeditato dell’attacco di sabato notte. Sembra ormai assodata anche la dimensione etnica dell’attacco visto che, come riportato nell’edizione di ieri de La Verità, dei testimoni hanno riferito di aver sentito alcuni aggressori dire «siamo qui per accoltellare dei bianchi».Tornando al fermo di sette dei nove sospetti aggressori, avvenuto martedì pomeriggio nei pressi di Tolosa, ieri sono stati resi noti altri dettagli dell’operazione. In primo luogo, vari media francesi hanno riferito che, già poche ore dopo l’aggressione, gli inquirenti avevano iniziato a sorvegliare dei sospetti. Si è appreso anche che i sette fermati viaggiavano sull’auto della madre di uno di loro. L’obiettivo del gruppo era effettivamente quello di oltrepassare la frontiera franco-spagnola e, come scritto da Le Parisien, dirigersi verso il Maghreb. Un testimone del fermo intervistato da Bfm Tv ha confermato che si è trattato di una «grossa operazione» di polizia. Novità anche sul profilo di due degli arrestati a Tolosa che sono minorenni. Altri due fermi sono stati invece effettuati a Romain-sur-Isère e, sempre secondo vari media d’Oltralpe, non è detto che siano gli ultimi perché le indagini potrebbero indurre gli inquirenti ad arrestare altre persone.La violenta aggressione che ha trasformato una tranquilla festa di paese in una tragedia ha continuato ad alimentare anche ieri le polemiche. Queste sono iniziate quando, su alcuni media, i fatti di Crépol sono stati definiti come una «rissa», «scontro» o «scazzottata tra giovani». Vari esponenti dei partiti di sinistra hanno commentato a denti stretti l’accaduto. Ad esempio, il leader del Partito Comunista Francese, Fabien Roussel, è rimasto vago e su radio Europe 1 si è limitato a dichiarare nella società «non ci sono più regole» e che bisogna attendere di «conoscere i motivi di questo crimine» prima di giudicare. Il deputato di estrema sinistra de La France Insoumise, François Ruffin, ha detto invece in maniera confusa sul canale d’informazione Lci che «non c’è stato un peggioramento, in termini di frequenza per questo tipo di risse». Altri rappresentanti politici hanno anche accusato l’estrema destra di approfittare della tragedia di Crépol a fini elettorali. Ma chi accusa di cinismo politico i partiti di questa area politica forse dimentica che i francesi stanno progressivamente cambiando idea su queste formazioni politiche. Le sommosse nelle banlieue della scorsa estate e l’attentato che ha provocato la morte del professor Dominique Bernard e l’importazione silenziosa del conflitto tra Hamas e Israele, preoccupa gli elettori transalpini. Questo sembra essere confermato anche dai sondaggi. A circa nove mesi dalle elezioni europee, il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen è gradito al 28% del campione sondato da Ifop. Il partito di Emmanuel Macron otterrebbe 8 punti in meno rispetto all’Rn. Anche le prime proiezioni per il primo turno delle presidenziali francesi del 2027 stimano Le Pen al 31% delle intenzioni di voto. Certo tra qui al 2027 può accadere di tutto ma, al di là delle stime elettorali, un altro sondaggio, quello di Elabe, rivela che il 50% dei francesi definisce la fondatrice del Rn come «competente», mentre il 51% ritiene che la stessa sia «capace di riformare il Paese».Al di là delle polemiche, ieri a Crépol si è svolta la marcia in bianco in memoria di Perotto, i cui funerali si terranno domani. Varie centinaia di persone si sono ritrovate allo stadio in cui gioca la squadra di rugby del quale faceva parte il sedicenne ucciso sabato sera.
Roberto Cingolani, ad di Leonardo (Getty Images)
Palazzo Justus Lipsius a Bruxelles, sede del Consiglio europeo (Ansa)
Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa (Ansa)