2019-11-06
«Non vietate agli omosessuali di curarsi»
Una proposta di legge Usa protegge tutte le minoranze tranne quelle in dissenso con la dottrina Lgbt. Un'altra mette al bando come «frodi» le terapie di conversione dell'orientamento. Protestano le associazioni di ex gay: «Siamo un popolo libero».Una quindicina di ex gay, ex lesbiche ed ex transgender hanno protestato la scorsa settimana a Washington, invitando i membri del Congresso a opporsi al cosiddetto Equality act e al Therapeutic fraud prevention act. La prima è una proposta di legge per far entrare l'identità di genere e l'orientamento sessuale tra i diritti tutelati in materia di occupazione, alloggio, istruzione e programmi federali. Una legge sull'uguaglianza che non riconoscerebbe, invece, i diritti delle persone con credenze religiose in conflitto con il comportamento omosessuale. Basti ricordare il caso del pasticciere che non voleva preparare una torta per nozze gay, denunciato per discriminazione. A Nbcnews Jim Domen, fondatore di Church united, ha dichiarato: «La modifica della legge sui diritti civili creerebbe una classe privilegiata per chiunque si identifichi come Lgbt, a spese delle persone che non lo sono». Domen ha aggiunto che, a differenza degli afroamericani, i gay non sono emarginati, «non sono stati sottoposti a discriminazioni sistematiche e occupano posizioni di successo», sono potenti e influenti in diversi campi. La seconda proposta di legge vuole proibire la terapia di conversione dell'orientamento sessuale in quanto «pericolosa per la salute fisica e mentale di un individuo», e la considera una frode. Gli attivisti fanno parte di Church united e Changed, due organizzazioni con sede in California che aiutano gli ex Lgbt a ritornare al loro sesso biologico. Sostengono che l'America deve sapere che è possibile non essere più omosessuali o trans, che non può essere fuori legge rivolgersi a uno psicologo o a un centro per essere aiutati. All'esterno del Campidoglio, ogni giorno hanno testimoniato la grazia della fede, ma anche l'importanza di essere seguiti per uscire dall'omosessualità, tornando ad essere attratti dal sesso opposto. Le loro storie, ciascuna riassunta in tre minuti e riproposte in video dal sito Lifesitenews, possono essere sconvolgenti per la violenza che raccontano ma illuminanti sulla possibilità di riconciliarsi con sé stessi, anche sessualmente, una volta superati traumi infantili e ripetuti abusi. Come quelli subiti da Christopher Sims, violentato dal padre che era un pastore anglicano, seviziato dalla madre che odiava gli uomini. «Ogni mio tentativo di mascolinità era rifiutato e venivo punito, lei mi picchiava selvaggiamente o mi cospargeva d'alcol», ha raccontato. «Per sopravvivere ho cercato di emulare le mie sorelle, sono diventato effeminato, ero attratto da persone del mio stesso sesso». A 18 anni Christopher inizia a frequentare una chiesa, scopre Dio, vuole riappropriarsi della sua vita e tornare libero di essere uomo. «Il Signore», sostiene, «può anche guarirti dai trauma». Una legge che osteggi quanti vogliono uscire dalla condizione di Lgbt bloccando l'accesso a terapie, gruppi, esperienze è assurda e crudele, protesta il giovane Sims. «Le persone possono cambiare se vogliono, gli americani sono un popolo libero e dobbiamo essere autorizzati a cercare il cambiamento», ribadisce April Lockhart, ex lesbica oggi felicemente sposata e con figli. Non accetta la rivendicazione di una preferenza sessuale come un diritto dei gay. Anche KathyGrace Duncan non voleva essere donna, vedeva come il padre maltrattava la mamma, aveva deciso di diventare uomo «per salvare l'universo femminile». Molestata da un familiare, crebbe nella convinzione che «le donne sono deboli, vulnerabili e odiate». Dopo aver vissuto come uomo per ventisei anni, KathyGrace venne incoraggiata a superare il suo problema: «Ho capito che le mie scelte non erano legate a un'identità di genere, ma nascevano da bisogni relazionali insoddisfatti e da traumi. Mi sono dovuta nascondere per tanto tempo». La violenza può avere conseguenze diverse. Greg Quinlan ha smesso il suo comportamento omosessuale quando il padre, sul letto di morte, gli chiese perdono per averlo scelto come bersaglio del suo odio. In quel momento «l'attrazione per lo stesso sesso ha iniziato a calare», testimonia Quinlan che denuncia come le campagne per i diritti umani che richiedono pari diritti agli omosessuali, li neghino a coloro che hanno smesso di esserlo. «Se un gay decide che vuole vivere da eterosessuale, come è stato nel mio caso, gli omosessuali hanno diritto di porre il veto a tale decisione? Perché uno deve essere omossessuale tutta la vita?», ha chiesto senza ottenere risposta. Tra le testimonianze sull'importanza di avere accesso alla consulenza di psicologi, psichiatri e sacerdoti, i cui servizi potrebbero finire proibiti negli Stati Uniti se un gay cerca di tornare ad essere uomo e una lesbica ammette di aver voglia di maternità, riconciliandosi con la sua identità di donna, c'era anche quella di Kevin Whitt. Ex transessuale, drag queen e prostituta (stima di aver avuto rapporti sessuali con 50.000 uomini), dichiara di avere incontrato Dio sei anni fa, il giorno di Pasqua. Non vuole sentir parlare di «terapia di conversione», il cambiamento arriva quando qualcuno risponde alla tua richiesta di aiuto. «Sono andato da “terapisti di genere" quando ero più giovane», ha rivelato, «ogni volta che dicevo loro che ero stato violentato e molestato da bambino, loro mi rispondevano: “Oh beh, dovresti semplicemente diventare una donna"». Questo potrà accadere negli Stati Uniti e non solo: in nome del politicamente corretto si rinuncia ad aiutare davvero gli Lgbt.
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