2020-11-13
Non solo caos bici: il bonus pc finisce al Tar
Stanziati 204 milioni in voucher da 500 euro per connessione Internet, computer e tablet, ma il click day fallisce come sempre. Le regole per lo sconto valgono solo per apparecchi iper costosi. I rivenditori di elettronica (esclusi dal decreto) presentano ricorso.Il bonus pc e tablet rischia di saltare. Il 20 novembre il Tar deciderà nel merito del ricorso presentato dalle due associazioni che tutelano i rivenditori di elettrodomestici (Aires e Ancra) che avevano contestato la disciplina del bonus che consente solo agli operatori dei servizi di connettività di fornire agli utenti tablet e pc. Dalla vendita sono dunque stati esclusi, senza un motivo preciso, i classici rivenditori di oggetti di elettronica. Se il Tar dovesse decidere a favore delle due associazioni, il bonus tablet e pc, partito il 9 novembre e per il quale il governo ha stanziato 204 milioni di euro, vedrebbe uno stop e dovrà essere riprogrammato successivamente. Oltre all'esclusione dei negozi di elettronica questo bonus presenta altre criticità. La prima riguarda la struttura del pacchetto. Questo comprende infatti un solo voucher da 500 euro a famiglia per l'acquisto di un device (pc o tablet) e una connessione internet. Non è dunque possibile richiedere solo una parte dell'agevolazione. O tutto o niente. E in questa prima fase può ottenere il bonus solo chi ha un Isee inferiore ai 20.000 euro. Per cercare di ottenere l'agevolazione si deve contattare il proprio gestore che deve essere accreditato su InfratelItalia e che aprirà successivamente la pratica (all'11 novembre erano presenti 113 società di telecomunicazione) per ottenere lo sconto. Per avere il bonus, ci sono operatori che chiedono un'autocertificazione dove si deve dichiarare di non aver preso prima lo sconto pc e di avere un Isee inferiore ai 20.000 euro. E chi invece, per tutelarsi da dichiarazioni false, richiede di mandare una copia della situazione economica famigliare. Insieme a questo documento, in entrambi i casi, bisogna allegare una copia della carte di identità, del codice fiscale e della domanda di attivazione. Da sottolineare che il 9 novembre, il primo giorno utile per richiedere il bonus, ci sono stati diversi intoppi e in molti casi non si è riusciti a finalizzare i contratti. D'altra parte, vista l'esperienza del bonus bici che ha finito i soldi nel giro di poche ore, gli italiani interessati si sono affrettati a richiedere questa agevolazione. Da aggiungere come sempre lo stesso giorno la sezione «Broadband map» sul sito dell'Agcom, necessaria per verificare se il proprio indirizzo di casa potesse accedere al voucher, e per capire se la tecnologia migliore disponibile nella zona, ha dato dei problemi. Il controllo sul sito dell'Agcom risulta però essere importante soprattutto se si abita in Emilia Romagna (119 Comuni inclusi), nel Lazio (175), in Liguria (124), Toscana (135) e nel Friuli Venezia Giulia (86). Queste Regioni hanno infatti fatto sì che l'agevolazione non sia disponibile su tutto il territorio ma solo in quei Comuni dove si ritiene che ci debba essere un maggiore sviluppo digitale. Questo bonus ha però lasciato estrema libertà agli operatori telefonici, tanto che non tutti emettono immediatamente uno sconto di 500 euro ai clienti. Ci sono infatti diverse realtà che hanno deciso di spalmare il bonus su 24 mesi. E questo è stato possibile perché nel decreto non si è andati a regolamentare l'aspetto del come dovesse essere erogato lo sconto in fattura. Ma andiamo avanti con i problemi. Come abbiamo detto in questa prima fase si può accedere solo se si ha un Isee basso e si ha bisogno sia di un pc/tablet che di una rete veloce. C'è però una discrepanza tra il target che si vorrebbe aiutare e la misura messa in campo. Le famiglie meno abbienti, presenti soprattutto nelle grandi città hanno già a loro disposizione connessioni veloci. E dunque non potranno richiedere il bonus. D'altra parte ci sono nuclei famigliari che invece vivono al di fuori dalle grandi aree urbane, che tendenzialmente non hanno la stessa velocità di connettività, ma avendo un reddito più alto sono automaticamente escluse dal bonus. Un'altra peculiarità di questa agevolazione è la particolare attenzione ai dettagli tecnici che devono avere i device. Così precisi e puntuali che sono riusciti a togliere la possibilità di scelta agli italiani. Per quanto riguarda i pc ,i dati tecnici decisi fanno sì che risponda a tutte le caratteristiche richieste solo un computer da 2.500 euro, che vista la fascia economica a cui si dovrebbe rivolgere il bonus risulta poco appetibile. Stessa storia anche per i tablet. Anche in questo caso c'è un solo prodotto che rispecchia le qualità elencate. Resta il dubbio del perché, per esempio, ci sia assolutamente la necessità su un pc di avere una fotocamera da 8 megapixel (caratteristica introvabile tra i modelli a basso prezzo) o di richiedere che il tablet abbiano per forza 4 gigabit di Ram. Non era forse più semplice lasciare scegliere agli italiani il modello di device che volevano?Nonostante tutti questi dubbi e le lacune evidenziate il governo sta andando avanti con la fase 2 del bonus che prevede di coinvolgere i cittadini con un Isee fino a 50.000 euro. In questo caso questi avranno solo uno sconto sulla connettività. Il device non sarà presente nell'offerta. Resta da capire se rimarrà qualcosa anche per questi italiani o se, come per tutti gli altri bonus stanziati, alla fine molti ne rimarranno senza.