2022-12-30
«No alla paura, rischia soltanto Pechino»
Rita Gismondo (Imagoeconomica)
Lo Spallanzani: «Per adesso non c’è alcun nuovo ceppo». Rita Gismondo spiega: «La popolazione della Cina è stata tenuta a lungo in lockdown e non ha contratto l’infezione naturale». Giovanni Di Perri : «Falso allarme». Mariano Bizzarri: «I 20.000 morti previsti da Pregliasco?»Dopo che l’agenzia sanitaria europea Ecdc ha comunicato che i tamponi sui viaggiatori dalla Cina imposti in Italia sono «ingiustificati», anche i maggiori ospedali di malattie infettive italiani, il Sacco di Milano e lo Spallanzani di Roma, smontano il panico scatenato dalla stampa sulla situazione dei contagi in Cina. Un terrore indotto, che non poggia su dati scientifici preoccupanti, e che qualche scienziato si è spinto a definire «vergognoso», invitando il ministro della Salute Orazio Schillaci a non cedere alle sirene del panico mediatico.Dallo Spallanzani innanzitutto confermano: non c’è alcuna nuova variante, le varianti sequenziate ad oggi sono quelle già note, affatto pericolose, e la Gryphon (Xbb), in Italia nota da settembre. Bisogna, insomma - fanno sapere dallo Spallanzani - smetterla di creare allarme inutile. Il clima, ribadiscono, è ingiustificato: anche Omicron era una variante che cresceva molto ma era poco dannosa, è un’evoluzione normale di tutti i virus. Non c’è nessun allarme, semmai troppa politica.Dello stesso avviso la professoressa Maria Rita Gismondo, direttore di Macrobiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenze all’Ospedale Sacco di Milano: «La situazione è questa: dei contagi cinesi se ne stanno occupando soltanto i giornali italiani e El Paìs in Spagna. Le altre prime pagine internazionali neanche ne parlano. Di cosa stiamo parlando?». Secondo Gismondo, «c’è una potenzialità di rischio, per i cinesi: il loro Paese ha da poco “liberato” la popolazione, e questa, essendo stata in lockdown prolungato, non ha contratto l’infezione naturale; quando c’è una massiccia infezione, salgono le probabilità che sorgano varianti, ma attualmente non ne abbiamo trovata una. Quindi restiamo vigili ma, per carità, non cominciamo nuovamente con il panico. Bf7 o Gryphon sono sottovarianti dello stesso lignaggio Omicron, che non hanno una pericolosità maggiore di quelle che circolano da mesi. Al netto del fatto che la Cina non è trasparente sui dati, ciò che sta montando è un fenomeno per tre quarti politico». Eppure l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, dice che «il governo Meloni ha fallito». «A fare cosa? In Italia la situazione sta soltanto migliorando», precisa Gismondo. «L’indice Rt è al di sotto dello 0,90, i decessi stanno scemando. Speranza dovrebbe avere il buon gusto di tacere. Mi sembra invece che si stia diffondendo una sindrome di Stoccolma. È dovere, da parte del ministro, evitare dichiarazioni che inducono panico. I virologi non facciano politica». «La fusione di due varianti Omicron, la 1.1 e la Gryphon, non deve impressionare perché rimaniamo nell’alveo delle Omicron che sono meno virulente», rassicura anche Giovanni Di Perri, direttore del Dipartimento di malattie infettive all’Amedeo di Savoia e professore ordinario all’Università di Torino. «Di conseguenza, non c’è alcun motivo per pensare che siano più pericolose delle precedenti, anzi: sono quasi certo che sia un falso allarme dal punto di vista clinico, forse anche da quello epidemiologico. Non è detto, infatti», precisa Di Perri, «che in Italia queste varianti, attualmente circolanti al 2%, riescano a sopravanzare quelle esistenti. Il passaggio di Omicron in Italia è stato decisivo per normalizzare la situazione: si è creata un’immunità collettiva, che è andata ben oltre la misura della copertura vaccinale, grazie a un virus che aveva perso la capacità di ledere», spiega Di Perri, «e che oggi ci consente di stare tranquilli. È cambiata proprio la malattia: io oggi su 20 ricoverati ho 1 polmonite, prima erano tutte polmoniti. Quindi il panico mediatico non ha senso». E Speranza che dice che il governo Meloni «ha fallito»? «Cosa vuole che dica Speranza? Non è istruito sul tema e dirà le sue cose di convenienza politica». «Quo usque tandem abutere... Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?», dichiara fuori dai denti il professor Mariano Bizzarri, oncologo e ricercatore presso il dipartimento di Medicina sperimentale de La Sapienza di Roma. «Schillaci l’ha detto chiaramente: non ci sono nuove varianti. Sappiamo che ci sono tanti positivi in Cina anche se i dati sono inattendibili, e sottolineo: lo sono adesso come lo erano prima, quando ci facevano credere che le persone stramazzavano in strada. Detto questo, quando si sostiene che in Cina ci sono 250 milioni di casi, si sfida la pazienza del lettore. E poi», aggiunge Bizzarri, «i dati in Italia sono ottimi, il tasso di positività sta crollando, vogliamo costruire un’emergenza a tavolino? Venti giorni fa Fabrizio Pregliasco aveva previsto che avremmo avuto 20.000 morti, cominciamo a non poterne più di queste dichiarazioni, bisogna che il ministro chieda conto della diffusione di questo tipo di notizie. Questi signori non sono stati eletti da nessuno come rappresentanti della scienza. Io sono un servitore dello Stato e lavoro in silenzio ma questi medici che seminano il terrore ormai sono drogati di televisione. Noi stiamo prorogando una pandemia perché serve a qualcuno».