2022-01-11
New York, il giudice lassista fa litigare i dem
Alvin Bragg (Getty Images)
Volano sempre più gli stracci nel Partito democratico. Pietra dello scandalo il neo procuratore di Manhattan che non vuole perseguire chi spaccia e fa resistenza all’arresto. Polizia sul piede di guerra. Il sindaco liberal, ex agente già accusato di nepotismo, è in difficoltà.Che il Partito democratico americano sia sempre più in subbuglio, non è una novità. Per rendersene conto, basta vedere quello che sta accadendo a New York, dove il procuratore distrettuale di Manhattan entrato in carica questo mese, il dem Alvin Bragg, ha annunciato di voler inaugurare una linea significativamente blanda in materia di lotta alla delinquenza. In un memorandum redatto il 3 gennaio, ha infatti reso noto che, a meno che non si accompagnino a crimini di particolare gravità, il suo ufficio non perseguirà più alcuni reati, tra cui resistenza all’arresto, vendita di marijuana e infrazioni stradali. In base allo stesso documento, altri reati saranno invece considerati meno gravi. In particolare, potranno dormire sonni un po’ più tranquilli coloro che effettuano furti ai danni di attività commerciali o abitazioni, i piccoli spacciatori di droga e i rapinatori a mano armata. Il carcere sarà richiesto soltanto per i casi di considerevole gravità. «Queste modifiche alle politiche non solo ci renderanno, in sé e per sé, più sicuri; libereranno anche risorse della procura per concentrarsi sui crimini violenti», ha scritto Bragg. Una posizione, quella del nuovo procuratore, che non è affatto piaciuta alle forze dell’ordine. Il capo della polizia newyorchese, Keechant Sewell, si è mostrata preoccupata da questa svolta. «Ho studiato queste politiche e sono molto preoccupata delle implicazioni per la vostra sicurezza come agenti di polizia, per la sicurezza della popolazione e per la giustizia delle vittime», ha scritto in una email pochi giorni fa. «Sto facendo conoscere le mie preoccupazioni al procuratore distrettuale di Manhattan e spero di avere discussioni franche e produttive per cercare di raggiungere un terreno più comune», ha aggiunto. Ricordiamo che la Sewell è stata di recente nominata al vertice della polizia cittadina dal neo sindaco della Grande Mela, il dem Eric Adams: ex poliziotto afroamericano che, in campagna elettorale, aveva sposato una linea tendenzialmente «law and order», allontanandosi dalle frange più a sinistra del suo stesso partito (favorevoli invece al depotenziamento delle forze dell’ordine). Non solo. A scendere in campo contro il nuovo procuratore distrettuale è stato anche Bill Bratton: democratico, ex capo della polizia di New York e attuale presidente dell’Homeland security advisory council (organo al servizio del segretario della Sicurezza interna). «Non affronti i problemi del passato depenalizzando di fatto quasi tutto a New York City», ha dichiarato. «Il procuratore distrettuale sta ammanettando la polizia», ha aggiunto, ricordando poi polemicamente il sostegno fornito alla candidatura di Bragg da parte del miliardario George Soros. «Se guardate a tutte le città in America in cui la criminalità violenta aumenta e il disordine aumenta... qual è l’unico denominatore comune? Procuratori distrettuali, quasi tutti finanziati straordinariamente da George Soros», ha detto. Secondo quanto riferito dal New York Post, il magnate avrebbe infatti donato alla campagna elettorale di Bragg un milione di dollari attraverso l’organizzazione progressista Color of Change. Non è del resto la prima volta che Soros finanzia la candidatura di procuratori distrettuali che invocano la linea morbida sul crimine. È per esempio il caso di Kim Foxx, procuratrice dem della contea di Cook, la cui campagna per la rielezione nel 2020 è stata foraggiata dal miliardario con 2 milioni di dollari. Come Bragg, anche la Foxx è molto soft con i malavitosi. Ed è per questo stata criticata negli ultimi mesi dalla sindaca dem di Chicago, Lori Lightfoot. Secondo il Chicago Tribune, Chicago ha superato quota 800 omicidi nel 2021: un triste record che non si registrava da 25 anni. La svolta di Bragg, dal canto suo, si inserisce in quadro allarmante. Stando ai dati diffusi dalla polizia della Grande Mela, nel novembre 2021 il tasso di criminalità complessivo è salito del 21% rispetto al novembre del 2020: anno su anno l’incremento è invece pari al 3,4%. Insomma, si profila all’orizzonte uno scontro tra Bragg e Adams (non dissimile dalle tensioni in corso tra la Lightfoot e la Foxx). Del resto, sarà un caso: ma, durante le ultime primarie dem per il sindaco di New York, Soros aveva finanziato la candidata di sinistra (e rivale di Adams), Maya Wiley. In tutto questo, il neo sindaco deve anche affrontare delle accuse di nepotismo, dopo aver nominato suo fratello Bernard vice capo della polizia. Il primo cittadino ha giustificato la scelta, tirando in ballo esigenze di sicurezza personale. Il Conflict of interest board della città dovrà quindi pronunciarsi su questa vicenda, ma intanto le polemiche fioccano. Quello che a livello generale salta all’occhio è come queste complicate dinamiche si snodino tutte all’interno del Partito democratico: una compagine sempre più divisa, in cui si consumano scontri ideologici, oltre a lotte di potere. E intanto gli elettori diventano sempre più perplessi.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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