2023-07-20
«Nessun prelievo forzoso nei conti»
Luigi Marattin (Imagoeconomica)
Per Luigi Marattin (Italia viva) l’articolo 16 della legge delega contempla la possibilità di pignorare i depositi. Marco Osnato (commissione Finanza): no, prevede solo l’accesso automatico ai conti.«Non ci sarà alcun prelievo forzoso sui conti correnti» dichiara Marco Osnato (Fdi), presidente della commissione Finanze alla Camera, rispondendo alle accuse mosse da Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, in merito al testo della delega fiscale approvato il 12 luglio alla Camera. La contestazione ruota tutto attorno all’articolo 16, lettera «d» della delega. Questo prevede infatti che «l’attività di riscossione coattiva dell’agente di riscossione deve essere potenziata attraverso il superamento dello strumento del ruolo e della cartella di pagamento, per le entrate da affidare all’agente». L’obiettivo è anticipare l’incasso delle somme dovute dal debitore, riducendo i tempi per l’avvio delle azioni cautelari ed esecutive. A questo si aggiunge anche «la razionalizzazione e automatizzazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari, anche mediante l’introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa sin dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo», si legge nel testo della delega fiscale. Misure certamente non soft ma che hanno l’obiettivo di andare a combattere l’evasione usando strumenti i più tecnologici possibili. L’intento del governo però non è quello di voler mettere le mani nei conti correnti degli italiani anche perché «automazione non vuole dire prelievo forzoso», spiega Osnato. Il focus in questo caso è sulla tecnologia. L’idea è quella di avere degli strumenti sempre più tecnologici, che l’Agenzia delle entrate può sfruttare per cercare di recuperare i debiti che gli evasori hanno nei confronti dello Stato. «Con gli emendamenti attuativi andremo a specificare meglio il tutto, andando ad escludere definitivamente l’ipotesi del prelievo forzoso», spiega Osnato. La polemica sull’articolo 16 continua però a scaldare i membri di Italia Viva. Il leader del partito, Matteo Renzi, non si è infatti tirato indietro sulla questione. Nei giorni scorsi ha pubblicato un video su Instagram dove annunciava che in commissione Finanze del Senato, dove al momento di trova il testo della delega in attesa di approvazione, presenterà un emendamento per cancellare questa misura (scadenza per la presentazione degli emendamenti il 21 luglio). Ieri inoltre è tornato alla carica anche Marattin su Twitter accusando questa volta Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione attività Produttive della Camera e responsabile unità fisco della Lega, di non intervenire sulla questione del prelievo forzoso sui conti correnti: «Saremmo molto curiosi di sapere cosa ne pensa dell’inclusione, nella delega fiscale di cui era responsabile, del principio di rendere automatici i pignoramenti dei conti correnti degli evasori». Dal canto suo Gusmeroli ha fatto sapere che la Camera ha modificato gli «articoli da 1 a 13 mentre il Senato modificherà dal 14 a 20. L’articolo in questione è il 16. Il relatore alla Camera non poteva intervenire, verrà fatto al Senato!», twitta il leghista. Per capire dunque l’orientamento del governo sulla questione della riscossione bisogna inserire il comma incriminato nel più ampio contesto dell’articolo 16 che ha come punto cardine quello di effettuare una revisione del sistema nazionale della riscossione. L’obiettivo è dunque quello di assicurare una maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza. Tra le principali misure che il legislatore delegato dovrà infatti assumere troviamo: una pianificazione annuale delle procedure di recupero da concordare con il ministero dell’Economia e delle finanze, la salvaguardia del diritto di credito, mediante il tempestivo tentativo di notifica della cartella di pagamento, non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico, la revisione della disciplina della responsabilità dell’agente della riscossione, l’incremento nell’utilizzo delle più evolute tecnologie, l’interoperabilità dei sistemi, la modifica delle condizioni di accesso ai piani di rateazione e il progressivo superamento dello strumento del ruolo e della cartella di pagamento. Una lotta all’evasione che si porterà avanti sfruttando i sistemi digitali, l’interoperatività tra le banche dati e, per rendere il processo il più veloce possibile, anche attraverso l’automatizzazione di alcuni passaggi. Un articolo, che fanno sapere dal Mef, quando era stato scritto non presupponeva alcun retropensiero sull’introduzione di un possibile «prelievo forzoso nei conto correnti degli italiani». Situazione risolvibile attraverso i decreti attuativi, che rappresentano il vero cuore di una misura fiscale. Attraverso questi il Mef dovrà dunque andare a spiegare nel dettaglio le misure che operativamente si vorranno introdurre per recuperare i debiti che gli evasori fiscali hanno nei confronti dello Stato ed escludere definitivamente l’ipotesi del prelievo forzoso.
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