2018-11-20
Nel libro per le scuole dell’Unhcr anche Enea e Dante sono migranti
L'agenzia Onu sponsorizza il testo di propaganda sui rifugiati rivolto ai bambini. A Milano, intanto, gli alunni delle medie protagonisti di uno spettacolo sull'accoglienza che celebra la nave Aquarius. Alcuni dei ragazzini indossavano giubbotti rossi, per meglio interpretare i migranti dotati di salvagente. Anche Enea era un migrante, giunto in Italia su un barcone proprio come Khaled, Issa e Touré. Il fondatore di Roma aveva preso con sé il figlioletto Ascanio e il padre Anchise e tutti insieme erano partiti: «Dai ponti delle navi i profughi avevano visto la loro terra allontanarsi a poco a poco, fino a confondersi con la linea dell'orizzonte e scomparire. Avevano il cuore pesante». Vi stupisce l'accostamento fra l'eroe classico e gli stranieri sbarcati sulle nostre coste? Significa che avete studiato sui libri sbagliati. Fortuna che, adesso, arriva un bel testo utile a colmare tutte le vostre lacune. Si intitola Anche Superman era un rifugiato (Piemme) ed è curato dalla scrittrice Igiaba Scego (nota attivista pro ius soli) e dall'Unhcr, cioè l'agenzia Onu che si occupa di rifugiati. Non per nulla, il volume è aperto dalla deliziosa prefazione di Carlotta Sami, portavoce della suddetta agenzia per l'Italia. Scopo dell'iniziativa è quello di invitare i ragazzini delle scuole ad apprezzare i migranti in arrivo. «Possiamo cominciare a sgretolare queste comuni paure come farebbe Superman», scrive la Sami. «Prendendo in mano le nostre vite, compiendo azioni coraggiose eppure semplici come quelle di scambiare qualche parola con un rifugiato, una rifugiata, e i loro bambini, cucinare qualcosa insieme, disegnare, scrivere o giocare insieme ai giardinetti». Nel libro, bisogna precisarlo, si parla sempre di «rifugiati» e non si spiega - ovviamente - che la stragrande maggioranza degli stranieri che abbiamo accolto non ha diritto all'asilo. Insomma, il bimbo che si trovasse in mano il volumetto dell'Unhcr sarebbe portato a pensare che tutti quelli che giungono qui sui barconi sono poveri bisognosi in fuga dalla guerra a cui noi dobbiamo offrire aiuto e supporto. Anche perché i rifugiati, nel corso della storia, hanno compiuto imprese eccezionali. «Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori.. e supereroi! Non perderti le 12 incredibili storie che parlano di loro», recita lo spot che l'Unhcr ha diffuso su Internet per promuovere il libro. Come a dire: il rifugiato ha una marcia in più, se non ospiti il migrante rischi di danneggiare il futuro Enea. Tra gli altri profughi degni di nota il libro elenca anche Dante Alighieri (costretto all'esilio) e pure Superman (che in effetti proviene dal pianeta Krypton). Si potrebbe far notare che Dante non se ne stava a scrivere versi dentro il Cara di Mineo né percepiva i 35 euro al giorno. Quanto a Superman, di sicuro non ha presentato richiesta d'asilo alle commissioni territoriali. Lo stesso vale per Enea. Ma tali sottigliezze non s'addicono all'Unhcr, il cui unico scopo è quello di spingere per l'accoglienza indiscriminata. Per l'agenzia Onu e i suoi corifei, «migrante» e «rifugiato» sono sostanzialmente la stessa parola. Tutte le differenze si annullano nella melassa accoglientista e immigrazionista. Si ripropone sempre e comunque la solita storiella della vittima che scappa dalle guerre o dalla fame e approda qui in cerca di una fortuna che può esserle negata solo dal razzismo degli autoctoni. Di fronte a certe bestialità ci sarebbe da ridere, se non fosse che questa roba finirà in mano a dei ragazzini o a dei bambini al fine di indottrinarli. Benché il governo sia cambiato e benché sull'immigrazione siano stati presi provvedimenti importanti, la propaganda procede tetragona, e sembra che non ci sia verso di fermarla. A questo proposito, vale la pena di citare un'altra iniziativa messa in campo negli ultimi giorni, di cui ha dato notizia sulla Rete l'attenta Francesca Totolo. Riguarda un gruppi di alunni di una scuola media, la Giancarlo Puecher di Milano. Domenica, due classi di terza si sono esibite, nell'ambito della manifestazione Bookcity, in un curioso spettacolo. Di fronte a un folto pubblico, hanno realizzato un gustoso spot a favore dell'invasione. Si sono ispirati a un romanzo grafico intitolato Salvezza (Feltrinelli), firmato da Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso. Si tratta di un reportage a fumetti sulle imprese della nave Aquarius della Ong Sos Méditerranée. Un libro che gli autori si peritano di definire «militante». «Siamo partiti da questo libro», spiega alla Verità Massimiliano Matteri, uno dei professori della Puecher, «perché tratta un tema molto caldo. Lo abbiamo scelto come testo di riferimento per quest'anno. Da lì abbiamo allargato il tiro, realizzando una sorta di spettacolo teatrale fatto di opere letterarie, poesie e musiche sul tema dell'immigrazione. Abbiamo cercato anche di fare un parallelo tra gli emigranti italiani dell'Ottocento e del Novecento e i migranti di oggi». Lo spettacolo in questione è già andato in scena alcune volte, come ci ha spiegato Adriana Cometti, coordinatrice della scuola media. Gli autori di Salvezza, venerdì scorso, sono stati invitati nell'istituto per parlare dell'opera, e i ragazzini l'hanno poi celebrata al Teatro Buratto, davanti al pubblico di Bookcity (una delle più imponenti manifestazioni culturali milanesi). Durante la performance, alcuni dei ragazzini indossavano giubbotti rossi, per meglio interpretare i migranti dotati di salvagente. Le loro foto, prontamente diffuse su Twitter, hanno raccolto il plauso dell'immancabile Carlotta Sami dell'Unhcr, dell'assessore milanese del Pd Pierfrancesco Majorino e di numerosi altri profeti dell'accoglienza. Non è certo la prima volta che raccontiamo storie di questo genere, ma ogni volta viene il voltastomaco. Perché chiunque ha diritto alla propria opinione, ma l'idea di imporre a bambini e ragazzini mezze verità, mistificazioni e menzogne belle e buone è del tutto inaccettabile. Tra l'educazione e il lavaggio del cervello, infatti, le differenze sono notevoli. Proprio come quelle tra migranti e rifugiati. A molti, però, purtroppo continuano a sfuggire.
Nel riquadro: Ferdinando Ametrano, ad di CheckSig (IStock)
Francesca Albanese (Ansa)