2019-01-10
Nel decretone spuntano i soldi per disabili
Dopo il diktat di Matteo Salvini («Non firmo il reddito di cittadinanza senza i fondi»), riunione al Mef in vista del consiglio dei ministri. Nella relazione tecnica compare un capitolo dedicato. Il sottosegretario Massimo Garavaglia: «Confermo 1 miliardo per loro e le famiglie».Una riunione pomeridiana al Mef per sciogliere il nodo sui fondi ai disabili contenuti nel decreto sul reddito di cittadinanza e scrivere la relazione che sarà portata oggi in consiglio dei ministri. L'altolà sui disabili che percepiscono una pensione di circa 285 euro al mese e le famiglie numerose era stato lanciato dalla Lega alla quale aveva risposto direttamente il premier Giuseppe Conte nel salotto di «Porta a Porta» di Bruno Vespa: «Mi lasci tornare a lavoro, ci metteremo attorno a un tavolo e anche stavolta risolveremo come sempre. Nel reddito di cittadinanza c'è già un'attenzione ai disabili, ma se ci sono suggerimenti li analizzeremo». Il decreto sul Rdc, da finanziare con 6 miliardi, stando al sondaggio Ipsos non soddisfa il 56% degli italiani, ma interesserà circa 1,7 milioni di famiglie, circa 300.000 in più rispetto alle iniziali previsioni, portando il totale degli individui coinvolti a 4,9 milioni (contro i 4,3 precedenti). Per la pensione «quota 100» (almeno 62 anni d'età e 38 anni di contributi), l'altra misura contenuta nel decreto, sono previste circa 315.000 domande che dovranno essere fatte direttamente all'Inps. Due comunque le grane non da poco scodellate dall'alleato di governo, il grillino Luigi Di Maio e dallo stesso presidente del consiglio Conte, per il vicepremier Matteo Salvini impegnato a Varsavia a chiudere l'accordo con Jaroslaw Aleksander Kaczynski, presidente del partito di maggioranza Pis, per ridisegnare la nuova Europa. Due però gli avvertimenti arrivati dalla fredda Polonia del leader della Lega: sui migranti «Non autorizzo arrivi non consultato», e sul reddito di cittadinanza «Non lo voterò se non ci saranno i fondi per i disabili». E se ieri sera c'è stato un vertice, presente Salvini, organizzato in tutta fretta per risolvere il problema dei 49 migranti a bordo della Sea Watch e della Sea Eye, sul reddito di cittadinanza l'incontro al Mef si è svolto ieri pomeriggio quando è stata scritta la relazione tecnica. «I disabili che vivono al di sotto della soglia di povertà vedranno aumentate le loro pensioni a 780 euro. La Lega questo lo ha sempre saputo. Si tratta di una misura che aiuterà anche le famiglie, abbandonate dai precedenti governi», aveva replicato all'alleato leghista, una fonte vicina al grillino Di Maio. Il primo ad andare giù pesante era stato il ministro per la Famiglia e la disabilità Lorenzo Fontana, esponente di spicco della Lega: «Nella bozza di decreto sul reddito e pensioni di cittadinanza presentata alla riunione di pre-consiglio non erano previsti interventi diretti per l'innalzamento delle pensioni di inabilità né adeguati aiuti alle famiglie con disabili e numerose. Senza risposte concrete alle richieste del mondo della disabilità e delle famiglie questa bozza non avrà il nostro supporto». Subito seguito, però, dal titolare del Viminale in diretta su Facebook: «Nel reddito di cittadinanza mi aspetto che ci siano i sostegni ai disabili e alle famiglie numerose, che vanno premiate. Io darò il mio consenso a questo aiuto ai poveri, agli ultimi a patto che ci siano tutti gli ultimi, i disabili e famiglie numerose in primis, non in fondo ma davanti». Tanto che, come ricordato in un tweet dal sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia «La#Lega nella legge di bilancio ha stanziato 1 miliardo di euro per famiglia e disabilità». Stando infatti ai dati degli esponenti del Carroccio, gli inabili al lavoro che percepiscono una pensione di circa 285 euro al mese sono circa 700.000 e non tutti avrebbero i severi requisiti richiesti dal decreto e allora, come previsto dal contratto di governo, chiedono di intervenire con un aumento delle stesse pensioni di inabilità, oppure aumentando i tetti dell'Isee e degli altri requisiti reddituali e patrimoniali, previsti nel decreto Rdc, nel caso in cui nella famiglia che chiede il sussidio ci siano pensionati di inabilità. Per quanto riguarda le famiglie numerose, i gialloblu avevano chiesto di rivedere l'importo del reddito in base all'ampiezza della famiglia, cosa non prevista nel testo, visto che dopo il terzo figlio il rdc non aumenta.Come al solito, nel suo tentativo di avvelenare i pozzi, molto critico Tito Boeri, presidente uscente dell'Inps, ormai lanciato nel ruolo del politico di opposizione (che non c'è tanto che Salvini da sempre lo invita a lasciare l'Istituto e a candidarsi col Pd), e sottolinea in un'intervista a La Stampa le «incongruenze del testo». Da una parte infatti ritiene che il reddito di cittadinanza favorirà il lavoro nero, soprattutto al sud, per quel 43% di lavoratori che hanno un reddito inferiore ai 9.360 euro che prenderebbero col sussidio, e dall'altra che penalizza le famiglie numerose dove sono concentrati i poveri non sostenendo la genitorialità. Ovviamente la sua speranza è dimostrarsi insostituibile.