2022-05-16
La Nato scatenata: «L’Ucraina può vincere»
Svezia e Finlandia hanno schiacciato il piede sull’acceleratore: presenteranno domanda di ingresso nell’Alleanza entro 48 ore. Jens Stoltenberg: «La Russia non sta raggiungendo gli obiettivi che si è posta». Poi dice: la Turchia non si opporrà ai Paesi nordici.Ormai è tutto fatto, tra 48 ore l’Alleanza Atlantica riceverà la formale richiesta di adesione da parte di Finlandia e Svezia che potrebbero presentare domanda congiunta già domani, e con questo proposito questa mattina a Stoccolma arriverà il presidente finlandese Sauli Niinisto che ha sentito prima di partire,Vladimir Putin. Nel colloquio definito da Niinisto «diretto e franco» Putin ha espresso tutta la sua contrarietà all’adesione finlandese «rinunciare alla vostra neutralità è un errore, la sicurezza del vostro Paese non è minacciata». Secondo il presidente della Finlandia alla fine «abbiamo convenuto di evitare tensioni». Sarà anche vero ma la Russia dopo il colloquio, ha tagliato l’energia elettrica alla Finlandia (misura senza effetti) e i caccia russi hanno iniziato le esercitazioni nel Mar Baltico. Dell’adesione di Helsinki alla Nato ha parlato il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko: «La Russia non vede ragioni reali che potrebbero indurre la Finlandia a fare un’inversione strategica ed entrare nella Nato. La Russia non ha intenzioni ostili in relazione alla Finlandia e alla Svezia». Ha però continuato dicendo: «la scelta finlandese non rimarrà senza una reazione politica. Oggi è comunque presto per parlare di dispiegamento delle forze nucleari russe nella regione baltica in caso Finlandia e Svezia dovessero entrare nella Nato». Della decisione finlandese ha parlato il premier Sanna Marin che ha fatto capire molto bene lo stato d’animo della popolazione: «Non avremmo fatto questa scelta se non avessimo pensato che avrebbe rafforzato la nostra sicurezza nazionale: la minaccia nucleare è molto seria, ma non si può isolare a una sola regione e siamo preparati a diversi tipi di reazioni russe». Per quanto riguarda Stoccolma, c’è da registrare che i socialdemocratici (partito al Governo) in una nota diffusa ieri, hanno dichiarato di essere favorevoli all’adesione. Si legge: «lavoreremo per garantire che la Svezia, se la domanda sarà approvata, esprima riserve unilaterali contro il dispiegamento di armi nucleari e basi permanenti sul territorio svedese». La strada è spianata. Il fatto più rilevante della giornata è rappresentato dalle dichiarazioni rilasciate dal Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che è intervenuto così alla conferenza finale della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi Nato che si tiene a Berlino: «L’Ucraina può vincere questa guerra e la Nato è più forte e unita di sempre. La Russia non sta raggiungendo gli obiettivi strategici che si è posta». A lui ha fatto eco uno dei vicesegretari della Nato, Mircea Geoana: «Il messaggio che vogliamo inviare al signor Putin è che hanno iniziato la guerra più brutale e cinica dalla Seconda guerra mondiale. Putin è stato sinceramente sorpreso dal coraggio del popolo ucraino e dall’unità dell’Occidente politico. Quindi sto dicendo che siamo uniti. Siamo forti, continueremo ad aiutare l’Ucraina a vincere questa guerra». Le parole degli esponenti Nato segnano una decisa svolta, perché per la prima volta nel corso di questa guerra la Nato parla apertamente di una vittoria all’Ucraina. Da registrare, sempre al vertice Nato, l’ennesima giravolta della Turchia sull’adesione di Svezia e Finlandia. Non appena si era diffusa la notizia il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva dichiarato la propria contrarietà perché a suo dire «i Paesi scandinavi sono diventati un rifugio sicuro per i terroristi», riferendosi agli esuli del Pkk, quelli del Dhkp-C e gli esponenti del movimento Hizmet che Erdogan chiama Fetö. Come mai Erdogan ora si mostra possibilista? Ufficialmente vuole un tavolo negoziale con Svezia e Finlandia, dove chiederebbe la consegna di un serie persone appartenenti alle organizzazioni sopra menzionate anche se sa benissimo che non c’è nessuna possibilità che questo avvenga. Ma allora cosa vuole ottenere in cambio del suo via libera? Ankara nel 2021 aveva chiesto agli Stati Uniti di poter acquistare 40 caccia di quarta generazione F-16 ed equipaggiamenti militari per la sua aviazione. Operazione che non si è mai conclusa per la contrarietà del Congresso Usa. Ora da qualche tempo a Washinghton Erdogan non è piu visto come «l’uomo nero» tanto che la posizione del Congresso sugli F-16 si sarebbe molto ammorbidita. Ecco quindi l’occasione da sfruttare per ottenere il via libera. Della questione ha parlato anche Jens Stoltenberg : «La Turchia non sta tentando di bloccare l’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato». Infine, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un tweet ha riferito del suo incontro a Berlino con il segretario di Stato Usa Antony Blinken affermando che «altre armi e aiuti sono in arrivo in Ucraina».