2022-12-24
        Natale senza patemi alla faccia delle virostar
    
 
Per festeggiare il Natale, voglio regalarvi uno Stupidario dei virologi, piccolo manuale di autodifesa dai cosiddetti esperti. L’idea mi è venuta giorni fa, ascoltando in tv uno show di Matteo Bassetti il quale, con la classica prosopopea che lo contraddistingue, si è rivolto al collega Massimo De Manzoni dicendo che di Covid dovrebbero parlare solo i competenti. Il ragionamento sottinteso era ovviamente che nessuno, tranne lui, dovrebbe aprir bocca sul virus. In particolare, dovrebbero tapparsela i giornalisti, vil razza dannata che ha il vizio di farsi delle domande e di verificare le risposte prima di proporle ai lettori. Così facendo, qui alla Verità ci siamo accorti che se durante la pandemia avessimo preso per oro colato le parole dei competenti, staremmo freschi, perché quasi tutti coloro che si presentavano quotidianamente in tv per darci istruzioni su come comportarci con il Covid hanno preso lucciole per lanterne.Naturalmente, vi risparmio il campionario di sciocchezze recitate nella prima fase della diffusione del virus. Con quelle del solo Bassetti, infatti, si potrebbe riempire un giornale. Ricordo quando, nell’estate del 2020, sentenziò che la seconda ondata dell’epidemia non ci sarebbe stata, salvo ricredersi qualche settimana dopo, quando i contagi iniziarono a salire. Il direttore del reparto di malattie infettive il meglio però lo diede quando dichiarò che il green pass era uno «strumento per non chiudere più in casa le persone», correggendo il tiro due mesi e mezzo dopo con una lapidaria domanda: «Che senso ha il green pass?». Sorvolo su quella volta che si presentò in un talk show portando ad esempio la California, Stato che secondo lui aveva debellato il Covid vaccinando il 100% della popolazione: bastò una semplice verifica sul sito del governo americano per scoprire in diretta che trattavasi di una balla. Tuttavia, non voglio rivangare il passato, ma fermarmi al presente o per lo meno alle ultime settimane, quelle che secondo i virologi da salotto (tv) ci avrebbero travolto con una nuova ondata di contagi. Il primo a menar gramo è stato il solito Bassetti, il quale in un’intervista al sito di Fanpage ha parlato di «incrocio infernale» in occasione del Natale, prevedendo per la settimana tra il 25 dicembre e il primo dell’anno nuovo «tutti i casi che si hanno normalmente in un’intera stagione influenzale», con l’aggravante che l’Australiana (è questo il nome scelto dagli esperti) questa volta si sarebbe sommata al Covid. Il che ha portato il primario del San Martino a esprimere un presagio ottimistico: «Dobbiamo essere pronti a mettere a disposizione posti letto, informando la gente di non presentarsi al pronto soccorso a meno che non ci siano sintomi respiratori gravi». Ma il luminare di Genova non è stato il solo a vedere nero. Prima di lui aveva rilasciato una previsione catastrofistica Fabrizio Pregliasco, il quale, usando dei modelli matematici, aveva anticipato una crescita costante dei contagi durante i mesi di novembre e dicembre, per toccare il culmine a Natale, quando secondo il futuro candidato del Pd alle regionali della Lombardia, i positivi al Covid avrebbero raggiunto la soglia dei 90.000 al giorno. Stessa funeraria allegria da parte del professor Massimo Galli il quale, pur senza lanciarsi in stime numeriche, poche settimane fa sentenziava che con il Covid non c’era da abbassare la guardia: «La pandemia non è finita, il problema è ancora presente e va considerato con tutta l’attenzione necessaria» fu l’epitaffio. Per non parlare poi dei giornali, che inseguendo le fosche previsioni si spinsero a ipotizzare 170.000 contagi al giorno, le corsie degli ospedali intasate, i pronto soccorso al collasso. Gli orfani del Covid per questo rilanciarono l’idea di un bavaglio generalizzato, invitando a indossare ovunque, anche al bagno, la mascherina: bisogna tenerla sempre in tasca, pronta all’uso appena si avvista qualcuno nelle vicinanze. Pier Luigi Lopalco, epidemiologo fresco di trombatura (alle ultime elezioni si è candidato con Articolo Uno e questo mi spinge a chiedermi perché i virologi si candidino tutti con Letta&Speranza: forse sperano di debellare i compagni da quella brutta malattia chiamata sinistra?), addirittura l’ha definita buona abitudine, mentre Pregliasco ha invitato gli italiani a seguire le stesse regole utilizzate dal 2020 in poi.Grazie al cielo, nessuna delle funeste previsioni dei virologi si è verificata e dunque ci si prospetta un Natale senza patemi. Infatti, nell’ultima settimana i casi di Covid sono diminuiti del 21%, i ricoverati del 7,3% e i positivi sono in calo del 10%. E la cabina di regia istituita dall’Istituto superiore di sanità con il ministero della Salute segnala che tra la fine di novembre e la prima metà di dicembre, l’indice Rt medio è sceso da 0,98 a 0,91. Insomma, niente «incrocio infernale» (copyright Bassetti), all’incirca un quinto di quelli previsti da Pregliasco i contagi. Risultato, possiamo festeggiare il Natale in santa pace. Per lo stupidario, aggiornamento alla prossima puntata.
        Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)
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