2025-03-05
Rinviare le sanzioni è un brodino caldo. Per salvare l’auto via alla tagliola 2035
Audite audite lettrici e lettori, Ursula ha parlato. Ursula dixit. Sembrava in letargo, ma ci sbagliavamo: ha annunciato che le multe per coloro che producono auto e motori non in regola con le leggi (folli) del Green deal, ebbene, queste multe sono spostate di ben tre anni. Nonostante questo, non ha fatto parola sulla scadenza del 2035, oltre la quale non si potranno più produrre auto con motori endotermici, ma solo elettrici. Traduzione: ti sposto la pillola di tre anni, ma ti lascio qualche anno ancora per qualcosa di ben più significativo che una pillola, un vero e proprio clisma (o clistere).Ci è voluto il disastro provocato dalla Commissione Ue nel mondo automotive perché tutti questi fanatici monotematici europei comprendessero che qualcosa non andava. Avevano costruito una casa dove si erano occupati di tutto, financo delle tende e delle fioriere, ma si erano dimenticati di costruire le fondamenta. Quando è crollata hanno detto: perbacco, per dindirindina, ma cosa sta succedendo? Avevamo ideato una casa perfetta, ecologica, chic, di tendenza e ci è crollato tutto rimanendo un ammasso di macerie che equivalgono all’automotive europeo. A noi, per la verità, ci ha dato una gran mano anche quel che resta della famiglia Agnelli, gli Elkann di Stellantis che, come ricordato da Mario Giordano su questo giornale, hanno anche regalato come buonuscita 52 milioni a Carlos Tavares per il troiaio che è riuscito a fare con Stellantis in Italia. Lo stesso Giordano ha dato a Tavares tutta la nostra solidarietà perché gliene dovevano dare 100 di milioni e all’appello ne sono mancati 48, tant’è vero che il giornalista medesimo ha indetto una colletta a favore del portoghese. C’è una regola di fondo, si studia nel primo esame di economia politica o di macroeconomia a proposito delle politiche economiche. Quando si emana una legge, un provvedimento, un regolamento che riguarda l’economia, pubblica o privata che sia, se ne devono prefigurare e calcolare gli effetti che avranno sull’economia reale. Tutto il Green deal, con particolare riguardo al settore dell’automotive, è stato scritto senza studiare gli effetti che avrebbe provocato. In termine tecnico si chiamano (e c’è una disciplina che li studia) «effetti economici delle politiche pubbliche». Evidentemente, a quelle migliaia di cervelli che paghiamo a Bruxelles è sfuggito questo particolare. Voi capite che non si tratta di un esercizio accademico, si tratta di una questione per la quale ne va del rapporto fra democrazia ed economia perché le leggi in materia di mercato hanno un influsso immediato sulla vita delle imprese e dei consumatori e queste leggi, quando non considerano le conseguenze, violano i loro diritti. Un esempio per tutti: se imponi di acquistare un’auto elettrica, con prezzi notoriamente elevati, a tutti, di fatto, è come se tu imponessi una tassa elevata a tutti indipendentemente dalla loro situazione economica. Che sia una tassa, cioè soldi da pagare allo Stato, o che sia un acquisto obbligatorio imposto al consumatore da una legge, il risultato non cambia. I cittadini sono obbligati a tirare fuori dalle loro tasche, per legge, dei soldi che in molti casi non hanno e, quindi, è violato, in modo aberrante, il loro diritto di proprietà (il reddito) ed è violato, in modo ancora più grave, perché è violato senza tenere conto della situazione economica e reddituale del consumatore stesso.Ora che la casa è crollata spostano di tre anni le multe alle aziende che non si adegueranno alle regole uscite da quel manicomio (che non ha subito la legge Basaglia) che è la burocrazia europea. Non ci meraviglia perché l’Europa agisce da anni così. O fa scelte sbagliate e poi, tardivamente e grottescamente - come in questo caso - corre ai ripari; o si affanna a far vedere che è presente - come nel caso della guerra russo ucraina - in modo altrettanto grottesco e velleitario, pensando di potersi riarmare per contare al tavolo della trattativa Trump-Putin quando il percorso di riarmo - ammesso che sia giusto - richiede un tempo tra i cinque e i dieci anni. Cosa vuole aspettare l’Europa per spostare in avanti la data del 2035? Forse che crolli completamente tutto? Che crolli anche il settore della componentistica dell’automotive? Pensano forse che con degli incentivi o dei soldi a prestito si possa recuperare il tempo perduto? Perché non fanno un tour nelle concessionarie automobilistiche di tutta Europa e si fanno raccontare come stanno andando le cose, almeno capiranno qualcosa in più. Non ci speriamo perché accanto all’insipienza, generalmente, si accompagna l’arroganza di chi pensa di sapere ciò che non sa e di conoscere un mondo che non conosce: quello dell’economia reale. Vedere come agisce l’Europa è disarmante e disperante. Ha più abitanti degli Stati Uniti, ha un Pil maggiore alla Russia ed è riuscita a contare zero nei tavoli internazionali dove si decide qualcosa che conta molto anche per noi. Hanno sbraitato per anni contro la Brexit e poi si sono fatti convocare nel Regno Unito (che non è più Europa) da un leaderino, che di cognome fa Starmer, per risolvere i problemi europei, praticamente hanno fatto l’Europexit che è facile confondere con l’Europetix. A volte basta una lettera e si svela il significato vero. P. S. Breve ode a Ursula: Ursula, dai problemi esula, delle inezie ulula/ Per Bruxelles ambula come nottambula e sbattendo qua e là bascula/ Ci ha portati in una brutta fabula con le idee della sua crapula/ Ursula, non ci far rimpiangere Volturara Appula.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.