2021-02-18
Mr Bce promette di cambiare il lavoro. Orlando porta con sé i consiglieri pro Cgil
Il ministro sceglie per il gabinetto due figure vicine a Nunzia Catalfo. Mario Draghi: «Aiuti solo a imprese in grado di sopravvivere».Mario Draghi, all'interno del suo discorso di ieri al Senato, non ha parlato di come il suo governo affronterà la patata bollente legata al blocco dei licenziamenti. Intanto, però, secondo quanto risulta alla Verità, al dicastero del Lavoro il ministro Andrea Orlando ha chiamato due figure vicine alla Cgil e al suo predecessore, la grillina Nunzia Catalfo. Si tratta di Valeria Capone, capo di gabinetto, e Michele Forlivese, vicecapo di gabinetto vicario. Il nuovo premier non si è ancora sbilanciato sul tema, per cui si dovrà trovare una soluzione entro il 31 marzo, ma la speranza di Orlando e della sinistra è che lo stop venga protratto di qualche mese. L'ex numero uno della Bce ha fatto intuire che una soluzione arriverà a breve, anche perché «la pandemia ha finora ha colpito soprattutto giovani e donne, una disoccupazione selettiva ma che presto potrebbe iniziare a colpire anche i lavoratori con contratti a tempo indeterminato», ha detto ieri a Palazzo Madama. Inoltre, ha sottolineato gli squilibri dell'ordinamento attuale: «L'aumento nella diseguaglianza è stato tuttavia attenuato dalle reti di protezione presenti nel nostro sistema di sicurezza sociale, in particolare dai provvedimenti che dall'inizio della pandemia li hanno rafforzati. Rimane però il fatto che il nostro sistema di sicurezza sociale è squilibrato, non proteggendo a sufficienza i cittadini con impieghi a tempo determinato e i lavoratori autonomi».Draghi poi ha ribadito un concetto che aveva già espresso in passato. Tutti i lavoratori dovranno essere protetti, ma non tutte le attività economiche potranno essere salvate: «Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi». Si preannuncia, dunque, un'incognita anche sui ristori che potrebbero essere rivisti. Draghi ieri ha anche parlato della necessità di riformare gli ammortizzatori sociali. «La diffusione del virus ha comportato gravissime conseguenze anche sul tessuto economico e sociale del nostro Paese», ha detto, «con rilevanti impatti sull'occupazione, specialmente quella dei giovani e delle donne. Un fenomeno destinato ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento». Le prime politiche del lavoro del governo saranno dunque per loro. «È innanzitutto a loro che bisogna pensare quando approntiamo una strategia di sostegno delle imprese e del lavoro, strategia che dovrà coordinare la sequenza degli interventi sul lavoro, sul credito e sul capitale», ha detto Draghi. «Centrali», ha aggiunto, «sono le politiche attive del lavoro. Affinché esse siano immediatamente operative è necessario migliorare gli strumenti esistenti, come l'assegno di riallocazione, rafforzando le politiche di formazione dei lavoratori occupati e disoccupati. Vanno anche rafforzate le dotazioni di personale e digitali dei centri per l'impiego in accordo con le Regioni. Questo progetto è già parte del Programma nazionale di ripresa e resilienza, ma andrà anticipato da subito». L'obiettivo in tema di parità di genere è chiaro: «Intendiamo lavorare, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi».«Benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza sono strettamente legati all'aumento dell'occupazione femminile nel Mezzogiorno», ha aggiunto ieri, «Sviluppare la capacità di attrarre investimenti privati nazionali e internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, investire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite. Vi sono poi strumenti specifici quali il credito d'imposta e altri interventi da concordare in sede europea».Dalle sue parole al Senato, insomma, sembra che Draghi abbia intenzione di proteggere più i lavoratori che non i posti di lavoro, soprattutto quelli che non sono disposti al cambiamento. I tempi dei sussidi a fondo perduto, insomma, potrebbero essere finiti. L'idea del nuovo governo sembrerebbe quella di offrire un supporto economico solo alle attività che riusciranno a sopravvivere e non a quelle invece destinate a scomparire. Se così fosse, sarebbe un un cambio di rotta importante rispetto al Conte bis. In Confindustria, però, temono che, tra un ostacolo e l'altro, Draghi non riesca a portare avanti il programma. Ieri il presidente Carlo Bonomi ha sottolineato che gli industriali non vogliono assistere «a una nuova protrazione del blocco generale dei licenziamenti al fine di prendere ancora tempo. Sarebbe l'invito alle imprese a rinviare ulteriormente riorganizzazioni, investimenti e assunzioni: un segnale decisamente sbagliato», ha concluso Bonomi.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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