2019-11-04
«Moto rivoluzionario». Torna Eicma con una novità: un'area totalmente dedicata alle bici elettriche
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Otto padiglioni, mai così tanti prima di questa settantasettesima edizione di Eicma, che apre domani alla Fiera di Milano. I primi due giorni saranno per addetti ai lavori, poi dal 7 al 10 per il pubblico, dalle 9.30 alle 18.30 tranne venerdì 8 novembre, quando la fiera chiuderà alle 22. Chiaro ed essenziale il titolo della kermesse 2019: Moto rivoluzionario. Rivoluzione per vari motivi: oltre alle gare che daranno spettacolo c'è un'intera hall dedicata alle biciclette elettriche, settore che sta crescendo a doppia cifra (16,5% nel primo semestre stando all'associazione costruttori Ancma), ma anche perché nel padiglione 18 è stata allestita una pista per provarle. Quasi 1,8 milioni gli esemplari a pedali venduti quest'anno in Italia, dei quali 180.000 circa con motore elettrico a togliere la fatica di chi sta in sella. Ma rivoluzione anche perché i marchi esposti sono 1.800 provenienti da 43 nazioni, mai così tanti. C'è l'area per le Startup al padiglione 11, fatta per i giovani che vogliono proporre idee e soluzioni ma anche prototipi; ci saranno al padiglione 9 i negozi temporanei per fare shopping e decine di eventi sparsi in tutta la città. Si parla di crescita, finalmente, almeno per questo settore che in Italia è salito in un anno dell'8,6% per le moto e del 4,8% per gli scooter (in generale del 10% in Europa), ma che in alcune parti nel mondo sta rallentando. Si pensi soltanto che nel primo semestre 2019 la frenata commerciale di Cina e India ha trascinato l'indice a -4,2% rispetto al 2018. Due le strade per vendere: puntare sull'innovazione tecnologica, l'elettrificazione e i servizi per chi usa le due ruote per mobilità personale quotidiana, e al contempo produrre oggetti belli e curati, preziosi, senza perdere quello stile vintage che fa vendere tanto moto come le Harley-Davidson ma anche le Royal Enfield, ambitissime dai sessantenni che l'evoluzione della società vuole come i cinquantenni di una volta, dinamici, magari vicini alla pensione, in desiderio di realizzare i sogni tenuti nel cassetti. Ma in un caso, quello degli scooter o dei mezzi elettrici, si compra un mezzo di trasporto, nell'altro un sogno che però può sempre portarci in ufficio la mattina con il sorriso dentro al casco. E non soltanto da noi, Russia e Paesi dell'ex Urss segnano la maggiore crescita da sempre con un +56% che sta spostando gli equilibri e fa arrovellare i costruttori su quali modelli esportare per mantenere questi volumi di vendita. Bel dilemma, da un lato si vuole la moto che sia anche un po' segretaria, che ricordi gli appuntamenti, calcoli il percorso migliore, che ci parli attraverso il telefonino e trovi da sola la colonnina della ricarica, dall'altra non si rinuncia alle prestazioni, alle cromature a vista, allo scarico più aperto possibile per ascoltare il motore, che deve essere potente ma al tempo stesso emettere meno gas di scarico se non quasi zero. Che il suono sia molto importante l'ha scoperto proprio Harley, che l'anno scorso aveva presentato la sua prima elettrica LiveWire, moto che non ha sfondato neppure negli Usa. Quindi serve un rombo sincero, meglio se con tonalità da gara: è la Ducati Streetfighter V4, versione della Panigale V4 senza carene, un largo e alto manubrio e motore Desmosedici Stradale da 208 hp per 270 kmh. Pesa soltanto 178kg ed è piena di elettronica. Cambio di passo deciso per MV Agusta, con nuovi modelli e la promessa di creare una migliore rete di vendita e assistenza, ma anche con la Brutale 1000RR, presentata nel 2018 in edizione limitata e ora con cerchi metallici al posto di quelli in carbonio visti lo scorso anno sul prototipo, motore a 4 cilindri in linea da 208hp che le fa superrare i 300 all'ora. Ad aiutare il pilota ci sono elettronica e aerodinamica da elicottero: monta una piattaforma inerziale a sei assi e presenta le note appendici ai lati del radiatore che tengono per terra la ruota davanti quando si supera i 200kmh. Pesa 186kg a secco. Il faro Led cambia direzione e angolo del fascio luminoso secondo i dati ricevuti dall'elettronica e per chi fa austrada c'è il cruise control. Per sfruttarla appieno serve l'applicazione MVRide, con la quale si personalizza l'elettronica dal telefono, si visualizzano i percorsi e si registrano e condividono gli itinerari con gli amici. A Milano c'è il Giappone in gran spolvero: fatta per gli appassionati da "tuta e pista domenicali", la nuova Honda CBR1000 RR Fireblade, 200hp e un'aerodinamica da Formula 1. Impossibile avvicinarsi prima dell'apertura del salone. Si vedono però due sorelle con il Dna dell'avventura: una è la Africa Twin 2020, l'altra più muscolosa la Africa Twin Adventure Sports 2020. Hanno lo stesso motore da 1.084 cc e 102 cavalli con 105 Nm di coppia, che significa una trazione impressionante già a medi regimi, una per il divertimento, l'altra per ogni condizione di terreno. Yama fa Debuttare il nuovo TMax e la Tracer 700 completamente rivisitati, ma anche l'MT-125, più piccolo e agile, il Tricity 300 e lo MW Vision, quest'ultimo triciclo con copertura che pare uscito da un film di fantascienza. Tmax, il celebre maxiscooter giapponese c'è ora in due versioni, Tmax 2020 e Tech Max: nuova linea con sottocarena e cupolino ridisegnati, coda più stretta per salire e scendere comodamente e faro posteriore a "T" che lo identifica. Il motore è sempre bicilindrico ma cresce da 530 a 560 cc (Euro 5), ha pistoni in alluminio, camere di combustione di nuovo disegno e nuova la cinghia di trasmissione e gli ingranaggi del cambio. Il tutto si traduce in un aumento di coppia del 6% e di potenza (3%), più accelerazione a tutti i regimi. Due i catalizzatori per contenere le emissioni, che usano materiali come rodio e platino. La versione Tech Max si differenzia per il parabrezza regolabile a comando elettrico, il cruise control, manopole e sella riscaldate, sospensione posteriore regolabile. Il Tmax 560 sarà dai concessionari già dal mese prossimo a 11.999 euro e 13.799 il per Tmax Tech Max. L'ultimo nato in casa Yamaha è però il Tricity 300, superscooter a tre ruote con motore Blue Core da 292 cc e 28 hp CV, quello dell'XMax 300. Le dimensioni sono contenute ma la comodità per pilota e passeggero sono garantite, il vano sottosella ospita due caschi e il mezzo è omologato come triciclo, quindi guidabile anche da chi ha la patente B. Uitle il sistema Tilt Lock Assist che blocca l'articolazione anteriore delle ruote gemellate permettedo al pilota di non appoggiare i piedi a terra ai semafori. Le ruote sono da 14", i freni a disco, tre elementi con Abs e distributore di frenata su tutte le ruote e controllo di trazione Tcs. Un grande pregio sta nell'angolo di sterzata, che raggiunge 72 gradi e permette di parcheggiare agilmente.