2023-09-15
Morto l’uomo aggredito dal tunisino
Il ventitreenne massacrato di botte ai Navigli, a Milano, non ce l’ha fatta. L’arrestato, 28 anni, ora è accusato d’omicidio. Beppe Sala si difende: «Studiamo misure per la sicurezza».Massacrato di botte da un nordafricano. È morto. Avrebbe compiuto 24 anni il 30 ottobre. Capelli biondi, occhi azzurri, Yuri Urizio era nato a Como, ma a fine 2021 si era trasferito a Milano per andare a vivere con la madre. Mercoledì scorso è stato massacrato di botte da un giovane tunisino. Giunto incosciente in ospedale, dopo l’aggressione non si era più ripreso. E ieri è spirato. Il nordafricano gli avrebbe stretto le mani intorno al collo per sette minuti fino a ucciderlo. Urizio è stato aggredito in viale Gorizia davanti alla Darsena, luogo dove si concentra e si espande la movida milanese, fino ad arrivare ai Navigli. Ad aggredirlo Bilel Kubaa, di anni 28, ora accusato di omicidio volontario. A dare l’allarme era stato un passante, che ha ritrovato l’italiano a terra, incosciente e in gravi condizioni. Sul posto sono subito intervenute le volanti che hanno prestato soccorso al giovane, praticandogli il massaggio cardiaco. Urizio presentava diversi traumi da percosse in faccia. Presumibilmente pugni. Violenti. Violentissimi. Quando i soccorsi sono arrivati, con ben due equipaggi, lo hanno trovato disteso a terra e privo di coscienza. Il giovane poi era stato trasferito d’urgenza in ospedale. Giunto in codice rosso, era stato ricoverato nel reparto terapia intensiva ed era in coma. Secondo il racconto del tunisino, dapprima arrestato per tentato omicidio e ora per omicidio, il ventitreenne stava infastidendo una ragazza e per questo lui sarebbe intervenuto per «immobilizzarlo». Ma il ragazzo non si sarebbe più rialzato. Quando sono arrivati gli agenti delle prime volanti - erano le 4 di mercoledì notte - il tunisino si trovava ancora in zona. Gli investigatori hanno recuperato alcune immagini delle telecamere in cui, prima dell’aggressione, si vedono due uomini e una donna parlare in viale Gorizia. Dalle telecamere però non si vede il momento dell’aggressione. La donna, secondo il nordafricano, abitualmente chiede l’elemosina e sempre stando al suo racconto, Urizio l’avrebbe aggredita cercando di strapparle le monete. Una versione tutta da verificare e che convince poco gli inquirenti, dato che la polizia non ha ancora identificato la donna e di lei non c’è nemmeno traccia nelle immagini delle telecamere della zona. Né dalle testimonianze del passante che ha fermato la polizia. In più non risulterebbero esserci nemmeno persone compatibili con la descrizione fornita dall’arrestato. Stando i primi accertamenti, entrambi, Urizio e Kubaa, sarebbero stati sotto effetto dell’alcol e tutti e due avrebbero qualche precedente penale. Urizio in passato aveva lavorato come cameriere. Da tempo viveva con la madre non molto distante dalla zona dell’aggressione. Le foto sui social ne raccontano il lavoro come cameriere. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, sembra mettere le mani avanti e in parte cambia linea: «Sto cercando di preparare qualche misura e ipotesi di lavoro per rafforzare la sicurezza, non è più un tema di definire dove sicurezza e insicurezza siano percepite o siano reali ma è un problema».
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