2020-08-16
Monza, Mugello e il ritorno a Imola. L'Italia fa scorpacciata di Formula 1
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Michael Schumacher trionfa a Imola nel 2006 davanti a Fernando Alonso (Ansa)
La pandemia ha costretto la Fia a stravolgere il calendario del mondiale e pensare «nuovi» circuiti portando a tre le gare sul nostro territorio. L'ultimo a vincere l'allora Gp di San Marino fu Michael Schumacher sulla Ferrari nel 2006. E la memoria non può non andare a quel 1° maggio 1994 quando la curva Tamburello fu fatale ad Ayrton Senna.Il 1° novembre, a 5.306 giorni di distanza, le monoposto di Formula 1 torneranno a sfrecciare lungo il circuito di Imola. Era il 23 aprile 2006 quando Michael Schumacher su Ferrari tagliava per primo il traguardo davanti alla Renault di Fernando Alonso e alla McLaren-Mercedes di Juan Pablo Montoya in quello che è stato l'ultimo Gp di San Marino, allora denominato così. Sembra passato un secolo: altra Formula 1, altre regole, altri piloti, e soprattutto altra Ferrari, che in quegli anni viveva gli ultimi trionfi. Nel 2006 vinse la Renault con Alonso dopo i cinque titoli iridati consecutivi conquistati da Schumacher tra il 2000 e il 2004; poi nel 2007 l'ultimo acuto del Cavallino firmato da Kimi Raikkonen, oggi all'Alfa Romeo Racing Orlen e unico pilota ancora in attività che si ripresenterà sul tracciato dell'autodromo Enzo e Dino Ferrari a distanza di 14 anni.Con la gara di Imola, l'Italia si appresta a diventare la casa della Formula 1 per questa stagione, potendo ospitare ben tre Gran premi per un trittico di gare del tutto inedito nella storia della Formula 1: si comincia con il Gran premio Italia a Monza il 6 settembre, si prosegue la settimana successiva, il 13 settembre, con il Gran premio Toscana Ferrari 1000 al Mugello e si conclude, appunto il 1° novembre, con il Gran premio Emilia Romagna. Peccato che la Ferrari si sia imbattuta in una delle stagioni più negative degli ultimi anni, nonostante la voglia e la determinazione di Charles Leclerc, e con ogni probabilità dovrà lasciare la scena alle Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. A rendere possibile l'inserimento nel calendario del terzo Gran premio italiano è stata una serie di fattori innescati dalla pandemia da coronavirus che ha sconvolto tutto il mondo. La situazione sanitaria ancora precaria, le difficoltà logistiche e gli eccessivi costi di trasferimento verso cui i team e tutto il circus della Formula 1 sarebbero dovuti andare incontro hanno fatto sì che venissero cancellati gli appuntamenti del Giappone, del Messico e degli Stati Uniti ad Austin.C'è ancora incertezza, invece, riguardo alla possibilità di rivedere i tifosi sulle tribune. Negli ultimi giorni, il presidente della Formula 1, Chase Carey non ha escluso questa eventualità dicendo che «la prima gara nella quale pensiamo possa esserci la possibilità di avere un numero limitato di tifosi potrebbe essere il Mugello, ma altri tracciati potrebbero adottare le stesse misure in questa seconda parte di calendario. Noi speriamo di avere a disposizione il maggior numero possibile di spettatori». Finora sono stati disputati sei Gran premi (il doppio appuntamento in Austria, Ungheria, doppio Silverstone in Gran Bretagna e Barcellona) tutti rigorosamente a porte chiuse, così come saranno sicuramente anche i prossimi due appuntamenti in calendario, Spa-Francochamps in Belgio il 30 agosto e Monza il 6 settembre. Già nel weekend successivo, quindi, in quella che sarà il Gran premio numero 1000 nella storia della Ferrari, la Fia ha aperto alla possibilità di far entrare un numero limitato sulle tribune degli autodromi.Un circuito, quello di Imola, che profuma di storia. Dal 1981 al 2006 in riva al Santerno sono state scritte pagine importanti di questo sport, alcune anche tragiche. Inevitabile pensare al 1° maggio 1994, quando un drammatico incidente alla curva Tamburello costò la vita ad Ayrton Senna. Un Gran premio maledetto in cui, nelle qualifiche del sabato, morì anche il pilota austriaco Roland Ratzenberger a causa di un incidente alla curva Villeneuve. Cinque anni prima, nel 1989, sull'asfalto dell'autodromo imolese è nata una delle rivalità più accese nella Formula 1, ovvero quella tra Senna e Alain Prost, protagonisti di un patto non rispettato tra compagni di squadra in McLaren, con il sorpasso del pilota brasiliano sul francese alla Tosa nel corso del primo giro e sfociato poi nel famoso scontro a Suzuka nel 1990 in quella che venne definita la «resa dei conti». Nel frattempo Prost è passato alla Ferrari e alla partenza i due si spartiscono la prima fila della griglia: Senna parte dalla pole position, Prost è immediatamente dietro in seconda posizione. Il francese sulla Ferrari parte meglio e alla prima curva è in testa, Senna lo sperona all'interno e la corsa finisce per entrambi con il risultato che il brasiliano si laurea campione del mondo tra un mare di polemiche e proteste della Ferrari. Un altro momento da ricordare è il Gran premio del 2005, quando ci fu il passaggio di consegne tra Schumacher e Alonso. Altre storie, altri protagonisti. Altra Formula 1.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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