2025-07-14
Maresca sul tetto del mondo: Chelsea campione, Psg ko 3-0
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Enzo Maresca e il Chelsea festeggiano la prima edizione del Fifa Club World Cup (Ansa)
Il tecnico italiano guida i Blues alla conquista del primo Mondiale per Club della storia, battendo i parigini con una partita perfetta già chiusa nel primo tempo. Palmer devastante con due gol e un assist, João Pedro firma il tris. Nel finale maxi rissa con Luis Enrique. Per il Chelsea, oltre alla gloria, anche un premio record da 114 milioni di dollari (circa 101 milioni di euro).
Il tecnico italiano guida i Blues alla conquista del primo Mondiale per Club della storia, battendo i parigini con una partita perfetta già chiusa nel primo tempo. Palmer devastante con due gol e un assist, João Pedro firma il tris. Nel finale maxi rissa con Luis Enrique. Per il Chelsea, oltre alla gloria, anche un premio record da 114 milioni di dollari (circa 101 milioni di euro).In pochi ci avrebbero scommesso alla vigilia. E invece, nella notte del MetLife Stadium, il Chelsea di Enzo Maresca ha sorpreso tutti, asfaltando 3-0 il favoritissimo Paris Saint-Germain e conquistando il suo primo Mondiale per Club. Una vittoria netta, maturata già nei primi 45 minuti grazie a una doppietta di Cole Palmer e al gol di João Pedro. Una prestazione magistrale, tanto più preziosa per una squadra giovane e teoricamente inesperta, che però ha saputo far valere il proprio blasone e la tradizione vincente nelle finali internazionali.La finale tra inglesi e francesi, attesa come l’apoteosi del Psg, è stata invece il capolavoro tattico di Maresca, che ha disinnescato il pressing dei parigini e colpito con cinismo in ripartenza. Il Psg, dopo un 2025 da dominatore (eccezion fatta per un passo falso contro il Botafogo nella fase a gironi), è apparso irriconoscibile proprio quando contava di più, e ha chiuso la serata con la prima sconfitta in una finale internazionale con almeno tre gol di scarto (escluse le Supercoppe).Il Chelsea, al contrario, ha confermato la sua fama di squadra da finale: dal 2013 in avanti, sei finali internazionali vinte su sei (escluse le Supercoppe), con 16 reti segnate e solo quattro subite. Numeri che parlano di una mentalità consolidata, di una cultura del successo che Maresca ha saputo trasmettere anche a un gruppo nuovo e rinnovato.L’avvio è stato sorprendente: il Chelsea, lontano dall’essere intimorito, ha aggredito alto, chiudendo il Psg nella propria trequarti. Al 15’ i francesi hanno avuto la prima, grande occasione, con Doué che, da posizione favorevole, ha tentato un assist per Hakimi invece di calciare: Cucurella ha salvato in extremis. Poco dopo, ancora Doué ha sfiorato il gol da fuori area, ma è stato il Chelsea a colpire per primo. Al 22’, su una ripartenza perfetta, Malo Gusto ha servito Palmer, che con un sinistro rasoterra ha battuto Donnarumma. Il Chelsea non si è fermato. Otto minuti più tardi, Palmer ha firmato la doppietta: lancio di Colwill, doppia finta in area e conclusione nello stesso angolo del primo gol. Il Psg, frastornato, ha incassato anche il terzo colpo prima dell’intervallo: imbucata geniale di Palmer per João Pedro, che ha superato Donnarumma con uno scavetto al 43’. Tre gol nei primi 43 minuti: al Psg non succedeva da oltre cinque anni.Nella ripresa, i francesi hanno provato a reagire, ma il Chelsea si è chiuso bene, lasciando pochissimo spazio. Al 52’ Sánchez ha compiuto una parata strepitosa su un colpo di testa di Dembelé, mentre sull’altro fronte Donnarumma ha negato il poker a Delap. La partita si è progressivamente innervosita: all’84’ João Neves è stato espulso, primo cartellino rosso della sua carriera, per una reazione su Cucurella. Al triplice fischio la tensione, già palpabile, è esplosa definitivamente. Proprio João Pedro, già protagonista con un gol, ha avuto un faccia a faccia con Luis Enrique: l’allenatore del Psg gli ha dato una manata sul volto, gesto che ha subito acceso un parapiglia. Donnarumma è intervenuto per separare i due, ma ne è nato un accenno di rissa che ha coinvolto diversi giocatori. Dopo alcuni minuti di confusione e con l’intervento della sicurezza, la situazione è tornata sotto controllo, con Maresca stesso a richiamare i suoi per allontanarli e concentrare l’attenzione sui festeggiamenti.A fine partita, Enzo Maresca ha sottolineato soprattutto l’atteggiamento della sua squadra: «Non ho parole per descrivere i miei giocatori. Meritano tutti questa vittoria ed è un momento bellissimo», ha detto. «Per me la partita l’abbiamo vinta nei primi dieci minuti, quando abbiamo imposto il ritmo e siamo stati bravissimi nel pressing. Le condizioni non erano facili per mantenere questa intensità, ma i ragazzi hanno fatto un grande lavoro». Poi, su Palmer: «Gli abbiamo trovato una posizione con più spazio per attaccare. Ha giocato molto bene, ma l’impegno di tutti è stato fantastico». Cole Palmer, premiato come miglior giocatore del torneo, ha raccontato così la sua serata: «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, contro una grande squadra, ma ho sfruttato gli spazi che mi hanno lasciato e ho cercato le giocate. Mi piacciono tantissimo le finali e sono contento di aver segnato. Maresca ci ha insegnato tantissimo: siamo una squadra giovanissima, ma stiamo andando alla grande». Dopo la tensione, è arrivata la festa: Il presidente della Fifa Gianni Infantino e il presidente Usa Donald Trump hanno consegnato medaglie e trofeo a un Chelsea che ha scritto un’altra pagina della sua storia. Il Psg torna a Parigi con una lezione da assimilare; i Blues, invece, tornano a Londra con una coppa e la consapevolezza di essere, ancora una volta, una squadra da finale.Oltre alla gloria sportiva, il Mondiale per Club ha portato al Chelsea un premio economico notevole: la squadra di Maresca ha incassato 114,6 milioni di dollari, cifra più alta del torneo e degna coronamento di una cavalcata perfetta. Anche il Psg, pur sconfitto in finale, può consolarsi con 106,9 milioni, mentre Real Madrid e Fluminense, semifinaliste, si sono fermate rispettivamente a 82,5 e 60,8 milioni. Buone notizie anche per le italiane: l’Inter, eliminata agli ottavi, ha chiuso al nono posto della classifica dei ricavi con 36,8 milioni, prima tra le squadre uscite prima dei quarti. Più indietro la Juventus, quattordicesima con 26,6 milioni, in una graduatoria che vede in coda l’Auckland City con 4,6 milioni. Un torneo che, per tutti, ha rappresentato anche un’occasione di investimento e ritorno economico importante.
Alessandro Benetton (Imagoeconomica)