2024-11-20
I missili americani scatenano Putin: «Useremo l’atomica»
Vladimir Putin (Getty Images)
Gli Atacms lanciati da Kiev sulla Russia provocano la reazione del Cremlino, che aggiorna la dottrina nucleare. Borse a picco.La notte scorsa le forze armate di Kiev hanno lanciato sei missili a lungo raggio Atacms, di fabbricazione americana, contro la regione russa di Bryansk, poco a Nord dell’oblast di Kursk, al confine con l’Ucraina. Il lancio segue di due giorni l’autorizzazione di Joe Biden ad utilizzare le armi a lungo raggio anche sul territorio russo.Cinque dei sei missili sarebbero stati abbattuti dai russi, un sesto sarebbe stato danneggiato e i frammenti sarebbero caduti su una base militare. «Alle 03:25 (locali)», fa sapere il ministero della Difesa russo, «il nemico ha colpito un obiettivo sul territorio della regione di Bryansk con sei missili balistici. Secondo dati confermati, sono stati utilizzati missili tattici-operativi Atacms. Gli equipaggi da combattimento del sistema di difesa aerea S-400 e del sistema missilistico di difesa aerea Pantsir», aggiunge il governo di Mosca, «hanno colpito cinque missili che sono stati abbattuti, uno è stato danneggiato». I frammenti del missile danneggiato, «sono caduti sul territorio tecnico di una struttura militare nella regione di Bryansk, provocando un incendio che è stato prontamente spento. Non ci sono state vittime né danni».prima volta Versione sostanzialmente identica a quella fornita da Kiev: due giorni dopo il via libera arrivato da Joe Biden, ha detto una fonte informata vicina alle forze di difesa di Kiev citata da Rbc-Ukraine, «Per la prima volta abbiamo usato gli Atacms per colpire il territorio russo. L’attacco è stato condotto contro un obiettivo nella regione di Bryansk, che è stato colpito con successo».La notizia dell’abbattimento dei cinque Atacms sui sei lanciati conferma le previsioni di quegli addetti ai lavori che sostengono che la Russia abbia la capacità di intercettare con successo circa il 90% dei missili occidentali a lungo raggio. Il deposito di munizioni colpito (da un missile secondo Kiev, da frammenti secondo Mosca) contiene armi, munizioni e missili antiaerei e si trova a Karachev, a 130 chilometri dal confine russo-ucraino. «La distruzione dei depositi di munizioni degli occupanti russi per fermare l’aggressione armata all’Ucraina continuerà», ha sottolineato il comando delle forze armate ucraine.Francia e Regno Unito hanno fornito all’Ucraina missili Storm shadow e Scalp, che hanno una gittata superiore agli Atacms americani, e possono colpire zone del territorio russo anche a più di 250 chilometri dal confine. Verranno utilizzati? È la domanda che circola insistentemente nelle cancellerie europee, mentre appare sempre più isolata la posizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz che, nei giorni scorsi, ha telefonato a Vladimir Putin per la prima volta dopo due anni, e che ha ribadito che non fornirà a Kiev i missili da crociera Taurus.Secondo Le Monde, citato da Nexta, la Francia ha un numero limitato di missili Scalp e ne ha dati a Kiev 10 su 40 promessi. Il via libera di Biden all’utilizzo degli Atacms per colpire in territorio russo è stata collegata alla necessità di sostenere l’Ucraina contro l’offensiva di Mosca per liberare la regione di Kursk. L’occupazione del Kusrk potrebbe essere utilizzata come carta da giocare sul tavolo delle trattative, considerato che l’offensiva russa nelle regioni ucraine va avanti molto rapidamente.la risposta di mosca La risposta della Russia è stata molto dura: «Il fatto che più Atacms siano stati utilizzati la scorsa notte contro la regione di Bryansk», dice il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, in conferenza stampa al G20 di Rio de Janeiro, «segnala che in Occidente vogliono un’escalation. È impossibile usare questi missili ad alta tecnologia senza il coinvolgimento degli americani». Lavrov ha espresso l’auspico che l’Occidente legga «integralmente la dottrina nucleare aggiornata della Federazione russa. Mosca risponderà adeguatamente alla decisione degli Usa di colpire in profondità il territorio russo. Secondo la dottrina aggiornata, un attacco alla Federazione da parte di uno Stato non nucleare con il sostegno di uno nucleare», aggiunge Lavrov, «è considerato un motivo per cui la Russia deve utilizzare armi nucleari».Rispetto alla dottrina in vigore dal 2014 e che prevedeva l’impiego di armi nucleari solo nel caso in cui «l’esistenza stessa dello Stato sia minacciata», quella introdotta ieri prevede l’utilizzo di armi atomiche anche in caso di una «minaccia critica alla sovranità e all’integrità territoriale» della Russia o della Bielorussia, sua stretta alleata. Una minaccia che provenga da un attacco sia atomico sia con armi convenzionali. Il nuovo documento approvato da Vladimir Putin, prevede che ogni «aggressione da uno Stato che appartiene a una coalizione militare (per esempio la Nato, ndr) contro la Federazione russa e i suoi alleati sarà considerata come un’aggressione da parte di tutta questa coalizione». Inoltre, un’aggressione «da parte di uno Stato non nucleare con il coinvolgimento o il sostegno di uno Stato nucleare, sarà considerata come un attacco congiunto».Rispondendo alla domanda se ciò significhi che la Russia potrebbe dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell’Ucraina con l’uso di missili forniti da Paesi occidentali, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto «Sì, è menzionato», la nuova dottrina prevede che una risposta nucleare potrà essere diretta anche «contro Stati che mettano a disposizione il territorio, lo spazio aereo o marino e le risorse sotto il loro controllo per la preparazione e l’attuazione di un’aggressione» contro la Russia. In sostanza, si mette fine all’alibi «la Nato non è in guerra con la Russia, ma si limita a sostenere l’Ucraina».Un funzionario dell’amministrazione Biden, riporta l’Ansa, sottolinea che gli Stati Uniti «non sono sorpresi dall’annuncio della Russia e indicano che non risponderanno all’iniziativa di Mosca sulla dottrina nucleare». Mosca, infatti, segnalava da tempo l’aggiornamento e gli Usa non vedono il bisogno di rivedere la loro postura o dottrina nucleare. Le Borse europee chiudono in calo a causa dell’escalation. Milano perde l’1,28%, Parigi lo 0,67%, Francoforte lo 0,67%, Londra cede lo 0,1% .
A Fontanellato il gruppo Casalasco inaugura l’Innovation Center, polo dedicato a ricerca e sostenibilità nella filiera del pomodoro. Presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, l’amministratore delegato di FSI Maurizio Tamagnini e il presidente della Tech Europe Foundation Ferruccio Resta. L’hub sarà alimentato da un futuro parco agri-voltaico sviluppato con l’Università Cattolica.
Casalasco, gruppo leader nella filiera integrata del pomodoro, ha inaugurato oggi a Fontanellato il nuovo Innovation Center, un polo dedicato alla ricerca e allo sviluppo nel settore agroalimentare. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la competitività del Made in Italy e promuovere un modello di crescita basato su innovazione, sostenibilità e radicamento nel territorio.
All'evento hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, l’amministratore delegato di FSI Maurizio Tamagnini, il presidente della Tech Europe Foundation Ferruccio Resta e il management del gruppo. Una presenza istituzionale che sottolinea il valore strategico del progetto.
Urso ha definito il nuovo centro «un passaggio fondamentale» e un esempio di collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni. Per Marco Sartori, presidente di Casalasco Spa e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, l’hub «non è un punto d’arrivo ma un nuovo inizio», pensato per ospitare idee, sperimentazioni e collaborazioni capaci di rafforzare la filiera.
L’amministratore delegato Costantino Vaia parla di «motore strategico» per il gruppo: uno spazio dove tradizione e ricerca interagiscono per sviluppare nuovi prodotti, migliorare i processi e ridurre l’impatto ambientale. Tamagnini, alla guida di FSI – investitore del gruppo – ricorda che il progetto si inserisce in un percorso di raddoppio dimensionale e punta su prodotti italiani «di qualità valorizzabili all’estero» e su una filiera sostenibile del pomodoro e del basilico.
Progettato dallo studio Gazza Massera Architetti, il nuovo edificio richiama le cascine padane e combina materiali tradizionali e tecnologie moderne. I mille metri quadrati interni ospitano un laboratorio con cucina sperimentale, sala degustazione, auditorium e spazi di lavoro concepiti per favorire collaborazione e benessere. L’architetto Daniela Gazza lo definisce «un’architettura generativa» in linea con i criteri di riuso e Near Zero Energy Building.
Tra gli elementi distintivi anche l’Archivio Sensoriale, uno spazio immersivo dedicato alla storia e ai valori dell’azienda, curato da Studio Vesperini Della Noce Designers e da Moma Comunicazione. L’arte entra nel progetto con il grande murale di Marianna Tomaselli, che racconta visivamente l’identità del gruppo ed è accompagnato da un’esperienza multimediale.
All’esterno, il centro è inserito in un parco ispirato all’hortus conclusus, con orti di piante autoctone, una serra e aree pensate per la socialità e il benessere, a simboleggiare la strategia di sostenibilità del gruppo.
Casalasco guarda già ai prossimi sviluppi: accanto all’edificio sorgerà un parco agri-voltaico realizzato con l’Università Cattolica di Piacenza, che unirà coltivazioni e produzione di energia rinnovabile. L’impianto alimenterà lo stesso Innovation Center, chiudendo un ciclo virtuoso tra agricoltura e innovazione tecnologica.
Continua a leggereRiduci
Da sinistra in alto: Piero Amara, Catiuscia Marini, Sergio Sottani e Luca Palamara (Ansa)
Ansa
A Chisinau gli azzurri faticano a sfondare il muro moldavo e sbloccano solo negli ultimi minuti con Mancini e Pio Esposito. Arriva la quinta vittoria consecutiva della gestione Gattuso, ma per la qualificazione diretta al Mondiale si dovrà passare dai playoff di marzo.