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Milano ha paura, ma Sala fa spavento

Milano ha paura, ma Sala fa spavento
ANSA
Conosco Beppe Sala dai tempi dell'Expo e lo reputo un ottimo manager. Contro tutte le previsioni, alla fine è riuscito a portare a casa la manifestazione lombarda senza grandi incidenti, includendo negli incidenti anche i guai giudiziari che ne sono derivati. Tuttavia, pur riconoscendone le capacità e la determinazione, a volte mi chiedo perché si sia intestardito a voler fare il sindaco di Milano, un mestiere che non gli appartiene, e per di più con la sinistra, lui che ha nel sangue il centrodestra. Ricordo che ad Expo iniziato, quando già si aveva notizia delle lusinghe con cui Matteo Renzi cercava di ingaggiarlo e di salvare il Pd da una sicura sconfitta nel capoluogo lombardo, a bruciapelo gli chiesi: «Ma ti ci vedi con Majorino (assessore milanese molto vicino alla sinistra ultra), a difendere le ragioni degli immigrati?». Lui scosse la testa senza obiettare, ma poi mi confidò che il suo sogno era l'ente nazionale del turismo. Avendo avuto a che fare con centinaia di delegazioni di paesi esteri, organizzando visite per migliaia di persone, Sala si era reso conto di quali fossero le potenzialità turistiche del Paese e da manager intendeva mettere a frutto l'esperienza, utilizzando i contatti maturati quando era commissario dell'Expo.
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La risposta alla scoppiettante Atreju è stata una grigia assemblea piddina

Xmas Comics & Games, il racconto pop che passa dal fumetto al palco

All’Oval del Lingotto due giorni dedicati alla cultura pop tra autori di fumetti, cosplay, musica e gioco. L’undicesima edizione di Xmas Comics & Games conferma Torino come spazio di incontro tra linguaggi, generazioni e immaginari diversi.

Torino si è trasformata per due giorni in un crocevia di creatività e passioni. L’undicesima edizione di Xmas Comics & Games, svoltasi il 13 e 14 dicembre all’Oval – Lingotto Fiere, ha confermato il suo ruolo di appuntamento culturale invernale per gli amanti del fumetto, dei videogiochi, del cosplay e della musica. Un festival che non si limita a intrattenere, ma racconta la cultura pop contemporanea attraverso molteplici linguaggi.

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Mogadiscio di nuovo nella morsa jihadista
i,Hamza Abdi Barre (Getty Images)
Dietro l’aumento delle violenze nei mari ci sono gli islamisti, che controllano la costa della nostra ex colonia.

Quando, nella primavera del 2025, una serie di assalti coordinati colpì la fascia costiera centrale della Somalia, nelle ambasciate affacciate sull’Oceano Indiano iniziò a serpeggiare un interrogativo inquietante: il crollo dell’ordine statale avrebbe ricordato di più la caduta di Kabul o l’implosione graduale di altri teatri dominati da milizie jihadiste? Le bande armate che oggi si muovono tra porti improvvisati e villaggi costieri hanno sottratto porzioni strategiche del litorale alle già fragili forze governative, spingendosi fino alle porte di Mogadiscio senza incontrare resistenza significativa. A luglio, gli equipaggi delle navi in transito segnalavano check point pirata a meno di 50 chilometri dalla capitale, mentre diverse missioni diplomatiche trasferivano il personale non essenziale in Kenya. Poi, quasi all’improvviso, l’avanzata si arrestò, lasciando il governo a celebrare una vittoria più propagandistica che reale, mentre gli osservatori più avvertiti attendevano solo il momento in cui i predoni del mare avrebbero ripreso il loro slancio.

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Il trionfo di Kast sposta il Cile a destra
Il presidente eletto del Cile José Antonio Kast e sua moglie Maria Pia Adriasola (Ansa)

Il Cile vira a destra. Il candidato presidenziale conservatore, José Antonio Kast, ha battuto al ballottaggio l’avversaria di sinistra, Jeannette Jara, ottenendo il 58% dei voti contro il 41% conseguito dalla rivale.

«Il Cile tornerà ad essere libero dalla criminalità, libero dall'angoscia, libero dalla paura», ha dichiarato il vincitore. «Criminali, delinquenti: le loro vite cambieranno. Li cercheremo, li troveremo, li giudicheremo e poi li rinchiuderemo», ha aggiunto. Sostenitore di Donald Trump, Kast, durante la campagna elettorale, ha promosso un programma politico securitario e all’insegna di una stretta contro l’immigrazione clandestina. Non solo. Ha anche promesso una politica economica liberista e improntata alla deregulation in determinati settori.

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