2022-08-31
Milano-Cortina, slitta ancora la nomina dell’ad
Caccia al sostituto di Vincenzo Novari. Il Pd spinge Michele Uva, mentre Giovanni Malagò preferirebbe Flavio Cattaneo.Continua a slittare la decisione del governo Draghi sul futuro della Fondazione Milano Cortina, la «scatola amministrativa» che gestirà la Olimpiadi invernali del 2026. Dopo l’addio dell’amministratore delegato Vincenzo Novari si sta cercando una nuova figura che possa rilanciare l’organizzazione del Giochi. E soprattutto possa dare un aiuto concreto sul reperimento di fondi e sponsorizzazioni. La scorsa settimana sembrava che finalmente la situazione si fosse risolta con l’annuncio di un atto imminente da Palazzo Chigi per formalizzare la decisione. Invece si continua a prendere tempo, anche perché gli azionisti non trovano una soluzione condivisa sul nome del nuovo amministratore delegato. Per alcuni servirebbe un nome di livello internazionale e per questo nelle ultime settimane sono circolati quelli dell’ex numero uno di Eni Paolo Scaroni, dell’ad di Leonardo Alessandro Profumo e di Flavio Cattaneo, vicepresidente di Italo. Questa soluzione sarebbe quella sostenuta soprattutto da Giovanni Malagò, numero uno del Coni. Peccato che dalle parti del Partito democratico abbiano un’altra opinione in merito. E spingono - tramite i consiglieri del presidente del Consiglio Francesco Giavazzi e Antonio Funiciello - per Michele Uva, manager di lunga esperienza nel mondo del calcio legato all’Uefa e con un profilo meno appariscente. Secondo indiscrezioni Uva non sarebbe però gradito a Malagò per vecchi attriti risalenti a quando lavorano insieme: Uva è stato in Coni servizi. Ma altri sostegno che la ricostruzione non sia fondata. Eppure starebbe tutta qui la situazione di stallo con gli altri azionisti - i Comuni di Milano e Cortina, Regione Veneto e Regione Lombardia - che aspettano che si sbrogli in qualche modo la matassa. A Palazzo Marino attendono un cenno da Roma, così come al Pirellone. Di sicuro c’è da recuperare il tempo perduto. Mancano almeno 500 milioni di euro all’appello. A quanto pare qualcosa potrebbe sbloccarsi dopo il 16 settembre. Il 27 maggio scorso infatti proprio Malagò aveva annunciato l’arrivo in Italia del numero uno del Cio (Comitato olimpico internazionale). «Il 16 settembre il presidente del Cio Thomas Bach sarà in Italia per ricevere il Collare d’oro» aveva detto Malagò, «Se Draghi non dovesse andare all’Onu quel giorno, ci sarà un incontro tra lui e Bach, poi quest’ultimo la settimana dopo sarà ai Pratoni del Vivaro per i Mondiali di completo di equitazione». Non è detto che proprio l’incontro con Bach possa finalmente chiarire e risolvere la situazione. A meno che il governo non decida di prendere una decisione anche prima dell’incontro con il numero uno del Cio. Ma una soluzione che possa accontentare tutti sembra ancora lontana.