2025-09-21
Milano città che sale. Una mostra innovativa alla Fabbrica del Vapore
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Italo Lupi, Logo Fiorucci con gli angioletti 1970 1971.Courtesy Archivio Eredi Fiorucci, Milano
E’ in corso alla Fabbrica del Vapore di Milano (sino al 18 gennaio 2026 ) la prima mostra ad episodi dedicata al dinamismo, allo sviluppo e alla vitalità del capoluogo meneghino. Straordinaria storia collettiva di arte, cultura e imprenditoria, l’esposizione parte dagli anni ’40 e arriva ai giorni nostri… E la si può vedere anche con la telepresenza robotica.E’difficile chiamare semplicemente mostra l’originale evento in corso negli spazi milanesi della Fabbrica del Vapore, perché «Milano città che sale» è una manifestazione unica nel suo genere, con un format che ricorda la serialità delle fiction più che i percorsi espositivi delle mostre intesi nel senso più classico e letterale del termine. «Milano città che sale» è una mostra a episodi, la prima in assoluto. Una mostra dinamica che cambia ogni 21 giorni e ogni volta propone una nuova puntata - per un totale di sette - della storia del capoluogo meneghino dal secondo dopoguerra ad oggi. Ad alternarsi, in un mx di letteratura, editoria, arte, design,teatro e imprenditoria, le immagini e le opere di personaggi (e movimenti artistici ) celebri, quelli che hanno contribuito a rendere grande e unica Milano: da Elio Vittorini a Giovanni Testori, da Albe Steiner a Paolo Rosa e Luisa Spinatelli , celebre scenografa e costumista di fama internazionale. Perfetti i suggestivi allestimenti ideati da Monica Vittucci e Paolo Volpato, che, pur nella semplicità dell’insieme, hanno curato ogni dettaglio, regalando al pubblico una visita chiara, fluida ed emotivamente coinvolgente, una vera e propria experience visiva e tattile, una sorta di viaggio multisensoriale fra documenti storici, sculture , disegni, manoscritti, fotografie, frammenti e opere di vario genere e formato.Gli episodi della mostraInnestandosi sul tema generale, ogni singola «esposizione », pur essendo « un’entità » a se stante, contribuisce alla creazione di un dialogo continuo e armonico tra tutte le parti, in un puzzle che si compone a poco a poco, creando un quadro completo della storia dello sviluppo e dell’operosità di Milano: vediamo, nel dettaglio, i sette «capitoli» di questo avvincente racconto che terminerà il 18 gennaio 2026 …Elio Vittorini. Progettazione e letteratura, a cura di Fabio Vittucci Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, a cura di Federica Mazzocchi Licalbe Steiner. Ricerche, a cura di Giovanni Baule e Anna Steiner Milano, maggio 1976: il Laboratorio di Comunicazione Militante, a cura di Angela Madesani Milanottanta: aspetti del sistema artistico e culturale a Milano a cura di Davide Colombo Paolo Rosa: disegnare il nuovo, a cura di Andrea Balzola La Spinatelli. La realtà dell’illusione, a cura di Fabio Vittucci E soffermandosi un attimo sul siciliano Elio Vittorini, esempio perfetto di quanto Milano sia stata capace di accogliere e valorizzare il talento di chi, come lui, arrivava da lontano, ecco una sua emblematica testimonianza: « Se scriverò mai un’autobiografia, racconterò della grande importanza ch’ebbe per me quel viaggio a Milano. Ne tornai innamorato di luoghi e nomi, del mondo stesso, come ero stato altre volte solo nella mia infanzia» (Elio Vittorini, Conversazioni in Sicilia, introduzione dell’autore, 1941). ». E ancora: «Anzitutto è città: quando ci si è dentro veramente si pensa che il mondo è coperto di case; e poi può capitare che si trovi della campagna in mezzo a un quartiere, che si trovi un posto con una chiesetta proprio da campo al margine; copre il mondo ed è piena del mondo, di tutte le possibilità naturali del mondo (tranne montagne, che detesto). Io non sarò più tranquillo se non saprò d’esserci là dentro, come milanese» (da una lettera del 1939 a Cesare Pavese, in Lettere 1932–1943, a cura di Dante Isella, Einaudi, 1990).La Telepresenza RoboticaMa l’innovazione di questa già particolare mostra non risiede soltanto nel format, ma anche nell’impiego della Telepresenza Robotica, che, a differenza delle tradizionali visite virtuali, permette a chi la utilizza di essere presente in tre dimensioni (in tempo reale, a distanza e ovunque nel mondo), regalando al visitatore un’esperienza completamente interattiva e proattiva, in quanto è il soggetto stesso a decidere come muoversi all’interno dell’ambiente espositivo, scegliendo la propria prospettiva e creando un percorso personalizzato. Inoltre, attraverso una semplice connessione Wi-Fi, consente a persone impossibilitate a recarsi fisicamente alla Fabbrica del Vapore di esplorare autonomamente la mostra, vivendo un’esperienza davvero unica e avvincente.