
Dagli «Acchiappafantasmi» a «Karate Kid» fino a «Mad Max». Hollywood gioca sul sicuro e ripropone storie (e star) rodate.Gli anni Ottanta sono la miniera d’oro di Hollywood, fucina di idee a poco prezzo. Chi ha potuto li ha saccheggiati, la merce contraffatta in nome di «riletture». La televisione, il cinema, persino la moda ha attinto ai mitici Ottanta, rubacchiando qua e là: i pantaloni in pelle e le giacche oversize, luccicanti, audaci. Gli anni Ottanta sono tornati in tutto il loro splendore. E i più onesti fra gli artisti che li hanno depredati hanno parlato di «celebrazione»: la stessa parola usata ancora e ancora, nel presentare una miriade di progetti accomunati da una stessa data d’esordio, il 2024. L’anno alle porte avrebbe potuto essere raccontato, da un punto di vista cinematografico, come l’anno dei remake, dei revival, di quelli che gergo tecnico imporrebbe di chiamare reboot. Ma, se il campo fosse stato esteso indistintamente a tutti i rifacimenti, non sarebbe bastato un intero giornale a raccontarli. Troppi titoli, troppi lanci, troppe promesse. Di qui, dunque, la decisione di restringere la ricerca ad un solo decennio, quello che più di tutti è tornato, prepotente e magnetico. Gli anni compresi fra il 1980 e il 1989, anni che dovrebbero essere relegati in un passato ormai superato, sono gli anni che Hollywood ha deciso di sfruttare per far fronte ad una penuria di idee. Ne rifarà i film più belli, i più amati. Produrrà e rilascerà, nel corso del 2024, capitoli ennesimi ed ennesimi spin-off delle saghe nate allora, quando l’economia girava e i colori abbagliavano.Tornerà Ghostbusters, con i suoi protagonisti originali. Tornerà Mad Max e Patrick Swayze vivrà ancora, il viso e il nome di John Gyllenhaal. Road House, remake de Il duro del Road House, con Patrick Swayze buttafuori di un locale malfrequentato, è stato raccontato come un duplicato pressoché identico della pellicola originale. John Gyllenhaal, protagonista di questo nuovo film diretto da Doug Liman, dovrebbe essere un ex combattente della Ufc, assunto da una locanda delle Keys, in Florida, come buttafuori. La mafia, l’amore, la difficoltà di districarsi all’interno di un mondo governato da apparenza e logiche di potere dovrebbe fare il resto, riportando lo spettatore al 1989 e regalandogli al contempo quel po’ di conforto che la conoscenza e il già-visto sanno indurre. È un sentimento strano, la sensazione di tornare a casa, un calore che in Ghostbusters: Minaccia glaciale è stato demandato agli acchiappafantasmi per antonomasia. Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie Hudson sono stati assoldati per partecipare (anche) al quarto capitolo della saga, una commistione fra passato e presente studiata allo scopo dichiarato di «creare una mitologia completamente nuova». Protagonisti, come nel capitolo immediatamente precedente, saranno i membri della famiglia Spengler, Callie e i figli adolescenti. Ma, accanto, a sigillo di garanzia, avranno la vecchia scuola, i ghostbusters degli anni Ottanta, pronti a sventare un’anomala e mortifera ondata di gelo, come se il tempo non fosse passato e il vigore fosse ancora quello dell’epoca.Cambiano i volti, dunque. Ma cambiano in parte, perché la rotta possa essere certa. Cambiano e non cambiano, in un gioco delle parti sul quale è stato costruito anche Furiosa: Mad Max Saga. La pellicola, le cui riprese sono iniziate nel 2022, sarà il prequel di uno spin-off, Mad Max: Furiosa. E, com’è stato per ogni capitolo della saga Mad Max dal 1979 ad oggi, sarà diretto da George Miller. Anya Taylor-Joy, la Regina degli Scacchi di Netflix, racconterà le origini del personaggio, di norma interpretato da Charlize Theron, mentre un altro ragazzino, un altro nuovo, è oggetto di ricerca. Ralph Macchio e Jackie Chan, in un video pubblicato su Internet, hanno detto di aver bisogno di un soggetto che abbia il physique du rôle per interpretare l’eroe nel nuovo Karate Kid, atteso per Natale 2024. Benché la produzione abbia reclutato i protagonisti dell’originale, ha altresì stabilito che i riflettori della pellicola debbano essere puntati sul ragazzino di sempre, il deboluccio deciso a vincere le molestie dei compagni con lo studio del karate. Servirà, dunque, un nuovo enfant prodige. E le serie potrebbero essere un universo cui guardare. Anya Taylor-Joy, difatti, non è stata l’unica stellina della serialità ad essere scelta per un revival. Jamie Campbell Bower, cattiva ed inquietante presenza in Stranger Things, ha avuto la parte principale nel remake di Spiritika e Jenna Ortega, la Mercoledì Addams di Netflix, ha lavorato al fianco di Tim Burton nel sequel di Beetlejuice, le cui riprese si sono concluse il mese scorso. «Appena finito di girare, grazie a tutti coloro che sono stati coinvolti», ha scritto su Instagram Burton, a didascalia di una foto iconica. Una sala d’attesa, un divano, l’Aldilà: dunque, la promessa di una fedeltà che si avrà nei personaggi, con Michael Keaton di nuovo attore, e nella trama, storia di due coniugi, di una morte e di un ritorno alla vita di sempre, sottoforma però di fantasmi. Beetlejuice 2, da sinossi, dovrebbe essere un successo. Com’è stato il primo capitolo nel 1988, come Netflix crede possa essere Beverly Hills Coop: Axel F, quarto capitolo della saga nata nel 1984.Axel F, la cui genesi è cominciata nella seconda metà degli anni Novanta, dovrebbe debuttare online questa prossima estate, con Eddie Murphy di nuovo detective e Paul Reiser suo collega, con Kevin Bacon e Joseph Gordon-Levitt fra le new entry.
Ansa
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Massimo Bochicchio (Ansa)
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