2024-03-21
La metamorfosi del giovane Meyrink: una parabola esoterica
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Pubblicata in Italia l’autobiografia spirituale di Gustav Meyrink, l’autore mitteleuropeo che influenzò Julius Evola e fu cruciale nella storia della cultura non illuministica del Novecento.Gustav Meyrink rappresenta una figura cardine nella storia della cultura esoterica novecentesca. Figlio illegittimo di un ministro del Württemberg, il barone Karl von Varnbüler e dell'attrice Maria Meyer, Meyrink crebbe con la nonna materna ad Amburgo, frequentando poi il gymnasium aMonaco e la scuola commerciale a Praga, città nella quale iniziò a lavorare come impiegato in un'azienda di esportazione. Ben presto, tuttavia, si dedicò allo studio dell’occultismo, avvicinandosi alla Società Teosofica, praticando yoga e convertendosi in seguito al buddismo. La frequentazione diretta con testi e ambienti esoterici si riflette nei suoi romanzi, il più famoso dei quali, portato anche varie volte al cinema, è Il Golem (Der Golem, 1915), tratto da una leggenda ebraica. Seguirono Das grüne Gesicht (1917 - Il volto verde), Walpurgisnacht (1917 - La notte di Valpurga), Der weisse Dominikaner (1921 - Il domenicano bianco) e Der Engel vom westlicher Fenster (1927- L'angelo della finestra d'Occidente).Anche in virtù della particolarità dei temi trattati, la figura di Meyrink resta ancora oggi avvolta da un’aura leggendaria. Per fare un po’ più di chiarezza sul suo percorso personale arriva ora in libreriaLa metamorfosi del sangue (Bietti), testo scritto poco prima di morire, nel 1932, e pubblicato solamente postumo. Non si tratta di un’autobiografia in senso stretto, bensì, come scrive Andrea Scarabelli nell’appendice, di una «lunga rêverie sul ruolo del destino e sulla possibilità di influenzarlo», ovvero di «una sorta di “laboratorio” della narrativa di Meyrink».L’autore mitteleuropeo aveva indubbiamente una predisposizione per l’immaginifico e il mitologico, anche riguardo a se stesso. Non è sempre facile capire quanto di vero e quanto ci sia di romanzato quando parla della sua vita. Ma, in fondo, non è neanche così importante. «Sono trascorsi trentasei anni», scrive l’autore in un passaggio chiave del suo testo, «da quando intravidi per la prima volta la misteriosa figura velata occultata dietro le quinte della vita». Questa apparizione fu una folgorazione: «La figura velata mi aveva inviato solo piccoli cenni, che per me, tuttavia, furono come un’ispirazione; in una sola notte, bastarono a trasformare un commerciante in uno scrittore». In quel momento era avvenuta la «metamorfosi del sangue» che dà il titolo al libro. La misteriosa figura velata di cui si parla non è altro che una sorta di demone, nel senso greco del termine, un nume sovrano che guida il singolo alla ricerca di se stesso. Il momento del risveglio spirituale cui Meyrink fa accenno è verosimilmente da ricercare nell’episodio che, da ragazzo, lo vide sul punto di togliersi la vita in seguito a varie disavventure personali. Sembra che il futuro scrittore avesse già preso in mano la rivoltella, quando qualcuno, da sotto la porta, fece scivolare un opuscolo intitolato Sulla vita dopo la morte. Il giovane si buttò a capofitto nella lettura del testo e poi prese ad acquistare compulsivamente testi esoterici per acquisire una conoscenza completa dell’argomento. Aveva 23 anni, un’età peraltro fatidica. Come nota Scarabelli, infatti, il ventitreesimo anno è quello in cui almeno quattro personaggi a vario titolo legati alla cultura mitteleuropea attraversarono una crisi profonda: oltre a Meyrink, successe anche al goriziano Carlo Michelstaedter, al viennese Otto Weininger e a Julius Evola (che era romano di origini siciliane, ma che alla cultura dell’Europa di mezzo si era votato già da giovanissimo). Ebbene, Michelstaedter e Weininger si suicidarono, Meyrink e Evola ci andarono vicini, salvati entrambi da una sorta di illuminazione spirituale.Giova ricordare che a Evola si deve gran parte della notorietà di Meyrink nel nostro Paese, dato che il pensatore italiano fu anche traduttore di alcuni suoi romanzi. Nell’introduzione a uno di questi, L’angelo della finestra d’Occidente, Evola spiega anche come gli elementi del sangue e del demone siano centrali nella visione del mondo di Meyrink. In particolare, il filosofo italiano espone la veduta meyrinkiana «secondo la quale ogni essere umano, lungi dal rappresentare un “Io” autonomo, sarebbe la manifestazione di un dio o demone anteriore e superiore alla sua esistenza finita in terra. A un dato momento, in un certo ceppo può essere creata una “causa”, vale a dire, può essersi innestata una influenza trascendente che, sovrastando il tempo e i secoli, da quel momento fornisce la base per una continuità di destino e di sforzo verso il compimento lungo varie generazioni. Così, le vie di uno stesso sangue potendo avere, nel riguardo, la funzione di un “buon conduttore” dell’elettricità, in quel ceppo possono apparire degli esseri che, in realtà, sono un unico essere ripetentesi, per così dire, in tante ondate di assalto, fino a che il ciclo si chiude».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.