2022-11-01
«Mercoledì», la nuova serie Netflix presentata da Tim Burton a Lucca
True
Tim Burton ai Lucca Comics & Games (Netflix)
Il regista americano, sul palco del Lucca Comics & Games, ha presentato al pubblico italiano il suo primo progetto televisivo: otto episodi disponibili online dal 23 novembre prossimo, per raccontare la Famiglia Addams oltre l’immaginario nel quale è nata e prosperata.
Il regista americano, sul palco del Lucca Comics & Games, ha presentato al pubblico italiano il suo primo progetto televisivo: otto episodi disponibili online dal 23 novembre prossimo, per raccontare la Famiglia Addams oltre l’immaginario nel quale è nata e prosperata.Tim Burton è arrivato a Lucca e un’ovazione lo ha accolto. La platea del Lucca Comics & Games, il festival che di anno in anno racconta il fumetto così come le culture collaterali lo hanno declinato, si è alzata in piedi. «Maestro», ha urlato qualcuno, «Grazie». Tim Burton ha abbozzato. Un sorriso imbarazzato gli è comparso in volto, quasi a dire che ancora, alle manifestazioni collettive di gratitudine e ammirazione, non si è abituato. Poi, dietro gli occhiali fumé, gli occhi hanno abbracciato la folla e il «Maestro», così come è stato ribattezzato, si è seduto. Tim Burton ha detto poche parole, nei quarantacinque minuti in cui è rimasto sul palco del Lucca Comics & Games. Ma il poco di cui ha fatto uso è stato sufficiente a rendere conto di quanto personale sia il progetto, il primo televisivo, che lo ha portato in Italia: Mercoledì, una serie Netflix per raccontare gli Addams oltre l’immaginario nel quale sono nati e prosperati. Mercoledì, otto episodi disponibili online dal 23 novembre prossimo, non è una lettura classica degli Addams e della loro bambina. «Sono cresciuto con la Famiglia Addams, con quei fumetti. E, nonostante io sia un uomo, mi sono sempre sentito affine a Mercoledì. Ho sempre pensato di avere il suo stesso sguardo sulla vita, una prospettiva in bianco e nero. Mercoledì, però, è sempre stata raffigurata come una bambina. Volevo andare oltre, immaginarla altrove: una ragazza in rapporto con la scuola, con la famiglia, con la terapia», ha spiegato il regista, la cui serie televisiva è una creatura ibrida, a mezza via tra il reboot e il revival. In Mercoledì, così come Tim Burton l’ha scritta per Netflix, la ragazza pallida con le trecce scure vive un presente parallelo, reietta ai margini di una società dove ci sono mostri e stranezze. I genitori, Morticia (Catherine Zeta-Jones) e Gomez (Luis Guzmán), l’hanno levata dalla scuola canonica per mandarla alla Nevermore Academy, il liceo degli esuli. Ed è lì, tra emarginati che dovrebbero alleviare il suo disagio sociale, che Mercoledì si scopre un’altra volta sola. Sola di una solitudine che per la piccola Addams, il volto (perfettamente calzante) di Jenna Ortega, è preludio di uno stato paradisiaco. Estasi in potenza. Mercoledì Addams anela alla solitudine, ma il suo piano per esistere senza il mondo è destinato ad un brusco arresto. Mercoledì, di cui Tim Burton e Netflix hanno chiesto di non divulgare alcuno spoiler, assume presto le sembianze di un thriller, un mistero. Ed è Mercoledì, cinica e franca, a doverlo risolvere, mentre doveri e piaceri si mescolano a creare un universo nuovo, riflesso di Tim Burton più che degli Addams. «Ho avuto problemi di salute mentale per tutta la mia vita», ha esordito il regista a Lucca, spiegando di aver voluto portare dentro la serie tematiche contemporanee, che avessero al contempo un legame personale con il suo passato. «Mercoledì è un’esclusa fra gli esclusi, una che non desidera in alcun modo unirsi alla festa. È com’ero io ai tempi della scuola», e non solo. Tim Burton ha spiegato di condividere con il personaggio molto più della sua natura manifesta. «Come la mia Mercoledì, anch’io ho paura di Internet. Ogni volta che lo uso, finisco risucchiato in un buco nero colmo di video e gattini. Sono certo che potrebbe essere usato per il Bene, ma sono altrettanto certo che il più delle volte venga usato per il Male», ha continuato Burton, raccontando di genitorialità e scuola, di TikTok e Instagram, di un mondo ibrido in cui il passato – gli Addams – è il pretesto per scandagliare il presente e analizzare il privato.
(Ansa)
Il ministro Guido Crosetto in occasione dell'82°anniversario della difesa di Roma: «A me interessa che gli aiuti a Gaza possano arrivare, le medicine possano arrivare, la vita normale possa riprendere». Nonostante tutto, Crosetto ha ben chiaro come le due guerre più grandi - quella Ucraina e quella a Gaza - possano cessare rapidamente. «Io penso che la decisione di terminare i due conflitti sia nelle mani di due uomini: Putin e Netanyahu».