2023-11-29
Salvini va allo scontro con gli alleati: «È un errore, conto che Fitto rimedi»
Il leghista si smarca, il ministro di Fdi replica piccato: «Poteva accorgersene prima». Elly Schlein ci sguazza: «Questa è una tassa Meloni». Domani tavolo tecnico a Bruxelles: si studierà una proroga.Mercato libero del gas già a inizio anno, per l’elettricità i fragili possono aspettare il 2025. Scegliere un nuovo operatore non sarà necessario.Lo speciale contiene due articoli.La polemica sull’energia elettrica riesce a dare una scossetta alle opposizioni, ma è il leader della Lega, Matteo Salvini, a sorprendere tutti, criticando apertamente il governo (di cui è vicepremier) e facendo perdere le staffe perfino a un solitamente felpato, considerate anche le radici democristiane, Raffaele Fitto. La sortita di Salvini contro la mancata proroga del mercato tutelato è scientifica: prende di mira infatti direttamente il ministro degli Affari europei, nel giorno in cui Fitto sta celebrando in pompa magna, con tanto di conferenza stampa a Palazzo Chigi, il via libera al pagamento della quarta rata del Pnrr. Le Europee sono alle porte, si vota con il proporzionale e lo spirito di coalizione lascia il passo agli interessi elettorali di partito: una consuetudine consolidata, ma questa volta le critiche di Salvini alla decisione del Consiglio dei ministri sull’energia segnalano che la Lega ha deciso di non ingoiare più in silenzio tutte le decisioni di Giorgia Meloni e dei suoi fedelissimi. A quanto risulta alla Verità, tra l’altro, nel corso del consiglio dei ministri dell’altro ieri anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si era detto contrario al nuovo meccanismo per il rinnovo delle concessioni idroelettriche, fortemente voluto da Fdi, ma senza ottenere risultati.La giornata inizia una conferenza stampa convocata da Elly Schlein al Nazareno: «La mancata proroga del mercato tutelato», dice la Schlein, «è una sorta di tassa Meloni sulle bollette. Una misura contenuta nel Pnrr? Per il governo è sempre colpa di qualcun altro, ormai ci siamo abituati. Il governo ha negoziato molte modifiche al Pnrr però su questo punto no. Quando quel piano è stato scritto non c’era ancora stata la crisi e due guerre che hanno triplicato le bollette di famiglie e imprese. Il mondo è cambiato, il governo agisca ora, fermi le aste per una ulteriore proroga del mercato tutelato. Si fanno gli interessi delle grandi società energetiche, le stesse verso cui non c’è stato un impegno per gli extraprofitti. Per il governo è più facile intervenire nelle tasche degli italiani perché è dalla parte delle grandi lobby energetiche». Immancabile la richiesta di Pd, M5s e Avs di riferire in Parlamento. Sembra la solita polemica tra maggioranza e opposizione, e invece a rendere frizzantino il clima arriva Matteo Salvini, che si smarca dalla decisione presa 24 ore prima dal governo: «Del mercato tutelato», sottolinea Salvini, «abbiamo parlato stamattina (ieri, ndr) a Palazzo Chigi dove c’era la riunione con i sindacati. Conto che l’interlocuzione del ministro Fitto con la Commissione europea porti a una soluzione positiva anche perché tutto è figlio di uno degli obiettivi del Pnrr che abbiamo ereditato quando siamo arrivati al governo. Conto che questo governo», aggiunge Salvini, «con il dialogo e la trattativa con la Commissione europea, riesca a rimediare a un errore che ci siamo trovati sulla scrivania e che rischia di essere impegnativo». «Un errore»: ce n’è abbastanza per scatenare un putiferio.La Schlein non si lascia sfuggire l’assist di Salvini: «Sono contenta», commenta la leader dei Dem, «che dopo la conferenza stampa del Pd Salvini si sia accorto che il governo abbia detto no alla proroga del mercato tutelato, mi chiedo dove fosse durante il Cdm che ha deciso di non prorogare le tutele e far partire le aste. Alla luce di questa dichiarazione di Salvini speriamo che il governo si fermi». Si incunea nel varco aperto da Salvini anche il co-portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli: «Ma come funzionano», si chiede Bonelli, «i consigli dei ministri del governo Meloni? Fanno l’aperitivo? Perché se Salvini viene a raccontare all’Italia che la mancata proroga del mercato tutelato è stata un errore, siamo veramente alla fiera dell’assurdo e tutto ciò è inaccettabile. Giocano sulla pelle di oltre sei milioni di famiglie italiane che vedranno aumentare considerevolmente le bollette del gas e dell’energia elettrica perché questo governo sconsiderato ha deciso di dare ascolto più alle lobby energetiche che agli interessi degli italiani».Il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto risponde pubblicamente per le rime all’alleato: «Del mercato tutelato dell’energia», azzanna Fitto, «ne ho parlato col vicepresidente Salvini e la presidente Meloni è più che attenta. Mi sembra ci sia una necessità di chiarimento: sinceramente non comprendo il dibattito e le polemiche. Ci sono elementi sui quali c’è un dibattito e verificheremo le modalità con cui seguire questo dibattito, tenendo conto che l’obiettivo ha consentito il pagamento della terza rata. La fine del mercato tutelato è prevista da una norma del Dl concorrenza del 2022. Ci si poteva accorgere quando sono stati votati questi provvedimenti degli effetti della fine del mercato tutelato sugli utenti. Il tema c’è», conclude Fitto, «e il governo se ne occupa». Domani ci sarà un tavolo tecnico a Bruxelles, e si tenterà di trovare una soluzione, seppure temporanea, magari sotto forma di un ok a una proroga di 12/18 mesi, a un problema che rischia di provocare una seria frattura nella coalizione di governo.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/mercato-libero-governo-2666380811.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="tra-gennaio-e-aprile-basta-bollette-tutelate-a-10-milioni-di-famiglie-come-limitare-i-danni" data-post-id="2666380811" data-published-at="1701209586" data-use-pagination="False"> Tra gennaio e aprile basta bollette tutelate a 10 milioni di famiglie. Come limitare i danni Il mercato libero dell’energia non finirà a dicembre 2023. I clienti domestici non vulnerabili dovranno passare al mercato libero a partire dal 1° aprile 2024, mentre i fragili (terremotati, over 65, possessori della 104, o chi percepisce i bonus sociali) resteranno nel mercato tutelato per tutto il 2024. Il passaggio a quello libero viene dunque rimandato al 1° gennaio 2025. Per quanto riguarda invece il gas, il passaggio dal tutelato al libero scatterà dal 1° gennaio 2024. In termini numerici parliamo di 9 milioni di utenze che attualmente si stanno appoggiando ancora al mercato tutelato dell’energia (tra questi, i fragili sono circa 5 milioni) e di 6 milioni nel mercato tutelato del gas. L’Italia è stata suddivisa in 20 aree omogenee per numero di utenti e tasso di morosità. Per ognuna di queste i 19 venditori di energia, ammessi alle aste, dovranno presentare le loro offerte entro l’11 dicembre. Il 12 dicembre verranno comunicati i risultati e quindi si saprà chi sarà l’operatore di riferimento nel caso in cui non si volesse scegliere la società di mercato libero dalla quale rifornirsi. L’Arera spiega infatti come l’attivazione dei relativi contratti di fornitura avverrà il 1° aprile 2024. Comunicazione che la stessa Autorità ha disposto d’obbligo sulle bollette inviate nel periodo tra settembre - dicembre 2023 e gennaio - marzo 2024. Le società di maggior tutela, insieme alle bollette devono infatti comunicare che il mercato di maggior tutela non sarà più disponibile dal 1° aprile 2024 «e che, in assenza di una scelta di altro fornitore sul mercato libero, questi passeranno all’operatore del servizio a tutele graduali (chi ha vinto l’asta della zona competente)», sottolinea Arera. Indifferentemente se si decide di aspettare la scadenza di aprile o se si vuole passare al mercato libero da gennaio, ci si dovrà confrontare con la scelta di un nuovo operatore. Come fare? Una soluzione arriva dal sito istituzionale, gestito da Acquirente Unico, «Portale offerte», sul quale si potrà scegliere in modo consapevole l’operatore del mercato libero che più si ritiene in linea con le proprie esigenze. Per fare, inoltre, una scelta maggiormente personalizzata si può anche navigare sul «Portale consumi», dove si può capire effettivamente come si consuma, per poi poter cercare un’offerta in linea con le proprie esigenze. Ricerca che non sarà semplice, dato che, come sottolineato dalla stessa Arera, a giugno scorso, le offerte di elettricità sul libero mercato erano circa 2.000, e solo 200 risultavano essere più convenienti, rispetto alle tariffe della maggior tutela. Si tratta dunque di solo il 10%. Per quanto riguarda il prezzo che verrà stabilito nelle aste, non si può dire con certezza se questo sarà particolarmente conveniente o meno, anche perché le offerte fatte dai vari venditori sono anche legate al tasso di morosità presente in un determinato lotto. In ogni caso, l’opzione migliore rimane sempre quella di scegliere con consapevolezza. Il settore del gas ha una situazione differente rispetto a quello dell’energia, perché non c’è una società che detiene di fatto il monopolio. Motivo per il quale a livello procedurale presenta una situazione più semplice. Dal 1° gennaio si passerà ufficialmente al mercato libero. «Per quanto riguarda i clienti domestici, le famiglie e i condomini del settore del gas naturale, è attualmente in corso il processo di accompagnamento verso la fine della tutela, prevista per il 31 dicembre 2023», precisa Arera che sottolinea come al contempo il cliente è stato informato della possibilità di: utilizzare il Portale offerte per confrontare le offerte presenti sul mercato libero e il Portale dei consumi per conoscere i propri consumi; poter restare con l’operatore attuale, il quale applicherà l’offerta placet a prezzo variabile (dal 1° gennaio 2024); o poter aderire alla nuova offerta fatta dal venditore. Per offerta placet si intende «prezzo libero a condizioni equiparate di tutela», che obbliga tutti i venditori ad inserire nel proprio pacchetto di proposte commerciali, un’offerta rivolta alle famiglie e alle piccole imprese chiara e comprensibile, a prezzi determinati liberamente ma con condizioni contrattuali definite dall’Autorità. Da ricordare che anche in questo caso la scelta dell’operatore nel mercato libero non sarà priva di ostacoli. Arera ha infatti evidenziato come su più di 2.000 offerte solo due risultano essere più vantaggiose rispetto alla tariffa regolata. Sul decreto Energia i pareri si dividono. Se le associazioni dei consumatori esprimono giudizi molto critici, positivi sono quelli delle associazioni legate al mondo dell’energia. Per Assofond (fonderie), le misure adottate raccolgono le «richieste presentate dalle associazioni che rappresentano le imprese energivore». Sulla stessa linea Assocarta che sottolinea come «gas and electricity release sono importanti per le imprese energivore come l’industria cartaria la cui competitività è in forte sofferenza dopo le misure di riduzione dei costi energetici decise da Francia e Germania».
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