
Monito di Meloni, intervistata da Adnkronos, sul contrasto alla disinformazione: «Sacrosanto, purché non sia un indottrinamento». Messaggio ai partner: «Trump? Leali, non subalterni. Lavoro con Starmer, con Merz d’accordo sul green. Competizione con Parigi».Attacchi alla sinistra che predica inclusione ma pratica intolleranza; critiche ai tentativi di indottrinamento e censura con la scusa dell’emergenza disinformazione e delle interferenze straniere nelle democrazie; rapporti con gli alleati; e uno sguardo al futuro. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lunga intervista a Davide Desario, direttore di Adnkronos, richiama alle proprie responsabilità chi sta spingendo il confronto su toni di odio. «Sono abituata al confronto politico, anche a quello più aspro. Quello che mi è dispiaciuto in questi anni è stato vedere che, pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli non abbiano avuto alcuna remora a mettere in mezzo la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia». Come prima donna premier di centrodestra, aggiunge: «L’altra cosa che mi colpisce è che troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell’indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne. Non dobbiamo rassegnarci a questo imbarbarimento».Alle contestazioni per non aver usato la parola «antifascismo», Meloni risponde: «Rifuggo dall’utilizzo strumentale della categoria, che purtroppo storicamente non si manifestò soltanto nell’opposizione alla dittatura. Il vero discrimine è tra chi difende libertà e democrazia a tutte le latitudini e chi invece lo fa solo a corrente alternata. Da molto tempo a destra non c’è nessun imbarazzo a condannare ogni forma di dittatura e di violenza politica, cosa che purtroppo la sinistra non riesce ancora a fare, invocando una serie di distinguo molto preoccupanti».Alla domanda sulla libertà di stampa in Italia, il premier è netto: «È una cosa troppo seria e preziosa per essere sminuita con la propaganda politica. L’Italia ha bravi e agguerriti giornalisti, e una moltitudine di liberi organi di stampa, che sanno fare benissimo il proprio lavoro e che per fortuna non si risparmiano negli attacchi a me e a questo governo. Del resto abbiamo sempre detto che non avremmo sostituito un’egemonia di destra a quella radicata della sinistra e continueremo su questa linea: garantire spazi di libertà a tutti, anche a chi non ha mai potuto esprimere le proprie qualità o competenze perché non aveva la tessera giusta in tasca e non frequentava i salotti più in, quando cioè in Italia un problema di pluralismo c’era davvero ma, ovviamente, non si poteva dire».Su disinformazione e censura, Meloni è andata oltre, guardando cosa è successo in altri Paesi: «È importante che la sacrosanta lotta alla disinformazione e alle interferenze straniere nelle nostre democrazie non si trasformi in un indottrinamento a senso unico e in una censura delle opinioni non allineate. Apprezzo molto il nuovo impegno delle principali piattaforme a rivedere algoritmi e modalità di verifica dei contenuti, la libertà di espressione deve essere garantita. A maggior ragione in un tempo in cui l’intelligenza artificiale ci pone di fronte a sempre nuove sfide, che riguardano certamente il mondo del lavoro ma anche quello dell’informazione e della comunicazione».La leader di Fdi si dice poi «molto orgogliosa di essere riuscita a capovolgere la narrazione sull’Italia all’estero. Sui media di tutto il mondo, anche su quelli tradizionalmente di sinistra, oggi l’Italia viene considerata un sinonimo di affidabilità e viene lodata per la sua stabilità e per i risultati ottenuti, dall’economia all’immigrazione. Rientra nel gioco democratico il fatto che l’opposizione in Italia enfatizzi le cose che non vanno e non parli dei successi conseguiti» e ricorda i suoi rapporti con i leader internazionali: «Con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ho ormai una collaborazione consolidata e un rapporto di stima ispirato alla risoluzione dei problemi e anche alla massima franchezza». Invece, con Emmanuel Macron «rappresentiamo due grandi nazioni europee, amiche e confinanti, con tanti interessi comuni ma anche una sana competizione in molti settori». Del prossimo cancelliere tedesco, Friedrich Merz , «ho letto alcune dichiarazioni al congresso del Ppe sui temi della competitività e del Green deal e le ho molto condivise». Nel laburista Keir Starmer «ho trovato un premier pragmatico che non ha esitato ad avviare un lavoro comune con noi». Con Donald Trump il rapporto rimane molto solido: «Noi siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Usa, con lealtà ma senza subalternità».Non manca un messaggio agli elettori: «Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto, riferendomi a economia, immigrazione, sicurezza, sostegno alla famiglia, riforme istituzionali, politica estera. E vale per il lavoro, perché vogliamo essere ricordati come il governo che ha aumentato il lavoro, ridotto il precariato e messo al centro la sicurezza sul posto di lavoro».
Giuseppe Culicchia (Getty Images). Nel riquadro il suo libro Uccidere un fascista. Sergio Ramelli, una vita spezzata dall’odio pubblicato da Mondadori
Comunicati fotocopia contro la presentazione del saggio di Culicchia. E il ragazzo ucciso? «Strumentalizzazioni».
Passano gli anni ma l’odio sembra non passare mai. Un tempo ragazzi come Sergio Ramelli venivano ammazzati sotto casa a colpi di chiave inglese. Oggi invece la violenza si rivolge contro chi di Sergio osa parlare. È una violenza meno palese, se volete meno brutale. Non uccide però infama, disumanizza, minaccia e punta a intimidire. E gode, proprio come quella antica, di sponde politiche e «presentabili». Lunedì 24 novembre nella Biblioteca Comunale di Susa è programmata la presentazione di un bellissimo libro di Giuseppe Culicchia, scrittore italiano che negli ultimi anni ha intrapreso una strada davvero coraggiosa e suggestiva.
Fiori e un camioncino giocattolo dei pompieri sono stati messi sotto il portone della casa dove una donna ha ucciso il figlio, di nove anni, tagliandogli la gola, a Muggia, in provincia di Trieste (Ansa). Nel riquadro Olena Stasiuk
- Il report alla base della decisione sulle visite: «Difficoltà psicologiche superate brillantemente» da Olena, che ha tagliato la gola al suo Giovanni. Le toghe fanno uscire di cella due stupratori e un assassino per obesità.
- Uno stupratore ai domiciliari, due violentatori scarcerati per inciampi procedurali, il killer liberato perché obeso e tabagista: la cronaca è piena di decisioni incredibili.
Lo speciale contiene due articoli.
Matteo Salvini (Ansa)
- Il ministro dei Trasporti in pressing sulla concessionaria per il contenimento dei pedaggi e i ritardi sulla manutenzione. Tra i progetti contestati spiccano il passante di Bologna, la Gronda e il tunnel a Genova. Nel mirino anche i lavori su A1 (Milano-Napoli), A10 e A16.
- Con il nuovo Codice calato del 6,8% il numero delle vittime: -8,6% nei centri urbani.
Lo speciale contiene due articoli.
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Lega e Fi vogliono l’agevolazione al 12,5% nella legge di Bilancio: una mossa che può portare 2 miliardi. Fdi: imposta di 2 euro sui pacchi extra Ue e bollo da 500 euro per pagamenti consistenti in contanti.
Spunta il taglio della tassa sull’oro. Dal braccialetto della comunione al lingotto acquistato per investimento, il metallo prezioso entra tra la valanga di emendamenti alla legge di Bilancio che il Senato dovrà cominciare a esaminare dalla prossima settimana.
La proposta di Lega e Forza Italia introduce una tassazione agevolata al 12,5% (dal 26% attuale), allineata al prelievo sugli interessi dei titoli di Stato. La misura si rivolge a chi possiede oro per investimento ma non ha la documentazione del prezzo di acquisto e quindi non ha alcun attestato ufficiale che ne certifichi il valore.






