2023-07-04
«Investimenti fuori dal Patto di stabilità»
Giorgia Meloni e Alessandro Spada (Ansa)
Giorgia Meloni da Assolombarda: «La crisi delle materie prime dimostra che in Europa qualcosa evidentemente non ha funzionato. Le riforme Ue in arrivo dovranno privilegiare crescita e flessibilità». Sul Pnrr: «Lo metteremo a terra, costi quel che costi».Davanti alla platea di imprenditori riuniti da Assolombarda Giorgia Meloni rivendica la svolta «sovranista» dell’Europa, in rapporto agli sconvolgimenti geopolitici degli ultimi mesi e attacca chi prova a sminuire l’importanza dell’Italia e della sua manifattura. Affidandosi alla metafora della nave. «Questa nazione si può ancora salvare, può ancora stupire. Può dimostrare al mondo quanto vale. Saremo sempre la nave più bella del mondo. Il nostro scafo può avere qualche danno ma è sempre sicuro, il nostro equipaggio non ha sempre avuto indicazioni chiare ma ha cuore e cervello. Se daremo a questo equipaggio indicazioni chiare non dobbiamo temere nessun tipo di onda, indipendentemente da quanto alta possa essere», ha detto il premier. Che poi ha rivendicato i numeri della ripresa post Covid «che ci consegna una economia in crescita oltre le aspettative, con la stima di una previsione al rialzo a +1,2% nel 2023. Si tratta di una crescita superiore alla media Ue, superiore alle principali economie continentali, 0,7% per la Francia, 0,2 quando va bene per la Germania: stiamo dimostrando una affidabilità maggiore rispetto al resto dell’Eurozona», ha aggiunto. L’orgoglio dei dati, trainati proprio dalle capacità dell’industria, serve a contrastare la narrazione di un Paese impantanato e in declino («È in gioco la credibilità del Paese, non del governo», ha chiosato) ma anche a puntare il dito su chi in Europa cerca di fare sgambetto all’Italia per ragioni meramente politiche mentre dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. «L’Italia vive una inedita fase di stabilità politica e l’Europa sembra progressivamente, seppure lentamente, prendere coscienza di quello che deve essere il suo ruolo», ha precisato la Meloni all’assemblea di Assolombarda. «Ormai si riconosce che qualcosa non ha funzionato. Se prima era la Ceca, la Comunità europea carbone e acciaio, e oggi quando abbiamo avuto i primi shock quello su cui eravamo scoperti era proprio nell’approvvigionamento di materie prime ed energia, vuol dire che qualcosa non ha funzionato», ha sottolineato il premier precisando che «di fronte a questa consapevolezza finalmente si torna a parlare di asset strategici, di autonomia strategica, del ruolo politico che l’Europa deve giocare». Nel suo intervento ha inoltre ricordato che «per avviare la transizione ecologica, non possiamo smantellare la nostra economia e le nostre imprese, la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale devono camminare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica». La transizione, ha detto, «va fatta con l’uomo al centro».La sfida sulla riforma della governance è sugli investimenti. «Se l’Europa fa scelte strategiche come la transizione verde, e la transizione digitale, la Difesa, poi non si possono punire le nazioni che investono sulla transizione con regole che non riconoscono valore aggiunto degli investimenti. Per noi è prioritaria la sfida di scomputare quegli investimenti dal calcolo del rapporto debito-Pil», ha affermato il presidente del Consiglio sottolineando che «siamo impegnati sulla riforma della governance europea con la riforma del Patto di stabilità e crescita che secondo noi dovrebbe privilegiare di più la crescita, senza la quale diventa più difficile garantire la stabilità. Riteniamo necessario assicurare parità di condizioni nel mercato interno e che questo debba prevedere piena flessibilità dei fondi europei esistenti». Quindi, il riferimento al Pnrr che «è diventato un terreno di scontro, invece è una partita in cui dovremmo comportarci come se fossimo un sol uomo. Qui non è in gioco il governo, ma la modernizzazione dell’Italia e la sua credibilità a livello internazionale. C’è chi tifa perché si fallisca come se non fosse interesse di tutto il Paese: io vi assicuro che i fondi li metteremo a terra costi quel che costi. Modificheremo le parti che non vanno bene, privilegeremo i progetti con profilo strategico negli investimenti, contratteremo con la Ue, faremo le norme necessarie a superare le lungaggini e le difficoltà degli enti locali», ha concluso la Meloni sottolineando che «metteremo tutti ai remi e se qualcuno vuole rimanere a guardare vorrà dire che quando avremo terminato avrà imparato una lezione». Anche il mercato del lavoro sta rispondendo bene alle politiche di questi mesi. «Abbiamo cercato di fare la nostra parte, con il taglio del cuneo contributivo, gli incentivi alle assunzioni dei giovani, l’abolizione del reddito di cittadinanza per chi poteva lavorare, abbiamo bisogno del contributo di tutti», ha aggiunto la Meloni. Dal palco del nuovo hub tecnologico del gruppo Camozzi alla periferia Est di Milano, il presidente del Consiglio ha infine annunciato che il governo lavora per varare a breve un Chips act italiano perché la politica dei semiconduttori si inserisce in un piano più ampio. In prima fila ad ascoltarla, oltre al presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, anche quello di Confindustria, Carlo Bonomi. «Mi sono piaciute molto le parole della presidente del Consiglio, una narrazione diversa sull’industria», è stato il suo commento.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.