2023-02-05
Il Cremlino minaccia l’uso dell’atomica. «La Crimea è nostra»
Dmitry Medvedev: «Attaccarla significa colpire la Russia. Pronti a usare armi di qualsiasi tipo». Altre sanzioni dall’Ue entro il 24 febbraio.La parola che spaventa più di tutte, ossia «nucleare», torna sulla bocca dei vertici russi dopo la visita a Kiev della presidente dell’Ue, Ursula von der Leyen. La presidente ha parlato di aiuti militari all’Ucraina e, soprattutto, di sanzioni pesanti nei confronti di Mosca. Un decimo pacchetto di sanzioni da due miliardi, insieme al price cap sui prodotti petroliferi russi «concordato con i nostri partner del G7», come comunicato da von der Leyen, sarà destinato a «erodere le risorse di Vladimir Putin per la guerra». L’entrata in vigore del pacchetto è prevista prima della data simbolica del 24 febbraio, in cui Putin ha avviato il conflitto su larga scala in Ucraina. Il price cap, che prevede una soglia di 100 dollari al barile per i prodotti raffinati di alta qualità, come il diesel, e di 45 per i prodotti di bassa fascia, come la nafta, entra invece in vigore già oggi, aggiungendosi a quello già approvato nel 2022 sul petrolio russo (fissato a 60 dollari al barile). Il vertice Ue-Kiev ha irritato la Russia, specie per l’idea lanciata da Volodymyr Zelensky di voler riprendere tutti i territori, Crimea compresa, grazie alle armi a lungo raggio fornite dall’Occidente. «Secondo la nostra dottrina, la Russia può usare armi nucleari se armi nucleari o di altro tipo di distruzione di massa vengono usate contro la Russia o i suoi alleati, se riceve informazioni verificate sull’avvio di missili balistici per attaccare la Russia o i suoi alleati, in caso di aggressione convenzionale se l’esistenza dello Stato è in pericolo», ha ricordato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, ribadendo a più riprese che «la Crimea è Russia e attaccarla significa attaccare la Russia. La banda ucraina di tossicodipendenti deve capire che tali attacchi saranno affrontati con inevitabili ritorsioni con armi di qualsiasi tipo». «La legge internazionale parla chiaro. L’Ucraina può liberare i suoi territori utilizzando qualsiasi strumento. La Crimea è Ucraina. Pertanto, le minacce di rappresaglia sono solo una conferma dell’intenzione di commettere omicidi di massa e un tentativo di spaventare nello stile tradizionale russo. Ignorate Medvedev», ha ribattuto il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak. «L’Unione europea continua a sostenere sconsideratamente il regime neonazista a Kiev», si è inserita nello scontro la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aggiungendo che «gli obiettivi dell’operazione militare speciale della Federazione russa saranno raggiunti». Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha invece sentito Zelensky per telefono, evidenziando l’importanza di accelerare la consegna degli aiuti militari a Kiev. Il presidente ucraino lo ha ringraziato per l’addestramento all’uso dei tank forniti dall’Occidente. «Se arrivano i tank, brucerà tutta l’Ucraina», ha rincarato la dose Medvedev. Sempre sul fronte degli aiuti promessi, l'Ucraina potrebbe ricevere fino a 160 carri armati Leopard 1 dalle scorte industriali tedesche. Lo riporta Handelsblatt citando gli ambienti industriali tedeschi. «Le società Rheinmetall e FFG», scrive il quotidiano, «potrebbero riparare gran parte dei loro veicoli esistenti e renderli disponibili per l'esportazione in Ucraina, dopo che ieri il governo federale ha autorizzato i produttori a inviare carri armati Leopard 1 a Kiev». Il Leopard 1 è il precursore del più moderno Leopard 2, di cui l'Ucraina riceverà 14 unità dalla Germania. Sul campo, le forze russe continuano le operazioni offensive nelle direzioni Lyman, Bakhmut, Avdiiv e Novopavliv, in Donbass. «Il nemico ha lanciato 20 attacchi aerei e 3 attacchi missilistici, in particolare sulle infrastrutture civili delle regioni di Kharkiv e Mykolaiv. Ci sono vittime tra la popolazione civile. Permane la minaccia di attacchi aerei e missilistici russi su tutto il territorio dell’Ucraina», fa sapere lo Stato maggiore dell’esercito dell’Ucraina. A Mariupol, nell’ultima settimana, sono arrivati tra i 10.000 e i 15.000 militari russi, portando a 30.000 il numero totale dei soldati della Federazione nella città sudorientale. Mezzo milione di persone sono, invece, senza elettricità per l’incendio in una sottostazione elettrica ad Odessa. Dopo uno scambio di prigionieri, sono tornati a casa 116 ucraini. Tra loro, ci sono appartenenti alle truppe che hanno combattuto a Mariupol durante l’assedio di Mosca, guerriglieri della regione di Kherson e cecchini catturati a Bakhmut. La Difesa russa ha annunciato che sono 63 i soldati russi tornati dall’Ucraina in seguito allo scambio. Nell’ambito della lotta alla corruzione, le autorità ucraine hanno arrestato il vice capo del dipartimento per l’Immigrazione della polizia nazionale ucraina per aver organizzato un giro di prostituzione in tutta Kiev.Il ministro della Giustizia degli Stati Uniti, Merrick Garland, ha autorizzato il trasferimento all’Ucraina di soldi sequestrati all’oligarca russo Konstantin Malofeyev. Lo hanno riferito i media americani, precisando che l’iniziativa è stata annunciata da Garland al procuratore generale ucraino Andriy Kostin durante un incontro a Washington. Il denaro andrà al dipartimento di Stato «per sostenere il popolo ucraino» ha aggiunto. Kostin ha accolto con favore l’iniziativa, che frutterà 5,4 milioni di dollari di beni confiscati da destinare alla «ricostruzione dell’Ucraina».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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