2022-11-21
«Nessun dialogo con i medici non vaccinati»
Roberto Speranza (Getty Images)
Sid Berrone, dell’università di Torino, è tra i dottori che hanno ricevuto il minaccioso questionario dell’ordine professionale: «Ho gravi problemi di salute, ho scritto più volte documentando il mio stato ma non ho mai avuto risposta. E ora la schedatura».«Non avrei mai pensato di subire una umiliazione simile. Lo stato di malessere che ho provato è indescrivibile, dopo 40 anni di carriera senza mai un problema. Mi sono sentito schiaffeggiato». Le parole sono quelle di Sid Berrone, professore emerito di chirurgia maxillo facciale all’università di Torino. Professionista stimatissimo, con un cursus honorum di grande rilievo, è stato sospeso perché non si è vaccinato (reintegrato solo dopo la guarigione). E nei giorni scorsi ha ricevuto dall’Ordine dei medici di Torino la famigerata Pec di cui abbiamo raccontato ieri.Breve riepilogo. L’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Torino (Omceo) ha inviato a numerosi iscritti una Pec con alcune comunicazioni e quattro domande. Un documento inquietante in cui si legge: «L’Ordine scrivente sta avviando un procedimento istruttorio nei confronti dei sanitari iscritti agli albi professionali che erano risultati inottemperanti all’obbligo vaccinale […] considerati i riflessi deontologici che tale determinazione assume sul rispetto delle regole deontologiche».L’Ordine invita ogni medico sospeso a «fornirci le sue deduzioni sulla (in allora) accertata inosservanza dell’obbligo vaccinale, avuti presenti i principi deontologici sopra richiamati. In particolare», scrive l’Omceo, «gradiremmo conoscere le motivazioni del suo rifiuto alla vaccinazione, la sua posizione rispetto alle pratiche vaccinali tanto obbligatorie, quanto facoltative, le modalità con cui ha garantito la sicurezza e la prevenzione del contagio nel suo studio, le modalità di aggiornamento del Dvr (documento valutazione rischio)».Il professor Berrone è appunto tra coloro che hanno ricevuto la minacciosa letterina con questionario annesso. «Pensavo che l’Ordine, una volta preso atto della nuova situazione e dei provvedimenti del governo», spiega, «avrebbe lasciato perdere. E invece no. Ma dovevo aspettarmelo: ci sono dei precedenti che testimoniano la volontà di non ragionare. Il mio caso, del resto, lo dimostra. Io ho problemi di salute, una Tac coronarica ha mostrato diverse occlusioni, e alla luce del rischio trombosi non sono indicato per la somministrazione del vaccino. Ho inviato nel corso dei mesi diverse Pec all’Ordine, fornendo tutta la documentazione sul mio stato, e non ho mai ricevuto risposta. Per altro, ho fatto anche il Covid: forse addirittura due volte, perché una volta non me ne sono accorto ma poi ho fatto il test per gli anticorpi. Dunque sono un guarito».Nonostante questo, a Berrone la sospensione non l’ha levata nessuno. E ora al danno si aggiunge la clamorosa beffa: quel questionario che ha tutta l’aria di una schedatura. «Non ho mai visto in decenni una situazione così deteriorata e malamente gestita», sospira il professore al telefono. «Da parte dell’Ordine c’è un atteggiamento spavaldo e punitivo».Ieri Gianluigi D’Agostino, presidente della Commissione albo odontoiatri dell’Omceo, ha dichiarato al nostro giornale che la mail inviata ai presunti no vax non è un tentativo di profilazione: «Si tratta semplicemente di una iniziativa a fini conoscitivi», ha ribadito. «Vogliamo aprire un dialogo con i medici che non si sono vaccinati, capire le loro motivazioni. Per il 29 novembre abbiamo organizzato un primo incontro con tutti gli iscritti proprio per discutere dell’obbligo. Io credo che ci siano violazioni sul piano deontologico da parte di chi non si è vaccinato, ma come Ordine abbiamo deciso a prescindere di non avviare procedure in questo senso».Credergli però non è semplicissimo per chi ha avuto prima la sospensione e ora la mail vagamente inquisitoria. «Se avessero voluto un confronto sul piano scientifico avrebbero potuto ottenerlo nei mesi scorsi senza alcun problema», dice Sid Berrone. «Tanti di noi lo hanno cercato. Ma l’Ordine ha sempre rifiutato il dialogo, non ha mai risposto a chi inviava lettere e faceva richieste, anche quando si trattava di professori ordinari molto stimati. E adesso vengono a parlarci di dialogo? Secondo lei il dialogo si può fare quando arriva un documento che inizia parlando di un procedimento istruttorio e richiede una risposta entro 30 giorni?».Secondo il professor Berrone non c’è per niente da stare tranquilli. «Questa cosa è pericolosissima», dice. «Anzi, questa è una vera e propria aggressione. All’Ordine vogliono sembrare dolci, ma non lo sono affatto. Ci chiedono addirittura, in quel questionario, di scrivere nostre osservazioni e deduzioni. Ma quali osservazioni dovremmo fare? Io osservo che l’Ordine e la classe medica non sono mai caduti così in basso. E la ciliegina, in questa brutta situazione, è la vicenda convegno sul Covid che era in programma giorni fa al Politecnico di Torino. L’istituzione ha tolto il patrocinio, segno che ormai tanti colleghi sono stati spaventati al punto di temere ritorsioni anche solo per un convegno. Glielo ripeto: una umiliazione così non l’ho mai provata».