2025-09-14
Nel caso delle cene di Ricci spunta l’uomo della comunicazione di Elly
Gli inquirenti puntano il faro sugli eventi conviviali del candidato dem alla Regione Marche durante il tour per il libro. I contratti, a spese del Comune di Pesaro, alla società che lavora per il Pd nazionale.Le indagini sulla cena elettorale da 1.500 invitati, organizzata il 12 aprile 2024, da Matteo Ricci alla vigilia della sua discesa in campo per le Europee, procedono sotto traccia, ma inesorabili. Gli investigatori non stanno lasciando nulla di intentato per capire come mai due testimoni, gli stessi che avevano organizzato il catering da circa 16.000 euro (ma il preventivo iniziale superava i 20.000), abbiano raccontato, prima alla Verità e poi agli inquirenti, una storia abbastanza inquietante. E cioè che l’entourage di Ricci gli avrebbe proposto il pagamento in nero per aumentare il guadagno (e abbassare il prezzo) oltre che una specie di cambio merce con altri catering da effettuare per la fondazione Pescheria, controllata al 100 per cento dal Comune di Pesaro, di cui Ricci era sindaco. Con la promessa dei nuovi banchetti i supporter del primo cittadino avrebbero portato a casa uno sconto di 5.000 euro, che la società avrebbe recuperato come sopra. Le indagini starebbero trovando conferme al racconto e si sarebbero indirizzate anche su altre cene, quelle a casa di diverse famiglie italiane da Ricci durante il suo tour «Pane e politica». Chi indaga vuol capire se anche in questi eventi privati sia stato usato denaro pubblico. L’ex braccio destro di Ricci, Massimiliano Santini, accusato, come il suo vecchio mentore, di corruzione, qualche dichiarazione su quelle tavolate l’ha fatta, ma ha anche detto di non sapere con certezza chi avesse effettuato tutti i pagamenti, per esempio per le trasferte di Ricci & c. e per le spese di cortesia, come vini e dolci. Ma la fondazione Pescheria, con i suoi contributi pubblici, non avrebbe solo finanziato indirettamente le cene elettorali. Come risulta dagli approfondimenti di una consigliera comunale di Pesaro, Giulia Marchionni, ha anche ingaggiato un’agenzia di comunicazione molto (troppo?) vicina al Pd. È la stessa che, quando Ricci era primo cittadino, stando a quanto compare sul Mepa (la piattaforma d’acquisto della pubblica amministrazione), avrebbe incassato oltre 36.000 euro per la comunicazione di Pesaro Capitale della Cultura: la Lievito consulting. Non un fornitore qualunque. È guidata da Francesco Nicodemo, napoletano, una laurea in lettere classiche, ex spin doctor di Matteo Renzi, già responsabile della comunicazione del Partito democratico e membro della segreteria nazionale, oltre che consulente dei gruppi parlamentari dem alla Camera e al Senato sotto la segreteria di Elly Schlein. Già mesi prima degli affidamenti pesaresi, Nicodemo sul suo profilo Facebook condivideva le dirette delle cene Pane e politica di Ricci: post del 20 ottobre, 3, 16 e 23 novembre e 5 dicembre 2022, con commenti e rilanci che contribuivano a promuovere il progetto del politico marchigiano. In uno dei post compare Santini, che era anche l’autore delle riprese. Mentre in un altro si annunciava il collegamento online con Pierfrancesco Majorino. Una vicinanza che ora appare come il preludio di un rapporto politico e di fiducia ben più strutturato. Il 3 maggio 2023, infatti, la fondazione Pescheria, quale soggetto attuatore di Pesaro 2024, ha affidato a Lievito un primo incarico da 16.000 euro per la comunicazione. Si tratta di un incarico che precede di otto mesi l’inaugurazione di Pesaro Capitale della Cultura, che si è tenuta il 20 gennaio 2024 alla Vitrifrigo Arena. Alla cerimonia erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e lo stesso Ricci, padrone di casa. A condurre la serata fu Paolo Bonolis. Ma la cerimonia fu segnata anche da qualche inciampo: il presentatore romano introdusse con un generico «signora» la direttrice dell’Orchestra Olimpia Francesca Perrotta, dimenticandone il titolo professionale, e poco dopo fece una battuta sull’aspetto fisico di una delle musiciste che scatenò non poche critiche sui social. Pane per i denti della Lievito consulting. Che, nel 2024, ha ottenuto il pagamento di due fatture: una il 25 marzo e una l’1 luglio, entrambe da 10.675 euro Iva inclusa, relative al contratto per il servizio di ufficio stampa nazionale della Capitale della Cultura. Dal contratto si evince che la società si è impegnata a proseguire il servizio per tutto il 2024, per un costo complessivo di 36.000 euro, soggetto a ribasso e frazionabile in più periodi. Il capitolato entra nei dettagli: Lievito consulting deve garantire il coordinamento della comunicazione di Pesaro 2024, gestire piano editoriale, seguire i social e lavorare in raccordo con la Pescheria e il Comune. Le fatture sono state liquidate con split payment, che garantisce la tracciabilità dei flussi. Ma il problema non è la regolarità formale. C’è una questione politica. Perché la stessa società che con soldi pubblici ha raccontato Pesaro come Capitale della Cultura ha poi curato la campagna elettorale per le Europee e, oggi, quella di candidato governatore del centrosinistra dello stesso Ricci. E solo poco prima Nicodemo era diventato fornitore di fiducia del Pd della Schlein. Tra settembre e dicembre 2023 la sua società ha ricevuto dai gruppi quattro bonifici da 6.100 euro l’uno. Mentre per le Europee ha potuto contare sui servigi della Lievito anche Lucia Annunziata. Il nodo dell’opportunità politica lo ha sollevato la Marchionni. Un anno fa ha presentato una richiesta di accesso agli atti per ottenere l’elenco dettagliato delle attività pagate. Ma ha dovuto ingaggiare una battaglia per la trasparenza. «Abbiamo chiesto tutti i contratti e tutte le fatture al 31 agosto 2024, ma ci è stato risposto che la nostra era una richiesta massiva e hanno mandato gli atti a un ente terzo presso la presidenza del Consiglio per chiedere una valutazione. È passato quasi un anno, niente risposta e niente documenti». Ma la consigliera non si è arresa. Forte dell’indicazione sul Mepa ha avanzato una richiesta mirata. Ed è saltato fuori che il pagamento di una delle due fatture, in particolare quella dell’1 marzo, «è avvenuto quando Nicodemo stava facendo da consulente a Ricci per la comunicazione delle Europee». La questione è resa ancora più sensibile dal fatto che la Pescheria non è un soggetto privato indipendente: è una fondazione di cui il Comune è fondatore e socio unico. Peraltro, quando è stata trasformata nel salvadanaio comunale in cui sarebbero confluiti tutti i fondi per la Capitale della Cultura, le opposizioni avevano chiesto di poter indicare i nominativi del Cda. Ma si preferì affidare la scelta al sindaco. E con una convenzione, la Pescheria, ha ottenuto la titolarità della gestione economico-finanziaria di Pesaro Capitale della Cultura. L’affidamento alla Lievito, come molti altri, non è arrivato tramite una gara: «Visto il preventivo presentato dalla società», si legge nell’atto del 3 maggio 2023, «si procede all’affidamento diretto, al fine di garantire la tempestiva attuazione del piano di comunicazione per Pesaro 2024». La determina precisa che l’agenzia è stata scelta «in quanto in possesso delle competenze specialistiche necessarie». La rassegna stampa della Notte delle lucciole, preparata da Lievito, è un caso di scuola: tre serate, 20.000 spettatori, più di cento uscite sui media nazionali (dove indica come «maggiori testate» Wired, Corriere della Sera e La7) e locali, storytelling perfetto. Ma anche qui resta da capire quante di quelle azioni di comunicazione abbiano avuto un effetto indiretto di promozione personale del sindaco uscente e oggi candidato governatore.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)