Mariupol è allo stremo e i russi vogliono allestire la parata del 9 maggio
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La pressione sulla città è insostenibile. I resistenti dell’acciaieria: «Portateci in salvo in un Paese terzo». Nella parte occupata si pianifica la sfilata «per la vittoria».
Rimpallo di responsabilità dopo la strage al concerto. Per i servizi segreti di Vladimir Putin gli attentatori avevano «contatti rilevanti con Kiev». I partigiani russi antigovernativi: «Operazione interna». In un video falsificato al computer la «confessione» di un dirigente ucraino.
Messaggi di cordoglio dai leader di mezzo mondo. Persino i talebani si indignano.
Il leader russo paragona gli attentatori ai nazisti. Non cita mai l’Isis, ma afferma che «gli arrestati stavano cercando di fuggire in Ucraina». Poi la mano tesa alla comunità islamica: «Nessuno spezzerà la nostra unità».