2023-12-06
Morti da criminali, risarciti come vittime
La Scientifica fuori dalla gioielleria di Mario Roggero il 28 aprile 2021 (Ansa)
Non bastava la dura condanna per il gioielliere Roggero che ha ucciso due rapinatori e ferito un terzo: agli eredi dei delinquenti andrà quasi mezzo milione di provvisionale. E potranno chiedere altri soldi in sede civile. Un’ingiustizia: sono forse caduti sul lavoro?Cos’erano i rapinatori di Grinzane Cavour? Morti sul lavoro? Banditi con la partita Iva? Capimastri del crimine? Perché alle loro famiglie spetta pure il risarcimento? Non bastava condannare a 17 anni di galera - in galera, con quella sentenza, ci dovrà andare per forza - il gioielliere Mario Roggero, che li ha freddati? È un principio che doveva tutelare lo Stato: in questo nostro Paese civile, non ci si fa giustizia da soli. Ci si può difendere, ma non si possono inseguire gli assalitori in fuga per crivellarli di colpi. E allora? Non era sufficiente comminare una pena esemplare al colpevole? Persino più severa di quella chiesta dal pubblico ministero? Persino maggiore di quella che si beccò Alberto Stasi, l’uomo che uccise la fidanzata Chiara Poggi a Garlasco?La Corte d’Assise di Asti ha ritenuto che no, la legnata all’omicida, passato da cittadino incensurato a spietato vendicatore, meritasse altresì una sanzione pecuniaria: 480.000 euro. Così suddivisi: alla vedova e ai due figli di una delle vittime, Giuseppe Mazzarino, che all’epoca della tragedia aveva precedenti per reati contro il patrimonio, ne andranno 180.000; a sua madre e ai quattro fratelli, 115.000. Ai parenti di Andrea Spinelli, 45 anni, altro pregiudicato, spetterà una provvisionale di 175.000 euro. Anche Alessandro Modica, il fuorilegge che fu ferito dalla 38 special del gioielliere ed è ora, per l’ennesima volta nella sua vita, in cella, saranno assegnati 10.000 euro. Unica buona notizia: i magistrati hanno dato atto a Roggero di aver già corrisposto, ai congiunti dei deceduti, 300.000 euro a titolo risarcitorio. Il versamento dovrà essere immediatamente eseguito, senza aspettare l’esito dell’Appello. E questa somma insanguinata - è il caso di dirlo - potrebbe essere soltanto un acconto: le parti offese, le quali, in totale, pretendevano 2 milioni e 885.000 euro, hanno il diritto di rivolgersi al tribunale civile, per quantificare definitivamente i danni. Il bottino, alla fine, rischia di essere più di quanto i delinquenti avrebbero sottratto, se la rapina fosse andata come speravano. Dinanzi a tutto ciò, Carla Montarolo, l’avvocato dei malviventi, giubila: «Giustizia è stata fatta». Benché, alla sbarra, ci fosse «un esponente della società civile». Ha ragione: a incassare i quattrini, al contrario, saranno le famiglie degli esponenti della società incivile. Esisteva un motto: il crimine non paga. Sicuro: da noi, a pagare, sono i derubati, gli aggrediti, i minacciati. Sarà il caso che ce lo ricordiamo: quel commerciante del Cuneese non è un efferato assassino. Non è nemmeno un vigilante. Con buona pace di Gianrico Carofiglio, non è il Charles Bronson del Giustiziere della notte: non è un tizio che se ne va a spasso con la pistola in tasca, finché incrocia un mascalzone da punire. Ha sbagliato, ovvio. La legge italiana è cristallina: ci sono le attenuanti (gli hanno riconosciuto quelle generiche), c’è lo stato di «grave turbamento», però la reazione deve essere proporzionata all’offesa e il pericolo, per sé o i propri cari, deve essere «attuale». Incombente. Se il malintenzionato se la dà a gambe, non gli si può correre dietro e aprire il fuoco. Tuttavia, a suo modo, Roggero è un malcapitato. In primis, per demerito dello Stato, che lo vuole in gattabuia e, nondimeno, era stato incapace di mettere al loro posto - dietro le sbarre - le tre mele marce che il 21 dicembre 2021 si introdussero nel suo negozio, brandendo una pistola giocattolo senza tappo rosso, provocandolo con il conto alla rovescia, intimidendo sua moglie e sua figlia. D’accordo, condanniamo Roggero. Però, almeno, non premiamo chi delinque. Chi erano i rapinatori di Grinzane Cavour? Morti sul lavoro? Lo sapete che assegno viene concesso ai parenti di chi davvero lascia le penne in cantiere o in fabbrica? Massimo 14.500 euro. Prima del decreto del governo Meloni, erano un po’ di più: 22.400. Per arrivare alla cifra scucita da moglie e figli di Mazzarino, un operaio dovrebbe crepare dodici volte. Eccolo, il messaggio che passa: cari lavoratori onesti, faticate a mettere insieme pranzo e cena? Anziché spaccarvi la schiena, assaltate un portavalori. Se vi va bene, terrete la refurtiva; se vi va male, lascerete una bella eredità. Il problema è la legge? Può darsi. La norma, in effetti, prevede che le toghe conservino amplissimi margini di discrezionalità nel valutare, caso per caso, le circostanze specifiche. Con ogni probabilità, nessuna riforma coprirebbe episodi tipo quello capitato a Roggero, che difatti si aspettava la condanna, sebbene meno feroce. Un’ipotesi per ridurre l’arbitrio del giudice sarebbe imporre il dettame che vale in molte giurisdizioni Usa: la regola dello stand your ground («tenere la posizione»), altresì nota come no duty to retreat («nessun dovere di ritirarsi»), secondo la quale uccidere per difesa è sempre legittimo, se chi lo fa ha titolo per occupare il luogo in cui si consuma lo scontro. Per giungere a tanto servirebbero un enorme investimento politico e diversi anni di battaglie in Parlamento. Senza contare gli eventuali dubbi di costituzionalità. Intanto, i magistrati possono offrire un piccolo contributo: non trattare da sinistrati quelli che si beccano qualche pallottola perché, in scienza e coscienza, hanno scelto di campare di ruberie. D’altro canto, le sentenze, loro, le pronunciano ai sensi di legge, ma nel nome del popolo italiano. E questo popolo, ai rapinatori di Grinzane Cavour, glielo avrebbe dato mezzo milione?
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