
Ancora una volta rischio alluvioni ed esondazioni hanno mantenuto l’allerta rossa in Emilia-Romagna, colpita da forti piogge negli ultimi giorni. Ieri, nuovi rovesci e violenti temporali con forti grandinate, soprattutto a San Giovanni in Persiceto, avevano fatto temere il peggio. Allerta meteo pure il Toscana, con fiumi e corsi d’acqua sempre monitorati.
Da oggi migliorano le condizioni metereologiche in entrambe le regioni, ma assieme al fango e alle abitazioni allagate rimangono le polemiche per la messa in sicurezza del territorio nell’emergenza maltempo. In Romagna, dove le evacuazioni hanno interessato circa 6.500 persone soprattutto a Ravenna e Bagnocavallo, la piena del fiume Lamone è passata senza provocare i temuti danni e il livello di fiumi, torrenti è in continuo calo.
«Gli interventi fatti negli ultimi due anni dalla Regione Emilia-Romagna sono stati molto importanti, anche se ovviamente non sono ancora sufficienti», ha ammesso il presidente della Regione, Michele de Pascale. «Ad esempio, il Lamone è stato molto colpito, ma se avesse piovuto ancora di più, o se fosse stato maggiormente coinvolto il Marzeno, difficilmente saremmo riusciti a contenere le acque nell’area di pianura». Si prosegue nell’emergenza alluvioni e disastri.
Comunque, ci sono stati allagamenti a Faenza, e a Riolo Terme diverse famiglie sono isolate a causa di una frana. Ieri era stato riaperto sulla statale Adriatica il ponte di Mezzano sopra il fiume Lamone, bloccato dall’accumulo di rami e tronchi d’albero. Già a settembre 2024 una diga di legname a ridosso del ponte ferroviario della linea Ravenna-Castel Bolognese a Boncellino (Bagnacavallo) aveva contribuito a far tracimare il Lamone.
Nel Bolognese, a San Benedetto Val di Sambro si è riattivata la grande frana in località Cà di Sotto. Lo scorso ottobre si era rimessa in movimento, dopo circa 30 anni di quiescenza, sempre in seguito alle abbondanti precipitazioni e due giorni fa ha provocato allagamenti nelle abitazioni vicine al fronte della frana. Nulla di nuovo sulla pericolosità della frana, eppure nulla si è ancora fatto per risolvere il problema.
A Bologna, dove il sindaco Matteo Lepore stima che ci siano stati danni per 5 milioni di euro, sono 31 le strade provinciali con problemi di percorribilità. La conta è sempre quella di famiglie isolate per strade interrotte, come è accaduto al confine tra Imola e Casalfiumanese; o senza l’unico ponte che permetteva collegamenti, come accade ai cittadini di Campotto, in provincia di Ferrara, che da agosto ne aspettano i lavori di ricostruzione.
Oggi è allerta arancione solo per la pianura modenese, nelle province di Reggio Emilia e Modena e nella pianura bolognese nelle province di Bologna, Ferrara e Ravenna dove è previsto il passaggio delle piene del Secchia, del Reno e dei suoi affluenti di destra «con livelli prossimi o superiori alla soglia 2». Sotto pressione sono soprattutto gli argini del bacino del Reno. Nel resto del territorio è invece allerta idraulica gialla.
Erano nove, in tutta la provincia di Firenze, i Comuni che avevano frazioni isolate con 1.471 persone in difficoltà. A Firenze, ieri l’Arno era tornato sotto il primo livello di guardia ed era diminuita la portata dell’acqua. L’allerta era così scesa ad arancione in Mugello e nelle aree più vicine a Firenze (oggi il codice passa a giallo). Giardini, parchi, cimiteri, restano inaccessibili in città fino a domani notte, per verificare che alberi e piante non siano pericolanti.
Sempre fino alla mezzanotte di sabato era invece proseguita rossa l’allerta per rischio idraulico del reticolo principale relativo al bacino inferiore dell’Arno e a quello di Bisenzio e Ombrone pistoiese. Dalle 14 di oggi diventa codice arancione. Allarme rosso fino a ieri sera anche a Pisa.
Nei dintorni del capoluogo, Grassina e Ponte a Ema, si contano i danni per l’esondazione di corsi d’acqua minori. A Sesto Fiorentino, per la rottura dell’argine destro del torrente Rimaggio sono stati allagati negozi e abitazioni. A Empoli era straripato l’Orme; a Vicchio la Sieve che ha portato acqua e fango nelle fabbriche. Un uomo è stato salvato in mezzo al fiume. Strade allagate, persone isolate e fino a martedì non si potrà viaggiare sulla linea ferroviaria Mugello -Faenza perché le precipitazioni hanno provocato danni ai binari e agli impianti tecnologici. Per la tratta Firenze Castello - Empoli, lungo il fiume Arno, che è stata interrotta, bisognerà aspettare almeno fino al 24 marzo. A Marradi, ai piedi dell’Appennino tosco-romagnolo, «il Comune è tagliato fuori dal resto della Toscana: al momento abbiamo circa 120 persone isolate e 29 persone evacuate», segnalava il sindaco Tommaso Triberti, invitando la popolazione ad evitare spostamenti peraltro impossibili visto che la maggior parte delle strade rimanevano chiuse.
I vigili del fuoco di Arezzo hanno soccorso con un gommone a Fauglia, in provincia di Pisa, due famiglie rimaste bloccate in casa a causa dell’innalzamento dell’acqua. Le persone portate in salvo erano sette, tra le quali due anziani e un neonato. Si cerca comunque di tornare alla normalità, riaprendo cinema, musei e strutture ricreative al chiuso. La partita Fiorentina-Juventus in programma questa sera allo stadio Franchi di Firenze e che sembrava annullata, si giocherà regolarmente.





