2021-05-23
«Si torna a vivere». Ed è subito tragedia
Strage sul Mottarone, crolla l'impianto rifatto nel 2016: 14 morti tra cui un bambinoSembra impossibile. Sembra una drammatica beffa. Uno scherzo osceno del destino. Mesi e mesi chiusi in casa e poi appena si torna a respirare, ecco la tragedia che ti spezza di nuovo il fiato: cade la funivia del Mottarone, le lamiere accartocciate a terra, la domenica di vacanza che si trasforma in un dolore mostruoso. Quatttordici persone morte, un bimbo che lotta per la vita in gravissime condizioni. Dicono che si siano spezzatele funi. Di sicuro, insieme, si è spezzato il filo della speranza.Sembra impossibile: in questi giorni siamo tutti così vogliosi di tornare ad afferrare la vita e ci tocca tornare a parlare di morte. Non riusciamo a liberarci da questo incubo. Da un anno e mezzo le nostre giornate sono scandite dai bollettini dei decessi e dai professionisti del terrore, i nostri occhi e il nostro cuore non riescono più a sopportare i cumuli di lutti e di bare. Finalmente, nelle ultime ore, abbiamo intravisto un filo di luce. Dai, forza, che si torna a vivere. Dai, forza, che si torna a sperare. Dai, forza che si torna a fare le gite come una volta, sulla cima della montagna, con lo spettacolo dei laghi e di quest'Italia che sa essere così bella. E invece. La funivia che sale da Stresa al Mottarone era stata completamente rifatta nel 2016. Ci saranno le inchieste, s'indagherà sulle cause. Ci saranno perizie e contro perizie, accuse e difese, testimoni e avvocati. Ma oggi ci sono solo tredici morti che non ci dovevano essere. E due bambini gravissimi. Ci sono bare e ospedali che prendono il posto della voglia di vivere in questa domenica di sole. Che poi era la domenica di Pentecoste. Vieni Santo Spirito perché oggi più che mai abbiamo bisogno del tuo sostegno per non smarrirci. Sia chiaro: non è il primo incidente grave di questo genere. E temiamo, purtroppo, che non sarà l'ultimo. E ogni volta si fronte a aerei caduti o treni deragliati si rimane sconcertati a interrogarsi sul senso del proprio destino. Chiunque di noi poteva essere lassù. Ci domandiamo perché la funivia sia caduta proprio in quella corsa. Perché non prima. Perché non dopo. I quesiti di sempre. Quello che però rende questo dramma insopportabile è proprio il momento in cui arriva. Il carico di dolore che si aggiunge al dolore sopportato. Tredici persone che muoiono mentre salgono sul Mottarone in una domenica di sole sono sempre difficili da accettare. Ancora di più difficile, però, se a diventare tragedia è una gita che celebrava il ritorno alla vita dopo troppa tragedia.
Crollano le forniture di rame, mercato in deficit. Trump annuncia: l’India non comprerà più petrolio russo. Bruxelles mette i dazi sull’acciaio, Bruegel frena. Cina e India litigano per l’acqua del Tibet.
Elly Schlein (Imagoeconomica)