2022-08-18
Magistrati, tasse e assistenzialismo. Fdi, Lega e Fi attaccano i totem rossi
Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini (Ansa)
La campagna elettorale entra nel vivo: Silvio Berlusconi propone l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione e si scontra con l’Anm. Giorgia Meloni contro il reddito di cittadinanza, mentre il Carroccio rilancia la flat tax.Meno male che c’è il centrodestra altrimenti la campagna elettorale di Enrico Letta & compagni sarebbe davvero priva di contenuti. Anche la giornata di ieri infatti è stata caratterizzata dalle polemiche e dagli attacchi riservati agli esponenti del centrodestra dai candidati dell’altro schieramento che stentano ad illustrare le loro proposte. Con la sua «pillola elettorale», Silvio Berlusconi ha scatenato un discreto putiferio. Il presidente di Forza Italia ha promesso che «le sentenze di 1° e 2° grado non saranno appellabili. Basta processi all’infinito. In Italia, ogni anno migliaia di persone vengono arrestate e processate pur essendo innocenti. Il processo è già una pena, che colpisce l’imputato, ma anche la sua famiglia, i suoi amici, il suo lavoro. Per questo non devono trascinarsi all’infinito. Quando governeremo noi, le sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado, non saranno appellabili. Un cittadino - una volta riconosciuto innocente - ha diritto di non essere perseguitato per sempre». Immediata la risposta del presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia: «La questione era stata affrontata dal legislatore nel 2006 con la legge Pecorella e la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima questa legge. Ci sono principi costituzionali che devono essere rispettati. Il tema può essere discusso ma non rappresentato nei termini che ho letto, ossia che migliaia di persone siano ingiustamente sotto processo». Berlusconi inoltre, ribadendo che dare la colpa a Forza Italia della caduta del governo Draghi «è la prima menzogna di questa campagna elettorale», ha ufficializzato la candidatura al Senato nel collegio uninominale della «sua» Monza, città dove ha portato la squadra di calcio a conquistare la serie A. Candidato famoso per Fratelli d’Italia, invece, che «correrà» per il Senato è Emerson Fittipaldi, campione del mondo di Formula 1. Intanto la leader Giorgia Meloni, che aprirà la sua campagna elettorale martedì prossimo ad Ancona, ieri in un video su Facebook è tornata ad attaccare il reddito di cittadinanza: «È stato un fallimento totale, nonostante abbia avuto per lo Stato un costo esorbitante pari a circa 9 miliardi di euro l’anno. Stendendo un velo pietoso sulle migliaia e migliaia di truffe che ha generato, favorendo anche criminali, mafiosi e spacciatori. Ha fallito come strumento di lotta alla povertà che doveva essere abolita e invece ha raggiunto i massimi storici e ha fallito come misura di politica attiva del lavoro, visto che pochissimi dei percettori del reddito di cittadinanza sono stati alla fine assunti e hanno trovato un lavoro dignitoso». Botta e risposta invece tra la Lega e il virologo Andrea Crisanti, candidato del Pd che ieri ha lanciato il suo affondo contro Matteo Salvini dando numeri senza alcuna prova: «Salvini dovrebbe pensare a tutti gli errori di valutazione che ha commesso, sia in politica estera che sulla sanità pubblica. Se fossimo stati nelle sue mani ora ci sarebbero 300.000 vittime di Covid al posto di 140.000 e oggi saremmo allineati con Putin. Salvini critica me, ha altre cose a cui pensare». «Nessuna lezione di morale da Crisanti che, mentre le Regioni a guida Lega erano in prima linea a combattere una battaglia inaspettata e senza precedenti contro un virus allora sconosciuto, era impegnato nel suo show televisivo con finalità adesso note a tutti» ha replicato con una nota Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato. Non è mancato il supporto alias attacco, via twitter, del segretario Enrico Letta al «suo» candidato: «La gragnuola di reazioni alla candidatura Crisanti chiarisce che a destra prevale la cultura no vax. Ha ragione Crisanti, se avessero governato Salvini e Meloni nel 2020 quante migliaia di decessi in più avremmo avuto?». Lega in campo ieri anche per difendere i temi economici. Claudio Borghi ha rassicurato gli italiani sui conti: «Come un orologio rotto, non appena la sinistra intravede che gli italiani gli stanno mostrando la porta ricomincia la litania della “destra che sfascia i conti”: nell’unico anno senza il Pd al governo (legge di bilancio 2019) il deficit fu dell’1,6% mentre negli anni successivi con il Pd al tesoro il deficit fu del 10% nel 2020 e del 7% nel 2021», mentre il senatore Armando Siri ha spiegato ancora che «l’obiettivo della Lega è semplificare e ridurre la tassazione, e la flat tax va in questa direzione. Dopo le ennesime affermazioni strampalate della sinistra da salotto, dico basta fake news».E mentre in Rai ci si prepara ai confronti televisivi tra i leader dei diversi schieramenti, il 7 e il 15 settembre, ieri è scoppiata la polemica per una foto pubblicata da Dagospia che immortala il direttore di Rainews24, Paolo Petrecca, abbracciato a Matteo Salvini al termine di un comizio in Calabria. «È l’ennesimo, grave, episodio che conferma la mancanza del rispetto dei valori di autonomia e indipendenza del servizio pubblico doverosi per un dirigente Rai». Il comitato di redazione di Rainews24 e l’Usigrai, sempre molto attenti ma in una sola direzione, hanno così commentato lo scatto senza contare che ieri pomeriggio il celebre talk show de La Versiliana ha ospitato lo stesso Salvini intervistato dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano.
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