2024-08-03
Macroniadi gender? Colpa di Putin e della fasciosfera
La surreale ricostruzione di «Repubblica» smentita dai fatti: a sollevare il caso è stato «The Guardian», giornale progressista. E tutto il mondo si è indignato. Tranne loro, forse impegnati a coprire veri complotti.I cronisti d’assalto di Repubblica nell’edizione di ieri del quotidiano di casa Agnelli hanno scoperchiato i segreti dell’operazione «Matrioska», diabolico piano orchestrato dalla Russia con la collaborazione dell’«internazionale nera» per screditare i Giochi olimpici di Emmanuel Macron. La vicenda è quella che riguarda Imane Khelif, pugile di aspetto e forza maschili che giovedì ha battuto l’italiana Angela Carini, suscitando le proteste di molte donne e i commenti di vari esponenti politici, tra cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini. E proprio a quest’ultimo è addossata la colpa di aver messo in movimento la gigantesca macchinazione, per colpire gli organizzatori delle gare di Parigi. Un complotto, anzi una cospirazione politica. Probabilmente partita dal Cremlino, che approfittando della collaborazione di personaggi della destra mondiale (si parla del proprietario di Tesla e X, Elon Musk, e dell’autrice della serie dedicata al maghetto Harry Potter, J.K. Rowling), starebbe provando a destabilizzare alcuni governi europei, tra i quali quello francese.Tutto sarebbe cominciato con il ministro dei Trasporti, che alle 18.06 del 30 luglio avrebbe lanciato su X un post in cui scriveva di «un pugile trans dell’Algeria, bandito dai mondiali di boxe» che parteciperà «alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini. Uno schiaffo all’etica dello sport. Basta con le follie dell’ideologia woke!». Eccola la prova dell’intrigo. È Salvini che incendia il dibattito sui social network. Repubblica scrive che, secondo alcune voci, ad avvisare il vicepremier leghista sarebbero stati i suoi amici russi, ma forse il piano viene anche da più lontano e sarebbe partito da uno scontro nel mondo del pugilato, dove la federazione è guidata da un russo e contestata dal Comitato olimpico. A conforto della tesi che dietro al caso del pugile intersessuale, a cui è stato consentito di combattere contro una donna ci sia il Cremlino, Repubblica cita l’ente francese che si occupa di interferenze straniere, Virginium, che parla di un presunto piano «Matrioska», operazione in codice che punta a danneggiare la reputazione dell’organizzazione di Parigi 2024. E tanto basta ai cronisti di casa Agnelli per imbastire un articolo sulla congiura.Premesso che la reputazione di chi ha allestito i Giochi sulla Senna non è compromessa a causa delle manovre di Mosca, ma da una serie di gaffe collezionate da Macron e compagni. Chi ha autorizzato la parodia dell’Ultima Cena in diretta mondiale? Putin o il presidente francese? E chi ha lasciato i capi di Stato intervenuti all’inaugurazione sotto la pioggia mentre il reuccio dell’Eliseo se ne stava all’asciutto? Chi ha scelto di far nuotare gli atleti nella melma che scorre nella capitale francese ben sapendo che era impossibile rendere balneabili le acque inquinate da colibatteri? Chi ha deciso, per rispetto dell’ambiente, di non installare l’aria condizionata nelle residenze delle singole delegazioni trasformandole in forni? Insomma, non c’è bisogno di spie e agenti provocatori per fare a pezzi la reputazione degli organizzatori di Parigi 2024: basta la combriccola che ruota intorno a Macron. Ma poi anche la ricostruzione dei cronisti di Repubblica fa acqua. Infatti, nel tentativo di difendere i primi Giochi olimpici che somigliano al gay pride, i giornalisti del quotidiano radical chic fanno partire l’intrigo dalle ore 18.06 di martedì 30 luglio, quando Salvini scrive su X il suo commento. Peccato però che la notizia dello scontro fra un pugile intersessuale e Angela Carini sia stata pubblicata lunedì 29 luglio alle ore 17.30 dal Guardian, quotidiano britannico di tendenza progressista. È il giornale della sinistra inglese che titola sul suo sito «I pugili che non hanno superato i test di genere ai campionati mondiali sono autorizzati a competere alle Olimpiadi». È The Guardian a mettere online la foto di Imane Khelif e della cinese di Taipei, Lin Yu-ting. Ed è sempre la testata londinese a riportare il giudizio dell’ex campione del mondo Barry McGuigan, uno dei più grandi pugili di ogni tempo (35 incontri disputati nella sua carriera, 32 vinti), che su X ha scritto: «È scioccante che sia stato loro permesso di arrivare fin qui. Cosa sta succedendo?». L’articolo esce più di 24 ore prima del commento di Salvini e la notizia della «controversa decisione» (è sempre il Guardian a scriverlo) è ripresa, lunedì, da alcuni siti italiani. Poi noi della Verità decidiamo di metterla in prima pagina, dedicando alla vicenda il titolo più importante del giorno. Che c’entra dunque il Cremlino, l’«internazionale nera», il piano «Matrioska»? La realtà è che da Elon Musk (che ha ripreso alcuni commenti su X) a D.J. Rowling, tutti si sono indignati vedendo le immagini di Imane Khelif e leggendo i commenti di alcune atlete che sul ring erano state massacrate dall’eroina intersessuale. Insomma, il gigantesco complottone è un colossale bidone. A Repubblica sono talmente ossessionati dagli intrighi internazionali che ne vedono a ogni angolo della strada. Chissà quando si appassioneranno a quelli di casa nostra, magari cominciando dalla vendita della Comau, l’azienda di robot che Stellantis, di cui Jaki Agnelli è presidente, vuole cedere a un fondo internazionale.