2022-05-11
Macron a caccia di consensi sente Xi e punta a essere il mediatore protagonista
Emmanuel Macron e Xi Jinping (Ansa)
Nel colloquio telefonico i due leader hanno invocato il rispetto della sovranità ucraina In vista del voto, il francese mira alla primazia in Ue e a un ruolo centrale nei negoziati.«Morti russi lasciati nei freezer». Decine di cadaveri di soldati a Kharkiv e nella capitale. Kiev: «Mosca li abbandona qui. Li seppelliremo». Missili su Odessa. La Bielorussia ammassa truppe al confine. Lo speciale comprende due articoli. A prima vista (ma solo a prima vista) quella tra il presidente francese Emmanuel Macron e il leader cinese Xi Jinping è stata solo una telefonata (riferita per un verso dall’emittente televisiva statale Cctv e per altro verso da una nota dell’Eliseo), con relativo auspicio di una «pace attraverso i negoziati». Ma, leggendo tra le righe, c’è molto di più di un semplice augurio che la guerra tra Russia e Ucraina giunga prima a un cessate il fuoco e poi a uno stop duraturo. Ecco i fatti, intanto, per come le due parti li hanno riferiti. Secondo il network statale cinese Cctv, i due interlocutori hanno convenuto sulla circostanza che «tutte le parti interessate dovrebbero sostenere Russia e Ucraina per ripristinare la pace attraverso i negoziati». In particolare, l’emittente controllata dal partito comunista cinese riferisce in questi termini il pensiero di Xi: «Xi ha sottolineato che la Cina ha promosso colloqui di pace a modo suo e supporta i Paesi europei nel prendere in mano la sicurezza dell’Europa. Dobbiamo essere particolarmente vigili sui confronti tra gruppi, che rappresenteranno una minaccia più grande e più duratura per la sicurezza e per la stabilità globali». E già qui si rintracciano due notazioni critiche di Pechino verso Washington. La prima: deve essere l’Europa (si sottintende: non altri) a «prendere in mano la sicurezza» europea. Gli ottimisti, qui in Europa, coglieranno queste parole come una sollecitazione all’Ue; i pessimisti, invece, come il tentativo di creare una faglia tra noi e gli Usa. La seconda: il riferimento ai confronti tra «gruppi», cioè tra blocchi, secondo quello che è un tema classico di Pechino, e cioè rimproverare ad altri (e solo ad altri) il ricrearsi di una stagione da nuova guerra fredda. Veniamo alla versione francese, e cioè a una nota dell’Eliseo, che arricchisce non poco il quadro. Nella sintesi fornita dalla presidenza francese, non mancano le felicitazioni di Xi per la rielezione di Macron e l’auspicio di «un partenariato strategico franco-cinese», evocando esplicitamente i settori «dell’aerospazio e dell’energia nucleare». Più avanti nel testo, si fa riferimento agli aspetti umanitari, al rischio di una crisi globale anche alimentare (e alla proposta francese Farm: Food and agriculture resilience mission), alla questione Covid, alle relazioni Ue-Cina (Macron avrebbe insistito sull’esigenza di una «maggiore reciprocità»). Ma attenzione alla frase chiave, nella versione dell’Eliseo: «I due capi di Stato hanno richiamato il loro impegno al rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina, e hanno convenuto sull’urgenza di pervenire a un cessate il fuoco». E qui stanno due riferimenti (sovranità e integrità territoriale ucraina) che non sembrano certo un assist di Pechino a Mosca: almeno a parole e in pubblico, e almeno ufficialmente, dunque, la Cina non pare offrire sponde né all’ormai sventato rovesciamento del governo di Kiev né a uno smembramento del territorio ucraino. Se la versione francese fosse esatta, il messaggio di Pechino a Mosca sarebbe quello di prepararsi a un qualche stop. A meno che - naturalmente - Xi non dica altro a Vladimir Putin nei loro colloqui bilaterali. Quanto a Macron, si possono sottolineare tre aspetti assolutamente chiari. Il primo: il presidente francese fa da sé, e cerca una sua evidente primazia nel quadro europeo. Che si tratti del riassetto istituzionale dell’Ue o della guerra, punta a un protagonismo suo personale e della Francia. Dal punto di vista italiano, più che mai sorgono dubbi sulla tempistica ultra-accelerata e sulle modalità poco trasparenti, in termini di dibattito pubblico, che hanno portato al recente trattato tra Francia e Italia: di tutta evidenza, vista la percezione che Parigi ha del suo ruolo, la posizione italiana non potrebbe che essere gregaria. Il secondo: è altrettanto chiaro il tentativo di Macron di smarcarsi dall’anglosfera, da Washington e da Londra. Con Joe Biden non ha dissensi politici o ideologici, eppure Parigi assume su molti temi una postura assai diversa. Quanto a Londra, non è sfuggita ai britannici la differenza tra l’approccio più conciliante di Macron verso Mosca («Non bisogna umiliare la Russia») e i toni durissimi, addirittura provocatori e punitivi, che Parigi assunse ai tempi di Brexit, rendendo a lungo difficile ogni forma di negoziato sull’uscita del Regno Unito dall’Ue. Il terzo: Macron è in campagna elettorale per le (difficili) elezioni legislative francesi, e dunque il suo protagonismo va inteso anche in una logica di caccia al consenso dei suoi connazionali. Prima delle presidenziali, cercò di sfruttare l’effetto-Zelensky (addirittura facendosi fotografare in mimetica nei saloni dell’Eliseo); adesso, invece, spera di poter ricavare un dividendo mostrandosi mediatore e tessitore per una qualche interruzione del conflitto. E se - auspicabilmente - ci fosse, anche indipendentemente dal ruolo francese, c’è da scommettere sul fatto che Macron proverebbe a rivendicarne i meriti. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/macron-a-caccia-di-consensi-sente-xi-e-punta-a-essere-il-mediatore-protagonista-2657295959.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="morti-russi-lasciati-nei-freezer" data-post-id="2657295959" data-published-at="1652210132" data-use-pagination="False"> «Morti russi lasciati nei freezer» Non si arresta la guerra in Ucraina. Tre missili ipersonici russi hanno colpito un hotel a Odessa nella serata dell’altro ieri: secondo la Cnn, non è chiaro per quale ragione sia stata attaccata la struttura né chi ospitasse. Inoltre, stando a quanto riferito dal consiglio comunale della città, le forze di Mosca hanno avviato un nuovo attacco missilistico contro il ponte che si trova sull’estuario del fiume Dnestr. «Un missile da crociera ha colpito di nuovo la regione di Odessa. Il nemico continua ad attaccare il ponte già danneggiato sull’estuario del Dnestr», recita un comunicato. Nel frattempo, la Bielorussia ha schierato le proprie forze speciali al confine con l’Ucraina. «Nella direzione operativa meridionale, un gruppo di un massimo 20.000 persone creato dalle forze armate ucraine richiede una nostra risposta. Le forze operative speciali, dispiegate in tre direzioni tattiche, garantiscono la sicurezza della Bielorussia», ha dichiarato il capo di stato maggiore delle forze armate di Minsk, Viktor Gulevich. «Il nostro esercito è in grado di infliggere danni inaccettabili al nemico in caso di aggressione esterna», ha rincarato la dose il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko. «Siamo realisti, capiamo che non saremo in grado di sconfiggere la Nato. Tuttavia abbiamo tutte le armi per fare danni, soprattutto ai territori da cui saremo attaccati», ha aggiunto. In tutto questo, l’Oms ha avuto modo di verificare 200 attacchi a strutture sanitarie ucraine da quando è iniziata l’invasione russa. Frattanto, gli attacchi russi all’acciaieria Azovstal di Mariupol sono andati avanti, mentre i combattenti hanno chiesto l’evacuazione dei feriti. Tutto questo, mentre le autorità ucraine hanno reso noto di aver trovato 44 corpi di civili sotto le macerie di un palazzo nella città di Izyum. «Nella città di Izyum, temporaneamente occupata, dalle macerie di un edificio di cinque piani distrutto dagli occupanti nella prima decade di marzo sono stati trovati i corpi di 44 civili. Questo è un altro orribile crimine di guerra degli occupanti russi contro i civili», ha affermato l’amministrazione militare regionale di Kharkiv. Nel frattempo, Al Jazeera ha riferito di numerosi corpi, ammassati in un vagone refrigerato di un treno nella regione di Kiev. Decine di cadaveri di soldati russi abbandonati sono stati trovati anche sul campo di battaglia e nelle case dei villaggi liberati. «I russi si rifiutano di prenderli, così l’Ucraina potrebbe anche doverli seppellire a spese proprie», ha detto il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Geraschenko. Le forze armate ucraine hanno poi affermato che i russi avrebbero spostato circa 500 soldati dalle aree di Donetsk e Lugansk verso Kharkiv, mentre nella regione di Sumy si sono registrate delle forti esplosioni. Washington sta intanto cercando di studiare le prossime mosse del Cremlino. Secondo la direttrice dell’intelligence nazionale statunitense Avril Haines, Putin sarebbe pronto a decretare la legge marziale e a portare il conflitto fino in Transnistria. Ha inoltre aggiunto che il presidente russo si starebbe preparando per una guerra lunga e che «userà l’arma nucleare solo se si troverà di fronte ad una minaccia esistenziale». Ieri, l’Ue e il Regno Unito hanno infine accusato Mosca di essere la responsabile dell’attacco informatico, che colpì l’Ucraina all’inizio dell’invasione. «Il cyberattacco ha avuto un impatto significativo causando indiscriminate interruzioni di comunicazione e interruzioni in diverse autorità pubbliche, imprese e utenti in Ucraina, oltre a colpire diversi Stati membri dell’Ue», ha detto l’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri, Josep Borrell.