2023-01-06
«Macché mazzette, solo birre e prosciutto»
Antonio Panzeri (Imagoeconomica)
Il legale di Marc Tarabella ricostruisce il rapporto con Antonio Panzeri: «Si sono frequentati per andare a vedere le partite dell’Inter. Non ci sono prove di una possibile corruzione». Eva Kaili, da un mese in carcere, incontrerà oggi per tre ore la figlia di due anni.Birre, prosciutto e partite dell’Inter: l’avvocato di Marc Tarabella, l’eurodeputato socialista belga per il quale, così come per Andrea Cozzolino del Pd, la magistratura belga che indaga sul Qatargate ha chiesto la revoca dell’immunità, nega ogni addebito mosso al suo assistito e regala qualche momento di involontario buonumore. «Marc Tarabella», dice l’avvocato Maxime Tölle in una intervista al quotidiano vallone Sudpresse, ripresa da Politico.eu, «è arrabbiato per le accuse che gli sono state rivolte. È estremamente combattivo. Sì, vuole combattere. È scioccato da tutto ciò che viene detto su di lui». Tarabella, ricordiamolo, è stato tirato in ballo dal protagonista principale del Qatargate, l’ex europarlamentare italiano Pier Antonio Panzeri, che avrebbe riferito ai magistrati belgi che il suo amico e ex collega avrebbe ricevuto «regali» dal Qatar. L’avvocato Tölle respinge con forza questa ricostruzione: «Non è stato trovato nulla durante la perquisizione della casa di Tarabella», afferma il legale, «ed è strano che non sia trapelato nulla al riguardo. Non sono stati trovati oggetti di lusso, né denaro, né gioielli, né orologi costosi, né pellicce. Non c’era proprio nulla. Nemmeno una banconota da 50 euro!». Ed ecco che il giallo si tinge di nerazzurro: «Panzeri e Tarabella», dice ancora l’avvocato, «sono due accaniti tifosi dell’Inter e andavano a vedere le partite insieme quando Panzeri era ancora membro del Parlamento europeo. A volte uno pagava l’albergo, a volte l’altro, ma il mio cliente non ha mai ricevuto nulla per i servizi resi nell’ambito della sua posizione di europarlamentare. Da Panzeri», sottolinea ancora il legale di Tarabella, «può aver ricevuto del prosciutto italiano e possono essersi offerti delle birre a vicenda, ma il mio cliente era completamente all’oscuro del fatto che Panzeri fosse in contatto con il Qatar e il Marocco». Birre e prosciutto, l’albergo pagato una volta ciascuno, le partite dell’Inter: quella tra Panzeri e Tarabella, secondo l’avvocato dell’eurodeputato belga, era una semplice amicizia. L’avvocato Töller difende anche la decisione di Tarabella di andare comunque in Qatar, nonostante il divieto del presidente del Partito socialista belga Paul Magnette. Saranno i magistrati ad appurare fatti e circostanze, intanto lo scandalo delle presunte mazzette elargite da Qatar e Marocco agli eurodeputati per condizionarne le scelte finisce inevitabilmente per complicare le relazioni tra l’Europa e i Paesi coinvolti. Ieri l’Alto rappresentante europeo per la politica estera, lo spagnolo Josep Borrell, era in Marocco in visita ufficiale, e nel corso della conferenza stampa congiunta con il ministro di Rabat, Nasser Bourita, le domande sullo scandalo non sono mancate: «Il Marocco», ha detto Borrell, «è un Paese che mi è particolarmente caro per molte ragioni, ma i tempi sono difficili e affrontiamo molti problemi. Nonostante questo ho voluto che la mia prima visita dell’anno si facesse qui perché erano già passati tre anni senza far visita al Marocco, ed era troppo tempo. Il partenariato con il Marocco», ha aggiunto Borrell, «è basato su dei valori, non solo su degli interessi. Con il capo del governo marocchino Aziz Akhannouch e con il ministro degli Esteri Bourita abbiamo affrontato la questione del Qatargate. È una questione che evidentemente ci preoccupa», ha sottolineato Borrell, «le accuse sono gravi. La posizione dell’Ue è chiara, non ci può essere impunità per la corruzione. Dobbiamo attendere i risultati delle indagini in corso e ci attendiamo la piena collaborazione di tutti». Molto dure, ma pure sibilline, le parole del ministro degli Esteri marocchino: «Il partenariato tra l’Ue e il Marocco», ha detto Bourita, «è importante e va protetto. È un partenariato che sta affrontando attacchi giuridici e mediatici ripetuti. Questi attacchi arrivano anche dall’interno delle istituzioni europee e sono il risultato di azioni che hanno il Marocco al centro e oggetto di calcoli di altri per colpire questa relazione». Chi sono gli «altri» di cui parla Bourita? Probabilmente l’esponente del governo di Rabat si riferisce al sospetto che lo scandalo sia esploso anche grazie alla «manina» di servizi di altri Paesi. Del resto, è già stato rivelato che l’intelligence degli Emirati Arabi Uniti avrebbe dato un importante impulso all’inchiesta della Procura belga (notizia smentita da Abu Dhabi). Intanto, a quanto riporta l’Agi, oggi la ex vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, in carcere con l’accusa di corruzione dal 9 dicembre, incontrerà la figlia di 2 anni per tre ore nella prigione di Haren, nei pressi di Bruxelles. Lo ha reso noto l’avvocato dell’eurodeputata, Michalis Dimitrakopoulos alla tv greca Alpha. Il legale accusa le autorità belghe di «usare la bambina come mezzo per spezzare la Kaili. Ho pensato», ha detto, «che stiano facendo pressioni sulla Kaili perché confessasse». Il babbo della piccola, Francesco Giorgi, è a sua volta in cella. La bimba è stata affidata al nonno materno. Il legale ha anche smentito seccamente ogni ipotesi di rimesse di denaro da parte del Qatar alla Kaili su una banca di Panama.