2021-03-13
L’uomo moderno ha perso ogni valore. Rimane solamente l’illusione del «Reset»
Il relativismo imperante rifiuta l'analisi dell'errore e le sue cause. Piuttosto lo annulla, col rischio di generare nuove contraddizioniCinquanta anni fa, con il «padre di tutti i Reset» riferito al nuovo ordine mondiale di Henry Kissinger, iniziava l'epoca dei Reset dell'era contemporanea, ma non tutti lo avevano ancora ben capito. Oggi lo stiamo intendendo, se non altro per l'insistenza con cui questa espressione ci viene imposta. Reset, nel significato di azzerare errori e modelli passati considerati inadeguati, riavviando così nuovi modelli, ma prescindendo dalle cause degli errori dei modelli precedenti, è diventato in tal senso il simbolo dell'uomo superiore a qualsiasi legge od ordine naturale. Anche perché su cosa sia «natura» e «naturale», non vi è più certezza... Grazie al fallimento di questo «padre di tutti i Reset», stiamo ora entrando nell'epoca dei Reset continui e autogenerantisi, necessari per affrontare gli immancabili errori di cui non si vogliono riconoscere e affrontare le cause. La tendenza a disconoscere queste cause sta nel fatto che molte sono di origine morale, riferite appunto a leggi o ordini naturali, e il relativismo imperante non vuol sentir parlare di morale, chiedendo di quale morale si stia parlando. Così per correggere l'errore non è necessario analizzarne le cause: basta un opportuno Reset, spesso persino proposto proprio da chi ha concorso a creare le condizioni per la correzione, cioè gli errori passati. Ma un Reset che prescinde dalla cause e origini del problema rischia di creare nuove contraddizioni e conflitti. Volendo fare un esempio, la contraddizione più interessante oggi si fonda sul conflitto decisionale riferito a tre fattori apparentemente inconciliabili, frutto del Reset precedente, che sono: «natalità - ambiente - crescita\decrescita economica». Unanimemente si lamenta l'inverno demografico, ma quasi unanimemente (a parte rare eccezioni) si dichiara anche che sulla terra ci son troppi abitanti che consumano l'ambiente e pertanto le nascite vanno ulteriormente frenate. Tutti riconoscono che si deve risolvere la crisi economica e assorbire il debito (soprattutto post Covid) riavviando la crescita economica, ma i sostenitori dell'ambientalismo neomalthusiano vogliono decrescita felice. Chissà quale Reset verrà proposto in proposito, ben sapendo che se si sbaglia in questa scelta saranno necessari ulteriori Reset, necessariamente sempre più utopistici e sempre più lontani dalle vere soluzioni. Se si ignorano la cause dei problemi e si agisce sugli effetti, si fa come uno stregone, anziché come un medico, che non solo non risolve i problemi, ma li peggiora. La moda dei Reset, temo, durerà molto tempo, finché l'uomo contemporaneo, convinto di essere un superuomo, non ritroverà saggezza. Ma chi lo aiuterà a ritrovarla se persino l'autorità morale sembra voler «resettare» la dottrina? L'illusione e la ambiguità dei Reset ha una origine gnostica, e il Reset più inquietante è quello che vuol rifare la creazione e l'uomo stesso, perché mal concepiti entrambi in origine. Anche Nietzsche di fatto propose il grande Reset, «resettando» Dio stesso, facendolo morire per liberare la potenza dell'uomo. L'esperienza utopistica dei Reset sta nel fatto che questi non solo pensano di proporre soluzioni a problemi prescindendo dalle loro cause, ma anzi forse pensano persino di poter resettare le cause stesse, quali il valore dato alla vita o alle nascite. E resettare le cause è certo qualcosa di originale, ma anche pericolosetto. Non mi meraviglierei poi se nell'ottica di trasformare il «resetting» in scienza tra poco venissero persino create cattedre universitarie su come elaborare Reset occasionali o Reset permanenti. Non mi meraviglierei se si creassero posizioni manageriali ad hoc. Ho l'impressione che l'uomo di questo secolo, avendo perso nichilisticamente valori di riferimento, quando non sa più cosa fare, possa decidere di resettare, come un bambino che volesse comporre un puzzle più grande e complesso di quanto non fosse pronto a fare e, non riuscendoci, buttasse tutto in aria con l'illusione che il puzzle si componga da solo per sorte. Ma ciò non avviene mai. Un pericolo per noi tutti sta anche nello stato di rassegnazione ai Reset che potrà far perdere capacità razionale e reattiva. Dovremmo affrontare questo problema perché non escludo affatto che qualcuno stia pensando di resettare definitivamente persino la Genesi e la Rivelazione. Ci son due film piuttosto educativi che ricordo quando penso all'ansia di resettare tutto. Il mondo dei Robot (1973) e Jurassic Park (1991) entrambi illustrano la ribellione della intelligenza artificiale e della natura alle «aspirazioni umane» di fare utopisticamente Reset della Creazione e della creatura.
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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