2022-03-30
«L’Ungheria sta con la Ue e la Nato ma così ci stiamo facendo del male»
Il segretario di Stato ungherese, Zoltán Kovács
Il segretario di Stato Zoltán Kovács: «Il nostro Paese è allineato sulle sanzioni ma è evidente che questo terreno danneggerà tutte le nazioni europee. Soprattutto sull’energia, i compromessi sono impossibili: ci serve il gas dei russi».Zoltán Kovács è il segretario di Stato dell’Ungheria, una nazione che nei giorni scorsi ha preso una posizione piuttosto decisa sulla questione ucraina. Il premier Viktor Orbán ha spiegato ai media che ulteriori sanzioni alla Russia, specie in campo energetico, sarebbero «contrarie agli interessi» del suo popolo. «L’Ungheria vuole rimanere fuori da questa guerra, quindi non consentirà il trasferimento di armi all’Ucraina», ha aggiunto Orbán. «Non possiamo permettere che il prezzo della guerra sia pagato dalle famiglie ungheresi». Ecco perché l’Ungheria continuerà a «opporsi all’estensione delle sanzioni». Queste dichiarazioni hanno suscitato prevedibili polemiche, anche perché Orbán non è esattamente figura gradita ai progressisti italiani ed europei che in queste ore fanno professione di interventismo esasperato. In realtà, la posizione ungherese è piuttosto ragionevole, e non è nemmeno vero che il governo magiaro si sia opposto a tutte le sanzioni nei confronti di Mosca. «L’Ungheria non sta respingendo l’idea delle sanzioni», ci dice Kovács . «Le sanzioni sono decise a livello europeo, dopo che le nazioni dell’Unione Europea hanno raggiunto assieme un punto comune. Quindi non provate ad accusarci, o a far passare l’idea che l’Ungheria o altri Stati stiano rallentando o resistendo al processo di sanzionamento della Russia. Per quanto riguarda l’energia, poi, non c’è la possibilità di alcun tipo di compromesso: semplicemente è un dato di fatto che ci serva». Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che l’Occidente è timido e ha preteso più aiuto. «L’Ungheria sta aiutando: accettando e accogliendo tutti coloro che fuggono dall’Ucraina. Abbiamo già accettato circa 530.000 persone, è il più alto numero di accolti. L’Ungheria, come tutte le nazioni europee, ha concordato di introdurre sanzioni e pian piano altre misure differenti. Come ho già detto, si tratta di decisioni comuni quindi non possiamo aggiungere molto più di quanto già sia stato deciso dall’Unione Europea e dalla Nato».Torniamo però un momento sull’energia. Sarebbe giusto sospendere l’acquisto di gas dalla Russia?«Guardi, il nostro Paese potrebbe anche. Ma ci sono Paesi come l’Italia e la Germania che - date le loro risorse interne - non possono fare a meno di acquistare gas dagli altri Paesi. Questa è la dura verità e finché non si troverà un’altra soluzione i nostri Paesi - Ungheria, Italia, e Germania - rimarranno sempre dipendenti dal gas estero».Molti infatti ritengono che con l’attuale atteggiamento l’Unione Europea si stia danneggiando. Lei che ne pensa?«L’Unione Europea, scegliendo la politica delle sanzioni, ha già scelto di ferirsi e questa scelta finirà per far male a tutte le nazioni, non solo all’Ungheria. È impossibile non dire che la strada che abbiamo percorso fino ad ora non avrà un impatto negativo sull’Europa». Il presidente americano Biden continua a utilizzare parole molto dure contro Putin. Anche questo è un errore secondo lei?«Credo che tutte le agenzie degli Stati Uniti, compreso il Dipartimento di Stato, non abbiano formulato nel modo migliore il pensiero del loro presidente. L’Ungheria è un piccolo Stato, di certo non siamo noi a poter dire a una grande potenza quali parole sia meglio utilizzare. Tuttavia, basta guardare a quanto accaduto negli ultimi giorni dopo le parole di Biden…». Anche alcuni Stati europei, ad esempio la Polonia, hanno usato toni molto forti contro la Russia nei giorni scorsi. Come valuta la loro posizione?«Negli ultimi cinque anni abbiamo seguito una regola semplice a proposito di relazioni internazionali: non abbiamo mai detto a nessuno come avrebbero dovuto rispondere, quali parole usare o come si sarebbero dovuti porre. Noi stiamo attenti solo a quello che diciamo noi e come lo diciamo». Mi dica allora come secondo voi si deve concludere questo conflitto.«Verità e pace. E il prima possibile». Secondo lei l’Europa, in futuro, dovrà (o potrà) riavvicinarsi alla Russia? «Credo che ogni tipo di speculazione su come si evolveranno i rapporti tra la Russia e qualsiasi Stato nel mondo in questo momento sia prematura. L’Ungheria è un Paese troppo piccolo per stabilire quello che succederà. Posso dire che noi resteremo al fianco dell’Europa e della Nato». Intanto si teme un rafforzamento dei rapporti tra Russia e Cina. «Non voglio fare commenti da analista. Ma quello che lei ha appena detto è evidente ed è sotto gli occhi di tutti. E l’Unione Europea e gli altri devono capire chi sta facendo gli interessi di chi».
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