2020-11-09
        Peggio che incapaci, pericolosi
    
 
Vi chiedete perché, nonostante i numeri allarmanti della pandemia, molti italiani non si fidino delle promesse e delle decisioni del governo? Una prima risposta va cercata in Calabria, dove l'esecutivo ha dato la miglior prova di totale inadeguatezza. Si deve sapere che nella Regione conquistata otto mesi fa dal centrodestra, da lungo tempo la sanità è commissariata. Significa cioè che la gestione è affidata a un uomo che non risponde alle istituzioni locali, ma direttamente a Roma, cioè al ministero della Salute. Saverio Cotticelli, generale di corpo d'armata dei carabinieri, fu scelto il 7 dicembre 2018 dall'ex ministro pentastellato Giulia Grillo, la quale lo presentò dicendo che la sua era «una nomina cruciale per il territorio». Quanto fosse cruciale lo si è scoperto in questi giorni, quando, grazie a un'intervista televisiva, abbiamo appreso che l'ufficiale in pensione prestato alla politica grillina, nemmeno sapeva di dover predisporre un piano di emergenza anti Covid. Mentre tutta Italia era in allarme per la pandemia, Saverio Cotticelli dormiva tranquillo grazie alla sua beata ignoranza delle norme che gli attribuivano pieni poteri. Nonostante la ministra Grillo lo avesse introdotto con tutti gli onori, dicendo che «grazie ai valori di competenza, onestà e trasparenza» il neo commissario avrebbe certamente portato buoni risultati, Cotticelli nemmeno era a conoscenza di doversi occupare di posti letto e terapie intensive. Forse pensava che fosse compito dei marziani. Risultato, dopo essere stato confermato di recente nell'incarico dal governo, il generale che doveva rimettere in riga la sanità calabrese è stato licenziato con tutti i disonori dal presidente del Consiglio, il quale di fronte alla palese incapacità del commissario è stato costretto a metterlo alla porta, fingendo stupore. Fin qui si potrebbe dire che capita a chiunque di scegliere la persona sbagliata e Giuseppe Conte non può fare eccezione, anche se di persone sbagliate fa collezione. Peccato però che l'uomo indicato per prendere il posto di Cotticelli forse sia anche peggio del predecessore. Giuseppe Zuccatelli, neo commissario voluto da Roberto Speranza, bersaniano storico ed ex candidato di Liberi e uguali, cioè del partito a cui appartiene il ministro della Salute, fino a poco tempo fa spiegava che le mascherine erano inutili e per contagiarsi di coronavirus ci «si doveva baciare In bocca per 15 minuti». Insomma, quando si dice l'uomo giusto al posto giusto, la competenza prima di tutto. Ecco, la Calabria è zona rossa perché il commissario voluto dai grillini non ha predisposto un piano anti pandemia e non ha aumentato il numero di posti letto in terapia intensiva perché era commissario alla Sanità a sua insaputa, talmente a sua insaputa da non conoscere quante persone gravi potessero ricoverare gli ospedali della sua Regione. Ci si può fidare di un governo che nomina un commissario del genere e che dopo l'indignazione dei calabresi lo sostituisce con un secondo per il quale le mascherine sono inutili e ci si contagia solo baciandosi per 15 minuti? Ma se il caso Calabria la dice lunga sull'incompetenza al governo, ci sia permesso di spendere altre parole sulle ragioni per cui gli italiani faticano a prendere sul serio le misure decise dal governo. Tra le norme introdotte dal nuovo dpcm, c'è un giro di vite che riguarda i negozi, alcuni dei quali sono costretti a chiudere mentre altri inspiegabilmente possono rimanere aperti. Prendete il caso di un negozio di scarpe. In base alla normativa, le calzature per adulti, per uomo o donna che siano, non possono essere vendute. Tuttavia il commerciante può tenere alzata la serranda nel caso abbia scarpe da bambino. Risultato, se si cedono mocassini o scarponcini per minori si è in regola, ma se ci si azzarda a vendere taglie per signori e signore si rischia la multa. Vi sembra un'idiozia? Avete ragione. Ma per vostro comodo aggiungiamo altre scemenze decise dal governo. Siete un commerciante di chincaglierie, intese come oggetti per la casa, tipo soprammobili, oggettistica e piccoli utensili da cucina? Beh, potete restare aperti, ma non potete vendere. O meglio: vi è consentito di accettare l'ordine, incassare il dovuto, ma la merce non la dovete consegnare al cliente bensì portagliela a casa, così che sia garantita la regola del delivery, cioè della consegna a domicilio. Altre scemenze frutto delle astruse norme di Palazzo Chigi? Ieri, nelle principali città italiane, si potevano scorgere le vetrine luccicanti di Flying Tiger, una catena di negozi danesi in cui si vendono giocattoli e cancelleria a basso prezzo. Però le luci delle vetrine di abbigliamento erano rigorosamente spente. Perché le penne o i temperini di Tiger siano esenti da Covid e i maglioni di un qualsiasi negozio di abbigliamento invece no è un mistero inglorioso. Così, tra scarpe da adulti che non si possono vendere mentre quelle da bimbi passano il vaglio della censura, commissari della sanità che negano il Covid e non sanno di doversi attrezzare per scongiurarlo, gli italiani assistono attoniti. C'è da chiedersi come facciano a prendere sul serio la banda di incompetenti che li guidano. Di certo, finora hanno dimostrato molta più responsabilità di chi li governa. Altro che indisciplinati. Se lo fossero, avrebbero già inseguito certi presunti esperti e politici con i forconi.
        Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Ansa)
    
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