2023-12-01
L’ultima diavoleria alla Cop 28: intelligenza artificiale salva-green
Intesa tra Microsoft e l’Onu: tecnologia avanzata per monitorare i cambiamenti climatici e i progressi nell’ambito dell’accordo di Parigi. Al via un fondo per le catastrofi con un pesante contributo europeo.Tutto come previsto. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop 28), partita ieri a Dubai, l’Unione europea inviterà tutte le parti ad adottare misure urgenti per ridurre le emissioni di gas serra in questo decennio e a rispettare gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi Celsius e puntare a 1,5 gradi. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, parteciperà stamani e sabato al «World climate action summit», che aprirà ufficialmente la Cop 28. Inoltre, sempre stamattina nel Padiglione dell’Ue il presidente ospiterà un evento ad alto livello per promuovere mercati del carbonio allineati a quanto stabilito nell'Accordo di Parigi, organizzato insieme al Fondo monetario internazionale, alla Banca mondiale e all’Organizzazione mondiale del commercio. Domani, invece, von der Leyen lancerà il «Global pledge on renewables and energy efficiency» insieme alla presidenza della Cop 28, con l’obiettivo di triplicare la capacità installata di energie rinnovabili e raddoppiare le misure di efficienza energetica entro il 2030. Rilascerà, inoltre, la dichiarazione ufficiale dell’Ue in plenaria, con il presidente del Consiglio, Charles Michel. Da mercoledì prossimo, infine, il commissario per l’Azione per il Clima, Wopke Hoekstra, guiderà la squadra negoziale dell’Ue nel processo decisionale formale della Cop 28. «La Conferenza segnerà il culmine del primo bilancio globale dalla firma dell’Accordo di Parigi, un momento in cui tutte le parti potranno esaminare i progressi compiuti e le azioni necessarie per correggere il percorso verso un clima più sicuro e sostenere gli obiettivi dell’intesa del 2015», recita una nota. L’Ue incoraggerà tutti i partner ad accettare obiettivi energetici globali che mirano ad accelerare l’eliminazione progressiva dei combustibili fossili, nel quadro della crescente ambizione globale sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. Fin qui la sintesi dei lavori dal punto di vista europeo. Ci avete capito qualcosa? Probabilmente no. Ma non preoccupatevi l’obiettivo è esattamente questo. Aggiungere quel giusto livello di complessità utile a formare una cortina fumogena. L’unica certezza di ieri è la nascita di un fondo per le catastrofi. Alla vigilia del vertice, la presidenza emiratina della Cop ha infatti pubblicato una proposta di linee guida su un nuovo fondo Onu per gli Stati più esposti a fenomeni, come inondazioni estreme o siccità persistente. A noi toccherà contribuire con denaro, che giusto per essere chiari, saranno nuove tasse. E non parliamo di briciole. L’Ue ha già fatto sapere di essere pronta a lavorare con i Paesi sviluppati per garantire che aumentino i contributi ai finanziamenti per il clima per cercare di raggiungere l’obiettivo annuale di 100 miliardi di dollari. Nel 2022, l’Ue ha contribuito con la cifra record di 28,5 miliardi ai finanziamenti pubblici per il clima. Ciò che preoccupa è l’alter ego di questo fondo. Cioè l’introduzione dell’intelligenza artificiale. Microsoft ha annunciato una partnership con l’Onu che riguarda l’uso dell’Ia e della tecnologia avanzata dei dati «per monitorare il cambiamento climatico globale e per valutare i progressi nell’ambito dell'accordo di Parigi». Stando alla società americana la partnership consentirà alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di creare un hub globale di dati climatici per misurare e analizzare i progressi globali nella riduzione delle emissioni di carbonio. Brad Smith, vicepresidente e presidente di Microsoft, ha affermato che questi nuovi strumenti di intelligenza artificiale e «dati consentiranno alle nazioni di misurare le emissioni molto meglio di quanto fanno attualmente». Attualmente il processo di aggregazione e analisi dei dati sul carbonio viene eseguito tramite metodi manuali. È chiaro che stiamo assistendo a un passo in avanti che significa al tempo stesso rendere sempre più difficile una retromarcia. Applicare l’Ia a tali sistemi significa renderci sempre più imbrigliati dentro a una transizione ecologica che a sua volta scivola verso modelli produttivi insostenibili. Il risultato sarà semplice: gli algoritmi ci inonderanno di informazioni mirate a una sola prospettiva. Per il fatto che l’Ia sottostante è elaborato da gruppi di tecnici che hanno esattamente quell’obiettivo. A quel punto non servirà più invocare la scienza. A stringere la morsa saranno i dati che nessuno potrà mettere in discussione perché frutto del medesimo circolo (vizioso). Il pericolo è accelerare la deindustrializzazione perché le aziende saranno costrette a ridurre i consumi energetici. Una sorta di implosione del Pil, che avrà il solo vantaggio di ridurre l’enorme massa di debiti pubblici dei Paesi avanzati. Con un contraccolpo: i cittadini diventeranno ogni anno più poveri. Vedremo che cosa dichiarerà oggi il nostro premier Giorgia Meloni e quali incontri bilaterali porterà a casa. Ma il perimetro in cui muoversi è ristretto.
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