2022-01-07
Lo Stato abdica al suo ruolo e scarica il peso dei controlli sui lavoratori
La verifica della card tocca ai commercianti e ai datori , con perdite di soldi e tempo da destinare ad altro. Ma il compito spetterebbe ai pubblici ufficiali. Se si fa saltare questo confine si minaccia la democrazia.Se ci sono tre compiti chiari, fuori discussione, al di là di ogni possibile dubbio che riguardano lo Stato e, più in generale tutti i pubblici poteri, essi sono: creare le norme, farle rispettare, sanzionare chi non le rispetta. Su questi tre compiti o funzioni che dir si voglia si basa lo Stato di diritto, quello per il quale la libertà delle persone è garantita e tutelata in modo che la libertà di uno non leda la libertà di un altro. Se non fa questo lo Stato non è fedele a sé stesso, non è uno Stato di diritto, non è degno di questo nome. È una degenerazione dello Stato, non la sua realizzazione piena.Bene, per quanto si sa sulle nuove norme a proposito dell’iper-super-mega-universale-stratosferico-galattico nuovo green pass e sull’obbligo vaccinale a corrente alternata, se fossero vere le voci che circolano, il governo starebbe svolgendo la prima funzione dello Stato - creare le norme - e questo è un suo diritto-dovere, ci mancherebbe altro; ma sta delegando ad altri la funzione di controllo delle norme: parrucchieri e parrucchiere, personale delle Poste, ristoratori, baristi, e quanti avranno a che fare con avventori, clienti, consumatori di beni e servizi da loro offerti; non si è capito bene chi dovrebbe sanzionare essendo che chi controlla, il ristoratore, non può certo comminare la sanzione. Cosa può fare un ristoratore? Spaccare un piatto in testa a colui che inganna sul green pass? Servirgli un piatto di minestra dopo averci fatto dentro ciò che fa il Necchi di Amici miei II nel piatto del presunto amante di Carmen, la moglie fedifraga? E nel caso di un parrucchiere? Tagliare un orecchio al cliente? Tagliare tutti capelli che coprono la parte destra del cranio e lasciarli così come sono nella parte sinistra?Insomma, norma fatta, peso del controllo del rispetto della norma stessa tutto sulle spalle degli esercenti, quindi caricandoli di un peso amministrativo - diciamo così - che ne rallenterà il lavoro producendo costi ingiustamente pagati da loro stessi. Ma non basta. Così facendo si contraddice una norma fondamentale del nostro ordinamento giuridico e cioè quella per la quale a controllare e a comminare la pena nel caso di non rispetto delle regole deve essere un pubblico ufficiale, contravvenendo a un principio essenziale del diritto. Senza una autorità ufficialmente conferita un soggetto, da solo, non può arrogarsi il compito di controllare il rispetto delle norme da parte degli altri. In caso di non rispetto dei diritti cosa fa il cittadino? Si rivolge a un pubblico ufficiale che provvede a fare ciò che deve fare. In questo caso siamo nel paradosso assoluto: è lo Stato che chiede ai cittadini non pubblici ufficiali, ma solo operatori economici, di svolgere le funzioni di pubblici ufficiali.Solo chi ha della realtà economica degli operatori un’idea molto vaga, o non ce l’ha proprio, può pensare che in alcuni casi questi poveri cristi possano svolgere queste funzioni senza un aggravio economico a loro danno. Perché perdere tempo non facendo quello che è essenziale al proprio lavoro significa essere meno efficienti nel proprio lavoro stesso e quindi subire un danno economico. Vicino casa mia c’è un parrucchiere, il grande Armando, che lavora da solo, salvo - ogni tanto - essere aiutato, non sempre, dalla simpatica e gioviale mamma. È un gran lavoratore. Chi lo ricompenserà del tempo perso a svolgere funzioni di controllo che, se non sono illegali - e secondo noi ci sono tutti gli estremi perché possano essere considerate tali - certamente non competerebbero a lui in uno Stato di diritto? Nessuno.Mettiamo che il green pass sia giusto e costituzionalmente legittimo, mettiamo che l’obbligo vaccinale per gli over 50 e altre categorie varie sia anch’esso legittimo e non violi l’articolo 32 della Costituzione sulla libertà di cura, mettiamo che tutto vada bene e che sia anche utile. Ebbene questo non basta a giustificare l’attribuzione di funzioni, tra l’altro via via più oneroso, a soggetti cui non può essere imposto per legge qualcosa che spetta ad altri. Su questo non c’è dubbio e non è cosa da poco. Se si comincia a fare confusione dei ruoli in una società democratica si annullano gli sforzi fatti per secoli per definirne i contorni.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)