2023-12-28
L’Iran si intesta il 7 ottobre, ma Hamas nega
I Pasdaran: «Vendicato Soleimani». La replica: «No, risposta all’occupazione». Erdogan intanto insulta ancora Netanyahu: «È come Hitler». Gerusalemme lo liquida: «Non può fare prediche». Nuovo raid dell’Idf a Khan Yunis, almeno 20 morti.L’Iran è sempre più centrale nel conflitto tra Israele e Hamas. I Pasdaran hanno infatti affermato che il massacro del 7 ottobre scorso era una vendetta per l’uccisione di Qassem Soleimani, avvenuta in un raid Usa in Iraq nel gennaio del 2020. A dirlo è stato il portavoce dei guardiani della rivoluzione, Ramzan Sharif. Ma la versione iraniana non è gradita da Hamas, che «nega la fondatezza di queste affermazioni riguardo all’operazione. Abbiamo ripetutamente confermato le ragioni dell’operazione Flood of al-Aqsa, e soprattutto i pericoli che minacciano la Moschea di al-Aqsa. Confermiamo inoltre che tutti gli atti di resistenza palestinese sono una risposta all’occupazione sionista». Dopo la smentita arriva la replica dei Pasdaran. Sharif ha sostenuto che le sue dichiarazioni sono state interpretate male: «Non ho affermato che l’operazione sia stata eseguita come vendetta per Soleimani. Ho semplicemente menzionato che uno degli esiti era una forma di ritorsione per l’assassinio». Un giallo insomma che racconta probabilmente di un rapporto non serenissimo tra i due gruppi di terroristi. Ciò che è certo è che i confini di questa guerra potrebbero allargarsi da un momento all’altro. Anche il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, esprime preoccupazione: «La bussola è quella di non creare un conflitto fra ebrei, cristiani e musulmani, fra Oriente e Occidente». E, secondo il Times of Israel, il governo italiano avrebbe comunicato a Israele il suo disagio per la scelta del prossimo ambasciatore israeliano a Roma, a causa dei suoi stretti legami con i coloni.Le minacce più importanti sul tavolo arrivano però proprio dall’Iran. Sharif ha detto che Teheran risponderà all’uccisione di uno dei comandanti dei Guardiani della Rivoluzione, Seyed Razi Mousavi, avvenuta lunedì a Damasco: «L’uccisione del martire Mousavi è un proseguimento delle violazioni delle leggi internazionali da parte di Israele. L’Iran si riserva il diritto di vendicarsi e sarà una vendetta dura». Infine Iraj Masjedi, il principale consigliere del comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Esmail Qaani: «Nel caso di qualunque tipo di aggressione contro l’Iran da parte del regime sionista, l’Iran raderà al suolo Tel Aviv». Mentre le forze di terra di Teheran hanno annunciato che posizioneranno cinque unità missilistiche in località sensibili all’interno del Paese per combattere qualunque aggressione.Gli attacchi a Israele continuano ad arrivare anche dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. «Quello che fa Benjamin Netanyahu non ha nulla da invidiare a ciò che ha fatto Hitler». Secondo il presidente turco, proprio il senso di colpa rispetto a quanto avvenuto ai tempi del nazismo impedisce a Paesi come la Germania di alzare la voce e avrebbe scatenato una caccia alle streghe nei confronti di coloro che nelle università hanno criticato Israele. «Erdogan è l’ultimo che ci può fare prediche», risponde severo Netanyahu, «ha compiuto un genocidio contro i curdi e si è aggiudicato il record mondiale di arresti di giornalisti contrari al regime. Il nostro è l’esercito più morale al mondo e combatte ed elimina l’organizzazione terroristica più disgustosa e crudele al mondo: Hamas-Isis, che si è macchiata di crimini contro l’umanità e che Erdogan invece loda, offrendo anche ospitalità ai suoi dirigenti». Prosegue intanto anche il difficile lavoro della diplomazia internazionale. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è atteso in Medio Oriente la prossima settimana: dovrebbe visitare Israele, la Cisgiordania, gli Emirati arabi uniti, l’Arabia Saudita e il Qatar. Intanto l’account social di Abdullah II ha rilasciato una dichiarazione dopo l’incontro tra il re di Giordania e il presidente egiziano, Abdel Fatah Al Sisi, al Cairo. I due hanno sottolineato l’esigenza di un cessate il fuoco e «il completo rifiuto di tutti i tentativi di liquidare la questione palestinese e di spostare con la forza i palestinesi in Cisgiordania e a Gaza». Sul campo continuano i combattimenti. Gli Hezbollah libanesi rivendicano la responsabilità del lancio di almeno 18 razzi contro Rosh Hanikra, nel Nord di Israele. E in serata è arrivata la risposta di Gerusalemme. Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha dichiarato infatti che il leader del gruppo militante libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, potrebbe diventare presto il prossimo obiettivo. L’esercito israeliano invece sta intensificando le operazioni a Khan Yunis, nel Sud della Striscia. In quest’operazione, secondo quanto riporta il ministero della Sanità dell’enclave, controllato da Hamas, almeno 20 persone sono rimaste uccise e molte altre ferite in un attacco israeliano vicino all’ospedale Al-Amal. Il portavoce militare ha spiegato che sono stati eliminati molti terroristi, localizzati e distrutti imbocchi di tunnel, effettuati decine di attacchi mirati e distrutte molte infrastrutture terroristiche, dove sono state rinvenute armi e documenti di intelligence. I soldati hanno anche fatto irruzione in una moschea dove c’era un posto di osservazione di Hamas. Le vittime degli attacchi israeliani su Gaza sono 21.110 secondo l’ultimo bilancio diffuso dalle stesse autorità. E dei 250 ostaggi prelevati da Hamas, 129 risultano ancora prigionieri, 15 di loro sono donne.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.