2020-06-08
Roberto Calderoli: «Sento Conte e penso al Mago Otelma»
L'ex ministro leghista: «Le conferenze stampa su provvedimenti da scrivere sono da illusionisti. Si è attribuito poteri eccezionali in spregio alla Carta. A Mattarella si sono arricciati i capelli nel leggere gli atti del governo».Più volte ministro negli anni passati, Roberto Calderoli è attualmente vicepresidente del Senato. Leghista da sempre, conoscitore attentissimo dei meccanismi istituzionali, ha accettato di conversare con La Verità al termine di una convalescenza impegnativa. Ma nemmeno una frattura al perone, con strappo di legamenti e interessamento delle terminazioni nervose della gamba, ha potuto fermarlo. Sorretto dalle stampelle, non ha perso una sola seduta del Senato, ha presieduto anche salendo dolorosamente i gradini che conducono allo scranno più alto di Palazzo Madama, e il 2 giugno ha pure tenuto un comizio, una mano per afferrare la stampella e l'altra per reggere il microfono. Senatore, è stato stoico…«Ma ora assumo un impegno. Il Consiglio di presidenza del Senato deve affrontare la questione dell'accessibilità di Palazzo Madama. Se vogliamo che tutti possano divenire senatori, va risolto il problema degli ostacoli, dei gradini, di un vero dedalo… È un obbligo risolvere la questione prima che si crei il caso, ad esempio, di un senatore portatore di disabilità».Veniamo a un altro tipo di «frattura», quella democratica. Quanto deve durare ancora questa sospensione? Giuseppe Conte da mesi non ha una maggioranza vera… Non ha voluto nemmeno un voto su una risoluzione parlamentare prima di un vertice Ue, per evitare che emergessero le contraddizioni nella sua coalizione. Si può continuare a far finta di nulla? «Tutti sanno che sono innamorato della materia costituzionale, e anche di come provare a cambiare la Costituzione. Ma qui si è superato ogni limite. Non riesco a immaginare nulla di paragonabile a quanto è successo in questi mesi, se non la dichiarazione dello stato di guerra, che prevede una maggioranza qualificata e l'attribuzione di determinati poteri».Conte ha veramente esagerato.«Nessuno ha votato per dichiarare lo stato di guerra o per attribuirgli quei poteri. Eppure il governo si comporta come se li avesse avuti… Criticano Orban, ma almeno lui si è fatto votare l'attribuzione di alcuni poteri. Questi se li sono presi in spregio alla Costituzione».Ma qualcuno pensa di arrivare a fine legislatura così?«Veramente ci pensano da luglio del 2019. Ma poi, per stare agli ultimi mesi, siamo arrivati al paradosso che proprio il virus è diventato il loro “vaccino" contro le elezioni. Abbiamo letto tutti la frase del presidente di Confindustria sul governo più dannoso del virus. Però tra governo e virus non c'è solo un rapporto “causa-effetto", ma soprattutto di “sopravvivenza grazie a…"».Lo chiedo a un veterano delle istituzioni: come va considerata questa deriva anti-parlamentare? «Partiamo da un aspetto fisico. Mi permetta di far emergere che almeno l'essere riusciti ad “allargare" l'aula del Senato prevedendo posti in tribuna e in altri spazi di Palazzo Madama è un successo del signor Roberto Calderoli. All'inizio non volevano: poi ho insistito, e siamo riusciti a organizzare gli spazi anche immaginando la presenza contemporanea di tutti i 320 senatori».Qualcuno preferiva l'attività «da remoto»?«Anche alla Camera era partito un dibattito pericoloso sull'idea che a votare fosse solo una certa percentuale per gruppo. Ma la Costituzione si esprime in modo preciso, parla di “presenti", di “riunioni", la presenza fisica è necessaria. Se invece favorisci l'idea di collegarsi da casa, stai svuotando la rappresentanza del popolo in Parlamento. Che facciamo, un deputato se ne sta sul divano e si collega con il computer? Ma allora perché si è candidato? E chi lo racconta a uno che invece lavora in un pronto soccorso, o magari in un'unità di terapia intensiva, e guadagna molto meno di un parlamentare? Immaginiamoci come monterebbe l'antipolitica…».Adesso arrivano pure gli «Stati generali». Capisco l'esigenza mediatica, ma le associazioni di categoria già sono regolarmente audite nelle Commissioni…«Ma infatti, su quella materia la prima cosa da fare sarebbero due giorni di dibattito parlamentare, sia alla Camera che al Senato. Me lo faccia dire: sento Conte e mi vengono in mente Giucas Casella o il Mago Otelma. Fa conferenze stampa su provvedimenti ancora da scrivere, roba da illusionisti…».Però alcuni illusionisti sono bravi«Non solo. Puoi divertirti una sera, guardando uno spettacolo, un gioco di prestigio, se sei in un momento di divertimento. Ma ora la situazione del paese è drammatica. L'autunno arriverà, e gli italiani si stanno rendendo conto di essere stati presi in giro. In quel momento più che mai servirà l'opposizione per evitare che accadano cose brutte…».Altro sfregio: i Dpcm, atti amministrativi attraverso i quali si è incredibilmente inciso su libertà costituzionali e su materie coperte da riserva di legge. «Su questo ho dato battaglia dal primo giorno. Tranne i tre colori della bandiera (quelli per il momento non li hanno toccati…), sono intervenuti su tutti i principi fondamentali e i diritti e i doveri della prima parte della Costituzione. Cioè una materia o costituzionalmente intangibile o coperta da riserva di legge. E loro sono intervenuti con Dpcm sulla base di una delega contenuta in un decreto-legge, ma ci rendiamo conto?».Non è che ci stiamo mitridatizzando al veleno dello stato di diritto messo tra parentesi? «Io temo che la dose di veleno sia già letale. Per carità, si è usata un'emergenza sanitaria vera, però si è esagerato. Tra l'altro, la mia prima interrogazione sul Covid è di gennaio, e allora mi chiamò il ministro Speranza pregandomi di non creare allarme. Altro che allarme, però, dopo…».La cultura politica del presidente Sergio Mattarella, l'area democristiana di sinistra, per cinquant'anni ha ripetuto il mantra della centralità del Parlamento. Però adesso un po' tutti avallano questa deriva che va in direzione opposta…«Per come lo conosco, Sergio Mattarella è una persona che pesa anche le virgole, non solo le parole. È uscito una sola volta dal perimetro istituzionale, accennando al suo parrucchiere. Lo dico con un sorriso: il problema non era forse la lunghezza dei capelli, ma il fatto che i capelli gli stavano diventando ricci a causa di ciò che il Presidente doveva leggere negli atti e nelle decisioni del governo…».Se la metà di queste cose le avesse non fatte ma anche solo pensate un governo di centrodestra, vi avrebbero sguinzagliato dietro i cani…«Mi domando a volte che altro debba succedere. Pensi al comportamento dell'informazione, o a ciò che accade nel sistema della giustizia. E siamo qui a vedere conferenze stampa con inquadratura costante di Rocco Casalino, ormai una specie di marchio doc. Tutto questo davanti a un paese che non ha ricevuto nulla di concreto. Nei giorni scorsi è stato convertito il decreto liquidità: ma senza “liquido", non so se rendo l'idea…». Si parla tanto di collaborazione, però il governo, a colpi di fiducia, ha regolarmente fatto decadere gli emendamenti dell'opposizione, senza nemmeno prenderli in considerazione… «Da un lato il governo ci chiede di collaborare, ma poi Conte attacca Salvini e la Meloni in diretta tv a reti unificate. Per non dire anche in aula delle dichiarazioni dei Cinquestelle, e talora purtroppo anche del Pd, che sembrano voler alimentare lo scontro. Non puoi dire una cosa e contemporaneamente farne un'altra». Ma ora che deve fare l'opposizione?«Nei mesi passati governo e maggioranza hanno chiesto il sostegno dell'opposizione per superare i vincoli di bilancio. E ovviamente questo sostegno è stato dato. Ma se tutto ciò viene usato dal governo a fini ideologici, di assistenzialismo, di centralismo sfrenato, starei quasi per dire a fini di socialismo reale, la cosa non è più sostenibile. Vogliono seguire questa rotta? Votino per conto loro».Nei giorni scorsi è arrivato il positivo annuncio della Bce, con un potenziamento e un prolungamento del piano di acquisto dei titoli degli stati membri. Era ciò che la Lega auspicava da marzo. Eppure il governo insiste a inseguire il Mes, il Recovery Fund, strumenti con vincoli, condizioni e controlli…«Se dovessi pensar male, direi che qualcuno sta avvelenando i pozzi. Hanno la certezza che non governeranno più, e quindi vogliono mettere i futuri governi nella spiacevole condizione di essere di fatto commissariati. Se dovessi pensar bene, direi che semplicemente non capiscono niente, e non si sono nemmeno resi conto del fatto che la Lagarde si sia mossa nel filone aperto da Draghi».Al di là delle differenze e delle sensibilità non uguali (altrimenti sareste un unico partito), riusciranno Lega, Fdi e Fi a non farsi disarticolare? Perché mi pare che l'obiettivo di governo e giornaloni sia proprio quello… «Che vogliano provare a dividerci è assodato. Se Fi non ci mettesse del proprio con posizioni diverse, per esempio sul Mes, sarebbe meglio, altrimenti si sente puzza di Nazareno. Noi pensiamo ai problemi reali e abbiamo fatto proposte su cui pensiamo che il centrodestra debba essere unito. Chi vuole avvelenare i pozzi ci propone una legge elettorale per impedirci di andare al governo, con un proporzionale che farebbe rivivere la Prima Repubblica. La battaglia dobbiamo farla tutti insieme a costo di scatenare un Vietnam in Parlamento. Chi vince governa: e quindi maggioritario e presidenzialismo».