2019-08-12
Massimiliano Romeo: «Mattarella sa che l’Italia vuol votare»
Il capogruppo leghista in Senato spiega la battaglia di oggi per la calendarizzazione della sfiducia: «Grillini e Pd? Sarebbe un suicidio politico. Berlusconi e Meloni non temono le urne: parleremo con loro di programmi».Massimiliano Romeo, capogruppo leghista a Palazzo Madama, è l'uomo del giorno. Oggi alle 16 la conferenza dei capigruppo del Senato deciderà la calendarizzazione della mozione di sfiducia leghista contro Giuseppe Conte. E Romeo ha accettato di anticipare alla Verità le valutazioni del suo partito sugli scenari - opposti - che vanno delineandosi. Presidente, nella capigruppo i numeri sono contro di voi. Conta il peso dei gruppi: se M5s, Pd e un gruppo minore si mettono d'accordo, possono decidere qualunque calendario... «Effettivamente oggi capiremo se questo inciucio M5s-Pd si concretizzerà o no. Il buon senso vorrebbe che si discutesse sulla nostra mozione, e quindi sulla crisi politica, subito, già prima di Ferragosto».Il primo sfregio potrebbe essere quello di anticipare il voto della mozione di sfiducia individuale del Pd contro Salvini, per defenestrarlo subito. «Sarebbe contro la logica: come si fa a votare prima una mozione di sfiducia individuale e poi quella contro il governo? Logica vuole che prima si voti quella contro il governo; poi, se fosse respinta, potrebbero mettere al voto quella individuale».Il secondo sfregio potrebbe essere il rinvio della vostra mozione di una decina di giorni…«Sarebbe l'ennesimo espediente per perdere tempo. Lo sostengono gli stessi che ci dicono che occorre far presto per la manovra…».Ma davvero servono 9-10 giorni ai senatori per raggiungere Roma? Vengono a piedi? «Ma dai… Siamo nell'epoca di Whatsapp e dei messaggini, mica occorre che il parlamentare riceva un telegramma. E poi, in piena crisi, già tanti parlamentari hanno annullato le partenze, o comunque sono in condizione di essere convocati il 13 o il 14. Tra l'altro ci sono precedenti in cui le Camere sono state convocate in meno di 24 ore».Il terzo sfregio sarebbe il famigerato lodo Grasso, la trovata dell'ex presidente del Senato…«Assisto con grande stupore alle genialate. Ma come? Dopo un anno in cui ci hanno detto di andare a casa, adesso arriva l'occasione per farlo e spiegano che è meglio non votare la mozione? Siamo all'arrampicata sugli specchi».Veniamo alla sostanza. Matteo Renzi ha ufficialmente aperto ai grillini. Temete che questo scenario si realizzi?«Sapevamo che il “partito" di chi non vuol votare si sarebbe mobilitato… Ma Renzi e i grillini se ne sono dette di tutti i colori per mesi. Ora leggo che Renzi si preoccupa dell'aumento dell'Iva. Vorrei ricordare che l'anno scorso, dopo la trattativa con Bruxelles, dovemmo riscrivere e approvare la manovra tra il 15 e il 23 dicembre. Stavolta tutti sanno, come Salvini ha spiegato, che votando tra metà e fine ottobre ci sarebbero i tempi per approvare tranquillamente la legge di bilancio. E con Salvini premier l'Iva non aumenterebbe, anzi le tasse sarebbero certamente ridotte».Ma come farebbero a stare insieme quelli che hanno definito il Pd «il partito di Bibbiano» e quelli che hanno dato a Di Maio del «bibitaro»?«Sarebbe un suicidio politico per loro. In Parlamento, al di là delle posizioni, c'è comunque rispetto e rapporti umani buoni. Tra Pd e M5s ho visto per mesi acredine, rabbia, volontà di vendetta. Un eventuale governo insieme sarebbe una testimonianza più unica che rara di una politica che ha perso ideali. Penso al tema delle banche. Se la immagina la Commissione d'inchiesta sulle banche con Pd e M5s dalla stessa parte?».Ma voi perché non avete staccato la spina un minuto dopo le europee? «Perché Salvini ha pensato più al Paese che al suo partito. Il suo ragionamento è stato: gli italiani ci hanno dato delle priorità, ora il governo passi dai “no" ai “sì". Ma purtroppo dal 26 maggio l'unico provvedimento vero approvato è stato il decreto Sicurezza bis, e solo perché la Lega si è impuntata. Tutte le altre approvazioni sono state “salvo intese", che vuol dire che non è stato approvato niente». Cioè?«Beh, lo sblocca cantieri. Nel decreto era previsto che dovesse scattare un decreto del presidente del Consiglio, che individuasse le opere da commissariare. Non è mai arrivato…».Non temete di aver fatto ora una mossa azzardata?«Salvini è una persona molto paziente, qualcuno dice anche troppo. Certo, quando Conte è stato platealmente sfiduciato in Aula dai grillini sulla Tav…».Che giudizio date dell'atteggiamento di Fdi e Fi? Vi aspettate che vi aiutino a ottenere il voto subito e poi discuterete di alleanze, o, come molti dei loro esponenti dicono, prima serve una vostra apertura? «La mia impressione, leggendo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, è che anche loro vogliano andare al voto, e questo è positivo. Il resto si valuterà: se si vuole un governo forte e stabile, occorre concordare i programmi».Torniamo all'alleanza Renzi-M5s. Davvero il Quirinale potrebbe avallare un'intesa tra gli sconfitti delle europee? Non sarebbe pericoloso mettere il Parlamento contro il Paese? «Penso che il tempo di queste esperienze di governi non corrispondenti alla volontà popolare sia finito. Confidiamo nella saggezza del presidente della Repubblica, e nel fatto che vorrà tenere fede a ciò che tanti italiani si aspettano: votare presto».Veniamo all'ipotesi a voi più gradita, quella di un voto a breve. Per quale ragione alcuni - nei palazzi romani - sembrano non volere che sia l'attuale governo a portarci al voto? Temono che Salvini, rimanendo al Viminale, non assicuri imparzialità in campagna elettorale o nel conteggio dei voti? «Si agitano spettri… Ma a noi interessa votare presto. Non importa chi gestirà la fase pre elettorale: l'importante è che ci porti presto alle urne».Non c'è il rischio che poi, vista la disperazione dei parlamentari, un eventuale governo di cosiddetta “garanzia elettorale" abbia la fiducia? E allora addio elezioni…«Questo è il punto. No a un governo balneare che poi diventa autunnale, e così via. Si voti il più presto possibile».Siete pronti anche a una manifestazione di massa per chiedere le elezioni subito? «Noi siamo sempre pronti a usare tutti gli strumenti democratici affinché sia rispettata la volontà popolare. Abbiamo grande fiducia nel presidente Mattarella».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)